Ultimo aggiornamento: 4 Luglio 2024
dalla brochure 2024 delle Frecce Tricolori
Giuseppe Bernardis (Pony 0)
“Dall’Adriatico all’Oceano Pacifico: dopo più di cinquant’anni l’Aeronautica Militare ritorna in Nord America con una formazione pesante e sono i jet delle Frecce Tricolori, che ripercorrono la strada già segnata dagli S 55. Una squadra coesa e determinata, splendidamente accolta dagli amici di Canada e Stati Uniti, che vengono salutati col tricolore delle Frecce a Niagara, dove le due Nazioni si toccano nello splendore delle cascate.”
Gianluigi Zanovello (Pony 1)
“Abbotsford Airshow ’86. Un capitolo epico, con Team acrobatici di élite come Snowbirds, Blue Angels, Esquadrilha da Fumaça e Patrouille de France. Diverse culture, diversi velivoli, differenti interpretazioni del volo acrobatico. Al termine ci riuniamo per una foto ricordo. Ci osserviamo con un misto di curiosità e stima. Abbasso la zip della tuta: ‘Italians Do It Better’. Qualche secondo e vengo letteralmente sepolto dagli altri tra risate e sberleffi. Il ghiaccio è stato rotto. È scattata la goliardia. La nostra passione e la nostra gioventù hanno ripetuto la magia: creare ponti che uniscono tutti gli appassionati del volo.”
Alberto Moretti (Pony 3)
“Il 1986 fu il mio primo anno da n.3. Sentivo il peso di questo nuovo ruolo che è fondamentale per la stabilità e la sicurezza della formazione. Infatti un piccolo movimento dei primi gregari, quelli accanto al leader, o una manovra non perfettamente eseguita, comporta talvolta uno ‘tsunami’ nelle altre posizioni. E in Nord America dovevamo presentarci in forma smagliante. Per questo volavo sempre con una altissima concentrazione, marcato a vista da quelli che erano intorno a me. Andò tutto a meraviglia anche perché dopo un po’ di esperienza si sente sempre meno il peso degli altri e si vola più rilassati.”
Piergiorgio Accorsi (Pony 5)
“Approdati in Nord America, una delle prime esibizioni del nostro tour del 1986 è stata sull’aeroporto di McGuire: il pubblico era una folla sterminata, qualcosa che non avevo mai visto prima in vita mia. Ricordo che la sera prima giocavamo a tennis in doppio, io ovviamente in squadra con il mio simmetrico Pony 4: accidentalmente mi colpì con la racchetta, facendomi anche male. Tutti eravamo preoccupati per l’airshow del giorno seguente, ma ricordo perfettamente che eseguimmo una manovra del ‘4 e 5 a posto’ tra le nostre migliori per simmetria e sincronismo… evidentemente quella racchettata mi aveva fatto decisamente bene.”
Giambattista Molinaro (Pony 10)
“Ricordo l’incontro, ad Abbotsford con i Blue Angels, la Patrouille de France, i Canadesi e i Brasiliani e con i Thunderbirds.
Gli hangar di Moffett, base della Navy con tantissimi spettatori, Billings, con il tornado di sabbia e pioggia che minacciava di rovesciare i nostri aeroplani al parcheggio e che ci costrinse a rifugiarci all’interno di un C-5. Spazi infiniti e cieli blu dopo pochi minuti, con dei veri cowboys ed indiani ad ospitarci. E Toronto, dove abbiamo sentito veramente la presenza delle migliaia di Italiani sulle rive dell’Ontario ed al Da.Ve.Di. club. Un gran giro, la ‘nostra’ Mission America, siamo stati fortunati: lo rifarei domani…”