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Di nuovo con il «solista»

L'impegnativo ruolo affidato al capitano Maurizio Guzzetti

di Marco Tavasani
da Il Piccolo, anno 109, n° 26, 16 luglio 1990, p. 5

FORLI’ — Due anni dopo Ramsteln, la Pattuglia acrobatica nazionale «Frecce tricolori» è tornata a volare con il «solista», uno dei ruoli più impegnativi dl un team acrobatico. E a conclusione del Salone aeronautico di Forlì chi aveva ancora delle perplessità sulla nostra pattuglia acrobatica, ha avuto occasione di ricredersi.

Certo, dopo quella maledetta domenica di due anni fa, tante cose anno cambiate: diversi i parametri dl sicurezza, forse si è perduto qualcosa in spettacolarità, ma il fatto stesso di aver saputo reimpostare venti minuti di volo In formazione senza intaccare la sicurezza e la precisione di questi dieci coristi dell’acrobazia, conferma la solidità di una tradizione ultracinquantennale.

Il capitano Maurizio Guzzetti è il nuovo solista delle «Frecce» ruolo che ricopre con notevole bravura, colmando i vuoti tra una figura e la successiva della formazione, che annovera come supervisore dell’addestramento acrobatico il tenente colonnello Massimo Montanari un forlivese di 54 anni con fisico di un trentenne, oltre seimila ore di volo al comandi di jet.

Ieri pomeriggio, al cospetto di un attento e competente pubblico, le «Frecce» sono tornate a disegnare con i fumi tricolori i tratti della loro acrobazia scientifica, fatta di un calibrato insieme di manovre che i piloti attuano per attaccare un avversario, o per togliersi da una posizione sfavorevole, come potrebbe essere quella di trovarsi un caccia dietro alle spalle.

Ma non sono stati solo i «339» della pattuglia a dare spettacolo sul cielo di Foril. Eccellente la dimostrazione acrobatica delle «Alpi Eagles» che, dopo otto anni di attività (i piloti provengono dalle «Frecce Tricolori»), dovranno sciogliersi per mancanza di sponsor. Il loro aeroplano, Il Sici 260, è stato ordinato in dieci esemplari dall’Aereo Club d’Italia per il rinnovo delle scuole di volo. L’impossibile, in fatto di acrobazia, lo ha fatto vedere il milanese Sergio Dallan, campione italiano della specialità con ventidue giri di vite piatta, a testa in giù, sul Cap 21. Comunque Dallan sostiene che è più facile assorbire sette G (sette volte il peso del proprio corpo nelle figure acrobatiche più strette) piuttosto che andare in autostrada, anche con poco traffico.

Tra le più Interessanti dimostrazioni in volo, l’Amx, il nuovo velivolo di appoggio tattico dell’Aeronautica militare, pilotato dal tenente colonnello Ammoniaci della «Sperimentale», e il potente bireattore d’attacco F-18, con i colori canadesi.

Intervenendo al convegno «Volare oggi», Fausto Carati, amministratore delegato di Aeritalia, ha detto che se l’Industria italiana sarà privata di fondi necessari per portare avanti i programmi della difesa (che hanno concrete ricadute sul civile) il comparto rischierà un «gap» tecnologico e produttivo con serie conseguenze, prima fra tutte la continuazione dei progetti comuni europei.

Il generate Sandro Ferracuti, capo del terzo reparto dell’Ami, ha parlato di prospettive poco chiare: «Se si taglieranno i fondi per la ricerca e lo sviluppo con molta difficoltà si può pensare di garantire un livello accettabile di prontezza operative alla forza armata».

Foto da mapio.net

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