Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio 2025

Ieri il cambio di Comandante

di Luca Perrino
da Il Piccolo, anno 113, n° 263, 8 novembre 1994, pag. 6

RIVOLTO — Un’atmosfera carica di commozione, quella vera, che si riserva ai momenti particolari. E quello di ieri, alla base di Rivolto sede del 313.o gruppo di addestramento acrobatico dell’aeronautica militare italiana, era davvero un momento particolare, uno di quelli che segnano la vita di un uomo che ha fatto dell’aviazione il suo mondo, di un aereo il suo habitat naturale, di un hangar la sua casa.

L’occasione l’ha offerta il passaggio del testimone al comando di quelle Frecce Tricolori che tutto il mondo ci invidia. Dopo 25 mesi di comando lo scettro è passato dalle mani del tenente colonnello Gianluigi Zanovello, «Gigi» per la gente dell’aria, destinato a Roma allo Stato maggiore, a quelle altrettanto esperte e capaci del pari grado Gianpaolo Miniscalco, fino all’altro ieri capoformazione dei dieci Aermacchi che compongono la pattuglia acrobatica.

Ieri mattina l’hangar principale, quello sulle cui pareti sono disegnate le bandiere delle nazioni in cui si è esibita la Pan, c’era tanta gente: piloti, ufficiali, sottufficiali, ex comandanti delle «Frecce», rappresentanti dei club che raccolgono le migliaia di fans di questo splendido gruppo di uomini, tanti amici. Avevano accolto di buon grado l’invito. Un invito che voleva significare il manifestare della propria vicinanza alle forze armate, all’aeronautica in particolare.

E c’è bisogno di tanta serenità in questo momento. Lo ha ricordato, nel suo intervento, il comandante della prima regione aerea, generale Mario Arpino. Il suo, anche se velato, è stato un chiaro riferimento alle tante voci che circolano in questi giorni e che alimentano il sospetto che ci possa essere un collegamento tra la strage di Ustica e la tragedia che colpì proprio le Frecce Tricolori a Ramstein, in Germania. Due località i cui nomi non sono comunque risuonati nell’intervento del generale Arpino che, però, ha chiesto unità, amicizia, collaborazione attorno all’Arma azzurra.

Nessun altro ha voluto sottolineare questi presunti legami. Non è facile tornare su quei tristi momenti, anche se sono in molti a non credere al ventilato collegamento sul quale indaga la magistratura dopo il suicidio dell’ex ufficiale medico Gian Paolo Totaro. Il fascicolo su questa morte, che potrebbe però essere catalogata come un tragico evento, è ancora sul tavolo del procuratore della Repubblica di Udine, Caruso.

Si son raccolte, quindi, solo voci, ieri, tra i presenti. «Il missile lascia una firma inconfondibile, impossibile equivocare»; «Non posso credere che ci sia dell’altro dietro alla morte di Totaro»: sono alcune delle frasi raccolte in un hangar nel quale, ieri mattina, c’era lo spazio solo per dire grazie ad un ufficiale che se ne va e per dare il giusto benve-nuto ad un comandante che raccoglie una grande eredità.

A sin. il tenente colonnello Gianpaolo Miniscalco, a destra il tenente colonnello Gianluigi Zanovello

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