Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio 2021

da Corriere della sera, 4 aprile 1967, p. 15

Grosseto 3 aprile. notte. Alle 17 di oggi, durante una simulazione di atterraggio, un aviogetto « T 33 », in volo dl addestramento, si è abbattuto al suolo. L’incidente è costato la vita al pilota maresciallo Gianfranco Giardini, di trentaquattro anni, dl Bolzano (il pilota era nato a Porto Ferraio nell’Isola d’Elba, ndr), in servizio alla quarta aerobrigata di Grosseto, sposato con un figlio. Sull’aereo, che era un biposto, si trovava anche il tenente pilota Giovanni Tempioni, di ventinove anni, da Ravenna, anch’egli di stanza alla base di Grosseto, il quale, lievemente ferito e in preda a collasso, è stato ricoverato all’ospedale grossetano.

Il « T 33 » si era alzato dall’aeroporto militare grossetano per effettuare delle manovre. Il maresciallo Giardini, che faceva parte della pattuglia acrobatica nazionale, aveva preso servizio proprio stamane presso la quarta aerobrigata. L’aviogetto, mentre sorvolava la pista a bassissima quota, s’è abbattuto al suolo divenendo parte della rete che delimita la base e finendo in un campo dl grano. Sono entrati in funzione i servi di emergenza e i rottami in fiamme sono stati irrorati con schiumogeni.

I due piloti sono stati trasportati all’ospedale: il maresciallo Giardini però è morto pochi minuti dopo il suo ricovero; il tenente Tempioni è stato giudicato guaribile quindici giorni.

Ricordato Giardini

da ricerca.gelocal.it/iltirreno, 4 aprile 2007 [ fonte ]

Portoferraio. Anniversario, ieri, della morte del pilota elbano delle Frecce Tricolori, Gianfranco Giardini, deceduto in un banale incidente di volo all’aeroporto di Grosseto, mentre stava sperimentando un prototipo di aereo che sarebbe dovuto entrare in servizio nell’Aeronautica Militare.

Lo ricordano con immutato affetto sia i familiari, sia i numerosi amici dell’Elba che conservano di lui un bel ricordo. E sostengono la proposta presentata dal club elbano delle Frecce Tricolori d’intitolare a lui e a Citi l’aeroporto della Pila.

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