Ultimo aggiornamento: 5 Marzo 2025

Commemorata a Rivolto la tragedia che costò la vita a piloti e civili

di Luca Perrino
da Il Piccolo, anno 117, n° 203, 29 agosto 1998, p. 12

RIVOLTO Una cerimonia per non dimenticare, per trattenere nella memoria, i volti dei piloti e delle vittime civili dell’incidente di Ramstein, ma anche per rilanciare e difendere gli ideali del volo e della, passione per l’aviazione. Ieri mattina, alla base aerea di Rivolto, gli uomini del 313° gruppo di addestranento acrobatico e del 2° stormo caccia della nostra aeronautica militare e con essi altri esponenti dell’ Arma Azzurra, delle associazioni combattentistiche e d’arma, ex avieri e personalità civili e militari, hanno ricordato solennemente il decimo anniversario della tragedia che si consumò sui cieli della Germania in quel terribile 28 agosto 1988.

Allora, durante una manifestazione aerea alla quale erano presenti non meno di 500.mila persone, gli Aermacchi MB 339 della Pattuglia acrobatica nazionale si toccarono in volo e nell’impatto con il suolo persero la vita il tenente colonnello Mario Naldini, il capitano Giorgio Alessio, il tenente colonnello Ivo Nutarelli e ben 70 spettatori. Quella pagina dolorosa nella storia delle Frecce Tricolori è stata ricordata anche alla presenza dei familiari dei tre piloti, quegli stessi familiari che hanno chiesto un risarcimento danni.

Dopo la deposizione di una corona d’alloro e la cele-brazione di una messa officiata da padre Emilio Bruscaglia, è stato il tenente colonnello Pierluigi Fiore, comandante della Pan, a tenere il primo discorso commemorativo. «Quella di Ramstein è stata senz’altro la tragedia più grande nella storia dell’acrobazia aerea italiana – ha detto – e le Frecce Tricolori non hanno dimenticato e non potranno mai farlo, la gravità di quell’ incidente, nè dal punto di vista umano, nè da quello tecnico professionale. Nel continuare a volare abbiamo riconsiderato ogni manovra, moltiplicando gli sforzi per garantire la massima sicurezza».

Anche nelle parole del vicecomandante della Prima Regione Aerea, generale Luigillaresio, è risultato tutto il dolore, ma anche l’assoluta volontà a continuare a volare con quello spirito che contraddistingue una grande passione.

Un pilota in volo quel giorno: «E impossibile dimenticare»

RIVOLTO Il colonnello Giampaolo Miniscalco, oggi allo Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, per lunghi anni alla Pattuglia acrobatica nazionale con numerosi incarichi, tra i quali quelli di capoformazione e comandante, era in volo quel pomeriggio del 28 agosto 1988. Allora ricopriva il ruolo di terzo gregario destro «Pony 8». Fu uno dei protagonisti di quel terribile incidente costato la vita a tre colleghi e nel quale fu gravemente ferito il fotografo ufficiale delle Frecce Tricolori, Andrea Della Rossa.

«Non mi resi conto immediatamente di quanto era successo – racconta Miniscalco – ma capii che qualcosa non andava per il fatto che il capoformazione non diede l’ordine previsto in quella fase della nostra esibizione. Fummo dirottati verso un altro aeroporto ed una volta a destinazione telefonai a Ramstein, dove il nostro speaker, Dal Forno, mi informò di quanto era accaduto».

«Venni così a conoscenza – continua l’ufficiale – che tre dei nostri colleghi erano morti e che decine e decine di persone avevano perso la vita. Successivamente mi resi conto di persona di quell’immane tragedia, una pagina che non è facile dimenticare».

«Ognuno di noi è preparato a quelli che sono gli inconvenienti di una professione come questa – prosegue – ma non è possibile dimenticare chi con te ha condiviso passioni e sforzi, tre amici prima che tre colleghi. Oggi come allora quella scena è nella mia mente e quella ferita è lenita solo dalle ampie dimostrazioni d’affetto e di stima che accompagnano la nostra vita».

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