(Ultimo aggiornamento: 9 Aprile 2021)

Intervista al Comandante delle Frecce Tricolori, Ten. Col. Mirco Caffelli

da aeronautica.difesa.it [ fonte ]

Cosa vuol dire essere Pony 0, il Comandante delle Pattuglia Acrobatica Nazionale?

Diventare Comandante delle Frecce Tricolori è innanzitutto un grande onore ed un emozionante cambio di prospettiva; è infatti significativo e sfidante il passaggio dalla responsabilità di leader dei dieci velivoli in volo alla responsabilità di gestire l’intera squadra di circa 100 uomini e donne, professionisti della nostra Aeronautica Militare, che compongono il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Il compito di Pony 0, a terra durante i voli di esibizione ed i sorvoli, fornisce inoltre l’opportunità di vivere la magia del volo della Pattuglia Acrobatica Nazionale dalla stessa prospettiva e con la stessa emozione dei tanti appassionati spettatori. Veder stendere i 5 km del Tricolore più lungo del mondo da quegli stessi ragazzi che fino a poco prima, nel ruolo di Pony 1, avevi l’onore di condurre in volo, è una sensazione davvero unica ed indescrivibile.

Essere il Comandante delle Frecce Tricolori è sicuramente un grande traguardo personale e professionale. Qual è stata la sua esperienza?

Il percorso che conduce a coronare il sogno di un bambino che si attaccava alla perimetrale degli aeroporti di Ghedi e di Rivolto per scorgere i velivoli è lungo e impegnativo; comincia dall’ingresso in Accademia Aeronautica, passando per gli anni di studio e di impegno presso le Scuole di Volo in Italia ed all’estero, per giungere poi all’assegnazione presso i Reparti Operativi. Essere assegnato alla linea aerotattica del Tornado, primo tassello di quel sogno, mi ha così concesso l’opportunità di poter partecipare alla selezione per entrare a far parte delle Frecce Tricolori. Di lì a poco un altro passo verso quel sogno era compiuto e aveva dato inizio all’entusiasmante esperienza con la Pattuglia Acrobatica Nazionale che, negli anni da gregario prima e da Capoformazione poi, mi ha condotto verso il prestigioso incarico che oggi ricopro.

Al 313° Gruppo Acrobatico, Gruppo di Volo della nostra Aeronautica Militare, è stato assegnato un compito molto peculiare. Come lo descriverebbe?

Alle Frecce Tricolori è stata assegnata una missione molto importante e di cui sentiamo forte e viva la responsabilità: rappresentare con il volo acrobatico collettivo gli oltre 40000 colleghi che ogni giorno, lontano dai riflettori, compiono silenziosamente la propria opera al servizio del Paese e del cittadino nei vari settori in cui è impegnata l’Aeronautica Militare. Il nostro compito ne porta con sè un altro carico di significato anche simbolico: grazie alla nostra attività ed al velivolo in dotazione abbiamo infatti l’onore e la responsabilità di rappresentare non solo la Difesa ma tutto il “Sistema Paese”. L’acrobazia aerea collettiva è sicuramente l’attività principale e maggiormente nota ma ad essa si affiancano conferenze, visite, eventi di beneficenza e tante altre attività che ci legano intimamente con la gente comune, facendocene sentire l’affetto e la vicinanza.

Che dimensione assumono i concetti del lavoro di squadra e della fiducia reciproca nell’attività della Pattuglia Acrobatica Nazionale?

Il tema di una organizzazione unita e coesa al servizio della collettività, perfettamente in linea con la Vision del nostro Capo di Stato Maggiore, è per noi un elemento di fondamentale importanza. Nel compiere il nostro dovere siamo una squadra all’interno della squadra più grande che è l’Aeronautica Militare. La nostra attività ci porta per molti giorni l’anno lontano dalle nostre famiglie: diventa quindi fondamentale essere affiatati ed interagire nella massima armonia. Volare a meno di 2 metri di distanza tra i velivoli a circa 600 km orari significa lavorare insieme e riporre la massima fiducia nella professionalità dei propri colleghi. Ed è proprio con questo spirito che ogni giorno affrontiamo le nostre attività. Le manifestazioni aeree ed i sorvoli sono l’esempio quotidiano di un perfetto lavoro in team; una macchina organizzativa precisa ed oliata sia al nostro interno che nel dialogo e la collaborazione non solo con le altre componenti dell’Aeronautica Militare coinvolte ma anche con le numerose istituzioni e realtà che concorrono all’organizzazione di tutti gli eventi ai quali prendiamo parte.

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