Ultimo aggiornamento: 9 Agosto 2023
GAETANO FARINA Il comandante delle Frecce Tricolori racconta il suo Giro.
II 18 ottobre la tappa partirà da Rivolto, la prima volta di una base militare
di Antonio Simeoli
da Messaggero Veneto, 1 ottobre 2020, p. XI
Due Aermacchl MB339 passano in formazione sopra la pista di Rivolto, 20 km da Udine, da poco meno di 60 anni sede della Pattuglia acrobatica nazionale. Dal finestrone del suo ufficio il tenente colonnello Gaetano Farina, 41 anni, li scruta. Il cielo è carico di pioggia. «Ecco, il 18 ottobre speriamo nel bel tempo, perché siamo orgogliosi di mostrarci al mondo durante un evento cosi importante». Lo dice con fierezza.
Alle pareti ci sono le foto e i ricordi delle missioni all’estero. Stavolta sarà diverso. Per la prima volta nella storia una grande corsa a tappe partirà da una base militare. Non ci saranno 150 mila e più spettatori sognati, causa coromtvirus, ci saranno però le Frecce. Che Il loro Giro d’Italia l’hanno già corso e vinto in maggio.
«Eravamo in pieno lockdown, tanti italiani, non solo appassionati, hanno cominciato a chiederci di sorvolare il Paese in un momento così ditticile in segno di speranza, di ripartenza. Il Ministro della Difesa Guerini e lo Stato Magglore dell’Aeronautica hanno fatto il resto e dal 25 al 29 maggio le Frecce Tricolori hanno sorvolato tutta la Penisola, tutte le Regioni, capoluogo per capoluogo: 22 sorvoli In 12 tappe, un giro concluso idealmente il 2 giugno con il t radizionale sorvolo di Roma. Abbiamo cercato di portare speranza e voglia di rialzare
la testa sulla scia del tricolore dispiegato dai nostri dieci aerei».
Comandante, il momento più intenso?
«Il sorvolo di Codogno, la città simbolo della pandemia in Italia. E poi l’affetto di tante altre città sicuramente meno abituate di Roma a vedere la Pan».
Dodici tappe contro le ventuno del Giro d’Italia. Quali sono le altre analogie col ciclismo?
«La prima: i componenti della pattuglia seguono il loro leader e si chiamano gregari, proprio come in una squadra di ciclismo. Con una grande differenza: i corridori devono aiutare il capitano a vincere, i piloti delle Frecce devono, tutti insieme solista compreso, far vincere la Pattuglia».
E lei è II direttore sportivo “in ammiraglia”?
«Esatto. Da terra guido via radio i miei uomini durante le esibizioni acrobatiche. Anche se il Giro d’Italia di maggio con quei meravigliosi sorvoli l’ho “corso” anch’io in cielo».
La tappa più difficile in un’esibizione delle Frecce?
«Dipende da pilota a pilota. La più affascinante, lo Stelvio, Io Zoncolan dell’esibizione aerea per me è I'”aIona” che facciamo a fine esibizione, l’ultima delle 18 figure».
Il rapporto tra i piloti e il cicli-unto?
«Magnifico. Molti di noi si allenano in bici, alcuni vanno anche forte. Non siamo maniacali nell’alimentazione e nel controllo del peso come i corridori, ma dobbiamo fare comunque vita da atleta. E le assicuro che durante i 30 minuti di esibizione si perdono sali minerali come se si affrontasse una salita alpina».
A proposito, una bici da corsa deve pesare come minimo 6,8 kg, la vostra “bici” dell’aria”?
«Un MB339, velivolo dalle caratterístiche idonee al volo acrobatico collettivo nonostante venga utilizzato dalla Pan dal lontano 1982, pesa circa 4,5 tonnellate. I professionisti del pedale viaggiano su mezzi hi-tech, noi nel mondo esportiamo, insieme ai valori la professionalità e la capacità di lavorare in squadra, anche la tecnologia dell’Aeronautica Militare rappresentata dai velivoli di quarta e di quinta generazione, una specie di bici da crono».
Se le dico Nibali cosa mi risponde?
«Ho pedalato con lui, cl sentiamo spesso. Le sue vittorie mi hanno esaltato. Spero vinca il suo terzo Giro. Ma le dico anche Cipollini e Pantani, che con la carovana entrò nella base nel 1998, nel Giro che poi vinse. E baby Pogocar che ha appena ribaltato il Tour de France».
I corridori pedalano per 30 mila km l’anno. Voi in cielo?
«Circa 250 ore di addestramento a testa, dipende dalla stagione acrobatica, dieci piloti che sono la punta dell’iceberg di una squadra di cento persone, tra tecnici, manutentori e staff».
Una specie di carovana del Giro d’Italia insomma.
«Una carovana rosa che è eccellenza italiana, cosi come Io sono le Frecce Tricolori».
Il 18 ottobre, in Friuli, alla Base di Rivolto, l’incontro. Con la maglia rosa e la carovana, accanto alla pista, che a bocca aperta assisteranno alle evoluzioni in cielo delle Frecce. Per la Pan sarà l’unico vero spettacolo acrobatico nell’anno del virus. E assierne al fumo tricolore potrebbe, per la prima volta, debuttare quello rosa. Chissà.
La 'casa' delle Frecce Tricolori attende il Giro d'Italia
Per la prima volta, una tappa della corsa rosa parte da un aeroporto militare. Domenica 18 il cielo si tingerà di verde, bianco e rosso
da ilfriuli.it, 16 ottobre 2020 [ fonte ]
Domenica 18 ottobre le Frecce Tricolori daranno il via alla 15esima tappa del Giro d’Italia che, per la prima volta nella storia della corsa rosa, partirà da un aeroporto militare, quello del II Stormo dell’Aeronautica Militare e casa della Pattuglia Acrobatica Nazionale.
Ancora una volta si rinnova la sinergia tra le Frecce Tricolori e il Giro d’Italia. Già nel recente passato, infatti, il rosa della competizione ciclistica si è unito al tricolore della Pan: nel 2009 la carovana del Giro d’Italia aveva attraversato la pista della base aerea friulana e nel 2014 le Frecce Tricolori avevano sorvolato Trieste in occasione dell’arrivo dell’ultima tappa. Quest’anno i fumi tricolori degli MB-339 della Pattuglia Acrobatica Nazionale apriranno la tappa di montagna che dall’aeroporto militare di Rivolto correrà per 185 km fino a Piancavallo.
La partenza di tappa del 103° Giro d’Italia dalla base militare friulana sottolinea ancora una volta il forte legame tra il territorio, l’Aeronautica Militare e le Frecce Tricolori che il Friuli Venezia Giulia ospita da ormai 60 anni. Proprio quest’anno, infatti, si sarebbe dovuto festeggiare un traguardo molto prestigioso per la Pan: la 60ª stagione acrobatica delle Frecce Tricolori, con un evento speciale pianificato il 19 e 20 settembre, le cui celebrazioni – a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid‐19 – sono state rimandate al 2021.
Le Frecce Tricolori sono state, in questo difficile 2020, ambasciatori di un messaggio di speranza ed ottimismo, “correndo” a fine maggio un “giro d’Italia” tutto speciale – iniziativa fortemente voluta dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini – che ha toccato in cinque giorni tutti i capoluoghi di Regione, una sorta di “Abbraccio tricolore” in segno di solidarietà.
Questo sorvolo vuole anche idealmente sottolineare il forte impegno che è richiesto a tutti, proprio come in una grande squadra, per raggiungere un obiettivo comune, che può essere un traguardo sportivo così come qualcosa di ben più importante in questo momento di difficoltà quale la salute pubblica. Ogni cittadino, per il bene di tutti, è chiamato ad agire con responsabilità e senso di disciplina, valori intorno ai quali sono costruiti anche l’addestramento e le esibizioni delle Frecce Tricolori, una squadra che fa del rispetto delle regole e dello spirito di gruppo il proprio Dna.
Ciclismo e Aeronautica Militare. Leader e gregari, anche nel team delle Frecce Tricolori esistono le figure del leader e dei gregari. Il volo il leader è Pony 1, il capo formazione che impartisce di ordini ai gregari durante il volo e scandisce i tempi sulle manovre delle varie figure acrobatiche. Ma non solo leader e gregari, ma anche meccanici e specialisti che senza il loro supporto non potremmo andare in volo, soprattutto in sicurezza.
Gioco di squadra, indispensabile ai team ciclistici e base del modo di lavorare degli uomini e le donne dell’Aeronautica Militare. Le Frecce Tricolori, in questo senso, sono forse l’esempio più lampante: rispetto dei ruoli e fiducia reciproca sono l’essenza del rapporto tra il leader ed i suoi gregari, in volo come a terra.
Tecnologia: l’Aeronautica Militare, così il mondo del ciclismo, è strettamente legata alla tecnologica ed alla sua evoluzione. Per assolvere al meglio la propria missione, i velivoli e gli apparati tecnologici in dotazione alla Forza Armata sono sempre gli ultimi ritrovati di una tecnologia allo stato dell’arte. Bici da corsa i cui telai vengono studiati e messi a punto nelle gallerie del vento con aerodinamiche all’avanguardia e materiali sempre più performanti. Potremmo dire che le bici da gara sono sempre più leggere così come i caccia sempre più invisibili ai radar.
Addestramento e allenamento: per affrontare una manifestazione aerea e presentare il nostro programma acrobatico, anche noi, così come tutti gli atleti professionisti, abbiamo bisogno di tanto allenamento e addestramento. Il nostro Giro d’Italia inizia il 1° maggio con l’avvio ufficiale della stagione acrobatica. I mesi precedenti li passiamo ad addestrare la nuova formazione che ogni anno si rinnova.
Giro d’Italia e Abbraccio Tricolore: nel 2020 avremmo dovuto celebrare la nostra 60ª stagione acrobatica. Purtroppo è stato rimandato tutto al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria che ci ha colpito. E’ stato comunque un anno che resterà nella memoria della PAN, siamo stati chiamati quali ambasciatori di un messaggio di speranza, ripresa e ottimismo. A fine maggio abbiamo “corso” anche noi il nostro Giro d’Italia stendendo il Tricolore sul Paese toccando in cinque giorni tutti i capoluoghi di regione ed alcune città simbolo dell’emergenza sanitaria come Codogno, ad esempio.
Verde Bianco Rosso e… Rosa: si rinnova la sinergia tra Giro d’Italia e Frecce Tricolori che ha avuto nel recente passato i suoi momenti più significativi nel 2009, con il passaggio di una tappa sulla pista dell’aeroporto di Rivolto, e nel 2014 con il sorvolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale sull’arrivo del Giro d’Italia in una Trieste affollatissima ed entusiasta. La partenza di tappa del 2020 in aeroporto sottolinea ancora una volta lo splendido rapporto tra questo meraviglioso territorio e le Frecce Tricolori che il Friuli Venezia Giulia ospita con incondizionato affetto sin dalla nostra costituzione nel 1961.
Organizzare una manifestazione così articolata e complessa all’interno di un aeroporto militare è come correre una tappa di montagna. La fatica è tanta e bisogna affidarsi ai compagni di squadra per affrontare le difficoltà lungo la salita. Una volta arrivati in cima però la soddisfazione è tanta e solo grazie al lavoro di squadra tutto questo è possibile.
Volata, lo sprint che fanno i ciclisti per tagliare il traguardo è come quello che fanno i piloti della Difesa Aerea per raggiungere rapidamente i caccia intercettori ed andare in volo per indentificare eventuali aeroplani in difficoltà o che violano lo spazio aereo nazionale o della Nato.
Giro d’Italia, Fedriga: “tappa di Rivolto con Frecce Tricolori entrerà negli annali”
da nordest24.it, 18 ottobre 2020 [ fonte ]
“Una tappa che entrerà negli annali non solo perchè disputata in una situazione di emergenza sanitaria ancora in atto ma anche per l’unicità del luogo individuato dagli organizzatori per l’avvio della frazione”.
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga oggi in occasione della partenza della 15. Tappa del giro d’Italia da Rivolto, all’interno della base aerea che ospita la Pattuglia acrobatica nazionale, e che si concluderà dopo 185 chilometri a Piancavallo.
Assieme al vicegovernatore Riccardo Riccardi e a vari esponenti dell’esecutivo, Fedriga ha assistito alle operazioni preliminari che hanno visto i corridori firmare il libro gara per poi schierarsi lungo la pista di decollo per assistere il passaggio degli Aermacchi B-339 che hanno rilasciato in cielo il fumo tricolore.
“Quello di oggi – ha detto il governatore – è un evento straordinario che lascerà un segno nella storia del Giro d’Italia. Organizzare una partenza all’interno di una base militare è una cosa più unica che rara, resa ancora più complessa – purtroppo – a causa dell’emergenza Coronavirus. Anche se la presenza del pubblico è stata ridotta per garantire che la manifestazione si potesse svolgere in totale sicurezza, l’affetto degli appassionati non è venuto meno. Per questo motivo la Regione rivolge un doppio plauso agli organizzatori che, nonostante le mille difficoltà, sono riusciti comunque a portare a compimento un evento che ci darà una visibilità internazionale, grazie anche la fascino dello spettacolo garantito dalle Frecce tricolori”.
Sulla linea di partenza c’era anche il capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza, il prefetto Franco Gabrielli, che prima di dare il via alla gara, ha avuto modo di incontrare per un saluto il governatore. Fedriga ha poi dovuto annullare le altre presenze programmate lungo la tappa perché impegnato nelle videoconferenze con il Governo sull’evoluzione della pandemia e la valutazione delle contromisure da mettere in atto. Dal canto suo il vicegovernatore ha posto in evidenza il fatto che la presenza del Giro d’Italia in Friuli Venezia Giulia sia l’esempio della possibilità, con le giuste precauzioni, di convivere con il virus.
“Nonostante l’emergenza ancora in atto – ha detto Riccardi – manifestazioni come queste ci fanno capire la necessità di andare avanti con la vita di tutti i giorni nel modo più normale possibile, mantenendo il rispetto di alcune fondamentali precauzioni. Non possiamo negare che ora vi siano delle difficoltà oggettive ma con il buon senso, intelligenza, equilibrio e determinazione anche queste situazioni possono essere affrontate a testa alta e vinte”.
Foto da: 1 aeronautica.militare – 2 a 9 rainews.it – 10 IG poliziadistato_officialpage – 11 IG fedrigoclaudio – 12 IG giroditalia
Le Frecce Tricolori salutano il Giro d'Italia
Per la prima volta in assoluto la tappa è partita da una base dell'Aeronautica militare
da rainews.it, 18 ottobre 2020 [ fonte ]
Il Col. Marco Bertoli, Comandante del 2o Stormo, affiancato dal Capo della polizia Franco Gabrielli, ha sventolato la bandierina arancione e i ciclisti del Giro d’Italia sono partiti sulla pista di decollo utilizzata dalle Frecce Tricolori, per la 15/A tappa, la Rivolto-Piancavallo, la prima in assoluto mai partita da una base dell’Aeronautica militare. La partenza è stata anticipata da tre passaggi delle Frecce che con figure acrobatiche hanno salutato la manifestazione.
“Un sodalizio che ci inorgoglisce, il Giro d’Italia è una parte del Paese, il suo significato va al di là della manifestazione”. Lo ha detto il capo della Polizia intervenendo sul palco prima della partenza della tappa che si snoda nel territorio delle province di Udine e di Pordenone, per un percorso di 185 Km, con traguardo a Piancavallo del comune di Aviano.
Poco prima della partenza della gara, in occasione della IX edizione del Premio “Eroi della Sicurezza”, manifestazione organizzata dalla Polizia di Stato e da Autostrade per l’Italia, sono stati premiati due poliziotti della Stradale, in servizio presso il Distaccamento Polizia Stradale di Spilimbergo (PN), che si sono particolarmente distinti in occasione di un delicato intervento di servizio. I due poliziotti, durante l’ordinaria attività di vigilanza stradale, avevano bloccato un’auto che marciava contromano in Autostrada.
La Salita Pantani
È stata dedicata a Marco Pantani la Strada del Piancavallo, percorso di 15 km che da Aviano porta alla località turistica montana, dove il 30 maggio 1998, staccando tutti, il ‘Pirata’ volò fino al traguardo. Alla base della salita è stato installato un pannello che ritrae il campione: ha addosso la maglia rosa che nel 1998 porterà fino a ltermine della Corsa, a Milano.
“La Salita Pantani – ha detto l’assessore allo Sport del Fvg, Tiziana Gibelli – è un omaggio dovuto che le istituzioni rivolgono a un atleta che tuttora è il simbolo di tenacia, caparbietà, di come la forza di volontà e la determinazione possano permettere di affrontare e superare anche i momenti più crudi e difficili. Anche per ciò che Marco Pantani è stato gli si deve giustizia, perché se la aspettano la sua mamma con la famiglia e le centinaia di migliaia di tifosi che ancora lo ricordano”.