Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio 2022
Sbucano dal sole, che sta tramontando sulle Piramidi...
di Remigio Benni
da aeronautica.difesa.it, 8 novembre 2004
(ANSA) – IL CAIRO, 6 OTT – Sbucano dal sole, che sta tramontando sulle Piramidi: all’inizio appaiono come una macchia grigia indistinta nel cielo, che man mano diventa più chiara ed i fumi alle loro spalle cominciano a colorarsi di bianco, rosso e verde, fino a quando si presentano, sulla riva destra del Nilo, al pubblico, che applaude sorpreso. Sono i nove velivoli più il solista della Pan, la Pattuglia Acrobatica Nazionale dell’Aeronautica Militare Italiana, che si esibiscono al Cairo nel giorno del 31/o anniversario della guerra contro Israele del 1973. ”Non è la prima volta dei piloti acrobatici italiani in Egitto, ma per noi lo è e siamo molto curiosi di volare sul fiume. Non è certo una cosa usuale”. È il comandante Paolo Tarantino a parlare. Armeggia con due enormi radio, collegate ad una sola cuffia con microfono, su un pontone davanti alle tribune allestite per assistere alla manifestazione.
Già leader della formazione negli anni scorsi, ora coordina i movimenti dei colleghi da terra e non li perde d’occhio un attimo. Il governo egiziano e la pattuglia acrobatica della sua aviazione militare hanno invitato la Pan a partecipare alle celebrazioni del 6 ottobre, giorno che 31 anni fa vide impegnato l’attuale presidente Hosni Mubarak al comando di reparti aerei in azioni di guerra.
L’esibizione è inserita in un programma nel quale altri numeri di abilita’ marziale e di efficienza fisica di giovani militari egiziani vengono presentati dopo le acrobazie nel cielo. ”Abbiamo fatto ieri una prova, come al solito, e siamo rimasti un po’ perplessi, perche’ voliamo molto vicini alla citta’. Abbiamo dovuto far posizionare alcune barche per averle come riferimento dal cielo”, osserva Tarantino, ancor prima che i velivoli italiani decollino dalla base dove sono ospitati, poco lontano dal Cairo.
Al comando in volo, a Tarantino è succeduto il capitano Massimo Tammaro (”l’orografia particolare e gli elementi inusuali di questo paesaggio – aveva detto prima di volare – non ci obbligheranno a grossissimi cambiamenti, ma a qualcuno si”’), che si avvale della collaborazione del capitano Rudy Barassi (‘primo fanalino’ o comandante della seconda sezione della pattuglia). Con il solista, il maggiore Mario Ferrante, costituiscono il ‘cervello’ della formazione. I riferimenti visivi sono piu’ complessi sulle sponde di un fiume e, diversamente dagli aeroporti o dalle aree costiere dove in genere si esibiscono, i dieci Pan devono volare un po’ piu’ in alto dei ”15 metri dal suolo” mantenuti di solito nei passaggi radenti davanti al pubblico.
Sulla riva del Nilo, a sud del quartiere residenziale di Maadi, si innalzano numerosi grattacieli ed i riflessi della luce sull’ acqua e sulla sabbia possono giocare brutti scherzi. All’apparire degli ‘Mb 339′, con i colori della bandiera italiana sotto le ali, Tarantino smette di parlare con chi gli è intorno e si concentra sul microfono. Non se ne stacchera’ per tutta la manifestazione, ma solo alla fine, quando togliendosi la cuffia dalla testa, con un sorriso disteso, accetterà i complimenti di ufficiali egiziani e italiani che avevano seguito sul pontone i passaggi degli aerei. ”Il vostro solista è proprio folle”, commenta un generale egiziano, riferendosi ad uno degli ultimi passaggi sul Nilo, denominato proprio ”il volo folle”, nel quale il pilota (il maggiore Mario Ferrante) controlla il jet che sobbalza come un cavallo con il singhiozzo. E i luccichii della pancia dell’aereo che si riflettono sull’ acqua del Nilo provocano effetti di luce indescrivibili.
Prima del Cairo i dieci Pan si sono esibiti a Malta e prima ancora a Beirut. In quel caso la tv libanese ‘Lbc’ li ha ripresi per tutti i 20 minuti della manifestazione e poi ha ritrasmesso piu’ volte quelle immagini. ”Per questo li abbiamo visti e li invidiamo per quanto sono bravi”, dice un giovane ufficiale egiziano, che corre a complimentarsi mentre Tarantino si allontana. ”Quello che e’ sorprendente – commenta l’ ambasciatore italiano in Egitto Antonio Badini – e’ la naturalezza con cui compiono le manovre piu’ belle e piu’ rischiose, come la ‘Bomba’, l’ Aquila’, le separazioni in due formazioni, i ricongiungimenti. Sono proprio bravi”. Alle sue spalle l’assistente ministro della difesa egiziano annuisce, stringendo la mano al comandante. (ANSA).
Purtroppo non sono riuscito a reperire le foto originali