Ultimo aggiornamento: 16 Maggio 2020
Alle “Frecce Tricolori” dal 11/11/1961 al 18/02/1971 - Socio fondatore del “Circolo della P.A.N.” dal 1988
di Vittorio Cumin e Assenzio Gaddoni
da “Circolo della PAN” – Notiziario riservato ai Soci del Circolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale anno 17 – n° 30 – 10/10/2015 – pag. 24
È con profonda emozione e rispetto che voglio ricordare l’amico “sardo” Luigi LINGUINI che ho avuto con me nella Pattuglia Acrobatica delle “Frecce Tricolori”.
Ragazzo modesto e riservato, dotato di una grande forza e passione, capace di esprimersi al meglio in una formazione che ha raccolto tanti successi in campo nazionale e internazionale.
Ha sempre affrontato l’addestramento prima e le esibizioni poi con estrema concentrazione, senza mai concedere spazio all’emozione, pur essendo entusiasta del suo ruolo.
Con il suo parlare pacato infondeva serenità e tranquillità….. aveva una innata “capacità di contatto” sempre con un atteggiamento positivo, prima interiore che esteriore, nei confronti del prossimo; aveva una istintiva capacità di comunicare mettendo a proprio agio gli altri e sentendosi a proprio agio.
Riusciva a suscitare nell’altro una favorevole disposizione, sapeva ascoltare ed ispirava fiducia e simpatia; in altre parole riusciva ad entrare in sintonia con gli altri … era il sicuro confidente di chi aveva bisogno di consigli, ma soprattutto sapeva sdrammatizzare le situazioni mantenendo un grande “equilibrio emozionale”.
Per i meno giovani era il “fratello maggiore”, per i giovani era un “papà”… sicuro punto di riferimento ed esempio dell’equilibrio e modestia che deve avere un Pilota che vola in una “formazione acrobatica”.
Dopo gli oltre 9 anni di volo con le “Frecce Tricolori”, a chi lo incontrava a Decimomannu presso il Reparto Sperimentale e di Standardizzazione al Tiro Aereo (AWTI) RSSTA/AWTI, non ha mai ostentato il suo passato di Pilota acrobatico.
Amabilmente invitava a casa sua tanti Piloti dei Reparti dell’A.M. che a turno si rischieravano a Decimomannu per le così dette “campagne” di addestramento al tiro e nelle tattiche del combattimento aereo.
Naturalmente, in coerenza con il suo carattere, anche negli ultimi tempi durante la malattia ha sempre mantenuto una forte dignità interiore.
Caro LUIGI, ti sia di conforto la certezza che chi ti ha conosciuto ti ha stimato come “uomo” e come “Pilota”.