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Avaria in cielo, attimi di terrore a Rivolto

Assegnata la medaglia al valore al comandante della Pan, emerge un incidente aereo risalente allo scorso aprile risoltosi con un «miracolo»

Un uccello s'infila nel motore di un velivolo delle Frecce Tricolori, il pilota lo riporta a terra

di Luca Perrino
da Il Piccolo, anno 120, n° 259, 1 novembre 2001, p. 11

RIVOLTO Poteva finire in tragedia di dimensioni inimmaginabili. È stato solo grazie all’abilità, al sangue freddo e al coraggio del pilota se una potenziale strage è stata, per un soffio, evitata. Il fatto risale al 19 aprile scorso, ma non se ne saputo nulla sino a quando l’altro giorno al tenente colonnello Maurizio de Rinaldis, dall’ottobre 2000 comandante della Pattuglia acrobatica nazionale, non è stata concessa, con decreto del Presidente della Repubblica, la medaglia d’argento al valor aeronautico proprio per il comportamento tenuto in quell’occasione.

Quella mattina il tenente colonnello de Rinaldis, 34 anni, in Aeronautica dal 1983 e con alle spalle quasi 4.000 ore di volo, si era levato in cielo dalla base di Rivolto per una missione di addestramento, ai comandi del suo Aermacchi MB 339, il velivolo usato dalle Frecce Tricolori. Pochi secondi dopo il decollo, mentre si trovava ancora a bassissima quota, è successo l’imponderabile: un impatto con un uccello ha causato la «piantata», ovvero l’arresto improvviso, del motore. De Rinaldis non si è perso d’animo: ha fatto ricorso a tutta la sua grande esperienza e, nonostante le sfavorevoli condizioni di quota e di velocità dell’aeromobile, tali da rendere quasi impossibile l’impostazione di un atterraggio di emergenza, ha deciso di non attuare la procedura che gli avrebbe imposto di agire sul seggiolino eiettabile e di mettersi in salvo, lasciando che l’aereo sí schiantasse al suolo in un punto imprecisato, con il rischio di finire addosso a qualche casa abitata.

Il comandante della Pan, invece, avvertita la torre di controllo, ha tentato l’impossibile, decidendo di atterrare su una pista secondaria della base aerea militare friulana. Operazione eseguita a motore spento, incredibilmente senza danni. Tutto si è risolto, dunque, con attimi di paura e di grande apprensione, facendo venire in mente ciò che accadde qualche anno fa quando un MB 326 dell’ Aeronautica, in avaria, finì su una scuola di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, provocando una strage.

Questa volta Maurizio de Rinaldis ha vinto sulla macchina ed è riuscito a fare il miracolo. Tanto che, come detto, si è meritato una onorificienza che non può che far comprendere quale sia il grado di preparazione raggiunto da questi piloti. La motivazione della meda-glia parla proprio di «sprezzo del pericolo e di estrema perizia».

da “Circolo della PAN” – Notiziario riservato ai Soci del Circolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale
anno 3 – n° 4 – 1/12/2001 – p. 7

SU PROPOSTA DEL MINISTRO DELLA DIFESA
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
DECRETA
La Medaglia d’Argento al Valore Aeronautico
Concessa al Ten. Col. Pil. Maurizio de RINALDIS

Con decreti del Presidente della Repubblica in data 26 luglio 2001 sono state concesse le seguenti medaglie al valor aeronautico al sottonotato personale:
Medaglia d’argento
Al ten. col. AArnn pil. Maurizio De Rinaldis, nato a Roma il 6 novembre 1965, “Comandante della Pattuglia Acrobatica Nazionale, ai comandi di un velivolo MB339, affrontava una gravissima emergenza di volo con altissima perizia, grande coraggio e determinazione, risolvendo brillantemente la stessa, senza danni a persone o cose, nonostante le difficili condizioni dell’accaduto potessero portare ad un grave incidente di volo.
Appena decollato per una missione addestrativi, mentre ancora si trovava a bassissima quota, il velivolo subiva l’improvviso spegnimento del motore per l’impatto accidentale con un volatile.
La prevista e repentina riaccensione del motore risultava vana e nonostante le sfavorevoli condizioni di quota e velocità rendessero impensabile l’impostazione di un atterraggio d’emergenza sulla pista, escludeva con tempestiva ponderazione la scelta di eiettarsi e agiva con sprezzante noncuranza della propria incolumità, manovrando per evitare qualsiasi danno a persone o cose all’esterno dell’aeroporto. Quindi, valutava rapidamente la possibilità di atterrare su un raccordo di rullaggio del proprio aeroporto, con estrema perizia e sprezzo del pericolo effettuava una difficile e delicata manovra che si concludeva felicemente con l’atterraggio, salvando il velivolo e se stesso.
Il Ten. Col. de Rinaldis con il suo ammirevole comportamento, spinto da uno spontaneo slancio di generosità e di coraggio, privilegiava la sicurezza dei terzi, esponendo la sua vita ad eccezionale pericolo e dando un fulgido esempio di altissimo senso del dovere, di elevatissima professionalità e di singolare perizia”.
Cielo di Udine-Rivolto (Italia), 19 aprile 2001.

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