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L’AM per la seconda volta al Festival “La Milanesiana” con la partecipazione dei piloti della PAN alla presenza del Comandante della 1^ Regione Aerea

di Ten. Col. Alberto Di Carlo
da aeronautica.difesa.it, 24 giugno 2016 [ fonte ]

Giovedì 23 giugno, presso il Teatro Dal Verme di Milano, in occasione della 17^ edizione del festival “La Milanesiana” si è tenuta la serata iniziale dedicata alle Frecce Tricolori, con un filo conduttore legato alla passata edizione conclusa con l’appuntamento dedicato all’astronauta e pilota dell’Aeronautica Militare, Samantha Cristoforetti.

Presenti per l’occasione il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, il Prefetto di Milano, dott. Alessandro Marangoni, il Comandante della 1^ Regione Aerea e del presidio militare di Milano, Generale di Squadra Aerea Settimo Caputo e numerose autorità ed invitati, tra i quali molti Club Frecce Tricolori del nord Italia.

L’evento è stato introdotto da Elisabetta Sgarbi, ideatrice e direttrice del Festival, con un saluto alle autorità presenti ed a tutti i partecipanti, seguito da un prologo a cura dello scrittore Edoardo Nesi.

Il Generale Caputo nel suo intervento ha ringraziato gli organizzatori del Festival, aggiungendo che “… la presenza alla Milanesiana delle Frecce Tricolori, considerate tra le eccellenze dell’Aeronautica Militare e del nostro paese, ci rende profondamente orgogliosi e per questo vi ringrazio a nome dell’Arma Azzurra” ha dichiarato inoltre che, “… le Frecce Tricolori rappresentano le capacità di tutto il personale dell’Aeronautica Militare, costituita da uomini e donne che operano ogni giorno con passione, impegno, competenza e professionalità per 365 giorni all’anno in attività rivolte a garantire la sicurezza nazionale e gli interessi della collettività.

Oltre al compito primario della difesa aerea, l’Aeronautica Militare è vicina ai cittadini con altre attività quali il trasporto aereo di malati in imminente pericolo di vita o per trapianti, in biocontenimento, il Servizio Meteorologico, etc.”

Il Comandante della 1^ Regione Aerea termina il proprio intervento, soffermandosi sui forti legami dell’A.M. con il territorio, aggiungendo che “… proprio ieri sera al Comando della 1^ Regione Aerea, alla presenza del Generale Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore dell’A.M. si è svolta la presentazione del Libro dal titolo “L’Aeronautica Militare e Milano- novant’anni insieme”, che vuole essere un omaggio alla città di Milano ed ai suoi cittadini per la vicinanza sempre mostrata nei confronti della Aeronautica Militare.”

La serata si è svolta con le interviste ai piloti della Pattuglia Acrobatica Nazionale alternate con dei brevi video inediti girati a 360° con delle speciali telecamere sistemate a bordo dei velivoli.

Il Comandante della Pattuglia Acrobatica Nazionale, Tenente Colonnello Ian Slangen, nel corso dell’intervista ha tenuto a precisare che, “… i piloti delle Frecce Tricolori sono ufficiali provenienti dai Reparti operativi dell’Aeronautica Militare ed il periodo alla P.A.N. costituisce solo una parentesi della loro carriera militare.

I piloti delle Frecce Tricolori osservano un duro addestramento quotidiano per raggiungere un elevato livello di preparazione al fine di essere sempre pronti ad assolvere alle missioni che dovessero essere richieste dal paese alla Forza Armata.”

Per l’occasione è anche intervenuta la Fanfara della 1^ Regione Aerea che ha eseguito alcuni brani musicali, terminando con l’esecuzione dell’inno nazionale italiano cantato dal tenore Francesco Grollo, che lo esegue ad ogni esibizione delle Frecce Tricolori.

Coraggio e velocità, quella tela dipinta nel cielo

L'omaggio di uno scrittore alle Frecce Tricolori

di Edoardo Nesi
da La Repubblica, ?

Le guardiamo e non ci crediamo. Non riusciamo a credere che stiano tagliando il cielo col loro jet solo per regalare uno spettacolo a noi.

Noi che teniamo i piedi per terra. Noi che chiudiamo gli occhi e ci conficchiamo le unghie nel palmo ad ogni decollo o atterraggio sui nostri aerucci low cost. Noi che rispettiamo i limiti di velocità. Noi che viviamo incolonnati.

Noi che ci sforziamo di consumare meno. Noi che non sognamo più perché i sogni ce li siamo dimenticati tutti. Noi che il cielo non lo guardiamo perchè teniamo lo sguardo fisso sui nostri telefonini.

Noi che il mondo non lo capiamo più. Noi che si ha paura, tanta paura, un po’ di tutto.

Le guardiamo a bocca aperta, increduli e ammirati, quelle frecce che dipingono il tricolore nel cielo nel rombare assordante dei loro potentissimi motori a reazione – meraviglie tecnologiche costruite per raggiungere le massime velocità, strumenti di guerra che rendono spettacolosa la pace.

E mentre le guardiamo, per un attimo ci si dimentica d’essere le pochezze che siamo e ci si immagina d’esser loro, gli uomini che dopo anni e anni di addestramento inimmaginabile si son dimostrati i migliori e quindi gli unici degni di pilotare quelle saette che ora si sfiorano guizzanti e si avvitano e si capriolegggiano e si inerpicano verticali su nel cielo fino a rischiare lo stallo e poi si gettano in picchiata fin quasi ad accarezzare il mare e ancora si incrociano come fili dell’ordito e della trama d’un tessuto immenso, e dipingono nel cielo una tela fatta di coraggio e velocità e di giovinezza audace e strepitosa, liberissima.

Solo quando sfrecciano via ci accorgiamo di colpo che ci hanno fatto il grande, immenso regalo di lasciarci sortire dalle nostre vite per qualche minuto, e mentre il nostro cuore rallenta, siamo infinitamente grati, alle Frecce Tricolori, e rimaniamo a guardare il cielo ornato dalle loro scie, muti, appagati, e ci chiediamo quanto debba esser bello, e come ci si debba sentire, a lasciare traccia del nostro passaggio nel mondo.

Foto in alto da airholic.it – foto grande dal profilo Twitter di Jan Slangen

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