Ultimo aggiornamento: 30 Marzo 2021

da Renato Rocchi, La splendida avventura – La storia del volo acrobatico, vol. 3°, p. 160

Foto da airport-data.com di Peter Nicholson

■ 8-10 settembre – airport Farnborough
• Salone Aeronautico
• l’invito della “prima volta” al più esclusivo, al più riservato Salone Aeronautico – una mostra ristretta ai soli velivoli militari. Fino a qualche anno prima erano amnmessi soltanto i velivoli di pura marca inglese; in seguito, i responsabili cambiavano filosofia per esigenze di mercato: erano ammessii velivoli che di marca inglese avessero anche un solo “pezzo”, e il componente andava dal motore al copertone o alla rondella. Un’occasione da non perdere.

Il Salone, sui sette giorni di attività, i primi quattro erano dedicati ai soli “tecnici”, ai “business-men”, gli ultimi tre al pubblico.

E in questi tre giorni venivano presentati al pubblico, in alternativa ai prototipi, anche tre pattuglie acrobatiche.

A Farnborough, i responsabili dell’air-show (erano Ufficiali della R.A.F.) si dimostrarono fin dal primo “briefing” più severi, più decisi degli organizzatori di le Bourget.

C’era una linea gialla” – la “display line” – tirata al di là della pista, e il pilota o il “team” che la oltrepassava, veniva richiamato a terra.

• i “teams” acrobatici
: la Patrouille de France” con 9+2 Fouga Magister
: le Red Arrows” con 7+2 GNAT
: le “Frecce Tricolori” con l'”Alto di 9+1 G.91″

L’ultimo giorno del Salone, con un cielo sereno, una presentazione per niente esaltante, fatta si da brivido al “tonneau” di apertura del “ventaglio”, quando il secondo di sinistra (Palanca) sprofondava, ma, grazie a Dio, lo “rimetteva”, dando inizio ad una rincorsa penosa, con un distacco di venti metri, nel tentativo di ricongiungere.

L’inseguimento durò ben dieci minuti. Palanca ricongiunse alla “linea di fronte”, pronto a “tirare” il tonneau” del “doppio tonneau”… e sprofondò ancora ma la “caduta” non fu così evidente, tant’è vero che aveva già ricongiunto sulla sommità del “looping”, pronto per l’apertura della “bomba”.

Al parcheggio c’era in tutti quell’euforia che ti trovi addosso per la convinzioneche il Padreterno ti ha risparmiato il peggio.

Soltanto Elio Palanca rimase nell’abitacolo. Non voleva scendere.

Mi portai al velivolo. Salito sulla scaletta, Elio mi guardò senza pronunciare parola. Piangeva. Aveva il viso bagnato di sudore e di lacrime. La sua non era la paura-dopo, ma la coscienza-adesso di aver compromesso il volo.

Lo rincuorai e lo riportai tra gli uomini del “team”. Ma poteva essere risparmiata quella figura a Palanca e alla Pattuglia? Probabilmente sì!

Ma è inutile piangere sul latte versato!

Sta di fatto che per la P.A.N. è stata la prima e l’ultimavolta a Farnborough.

Foto 1 e 2 da Airliners.net di Bill Sheridan – Foto 4 da britairliners.org

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