Ultimo aggiornamento: 4 Luglio 2024

dalla brochure 2024 delle Frecce Tricolori

Andrea Boiardi (Pony 2)

“Ricordo spesso con nostalgia l’avventura della Columbus 1992. Un impegno enorme che ha prodotto una grande soddisfazione. Molte le tappe e gli eventi degni di nota, inclusa una piacevole cena con la comunità italiana a Battle Creek, dopo la MAF, seguita da un concerto degli America. Anche tornare a Sheppard, dove avevo frequentato l’ENJJPT dal ‘85 al ‘86, e volare di fronte ai giovani piloti in addestramento, fu una grande emozione.
In bocca al lupo a tutti i Pony 2024.”

Giuseppe Andrea Coggiola (Pony 4)

“In formazione, la posizione di secondo gregario sinistro permette di godere della vista di tutti gli altri velivoli, e nelle lunghe ore dei trasferimenti da Rivolto al Nord America lo spettacolo di sfondo è stato incredibilmente bello, mutevole, selvaggio… L’Atlantico macchiato dagli iceberg, la terra nera dei vulcani islandesi, la Groenlandia tutta sassi neve e ghiaccio, le infinite foreste del Nord America fino all’arida terra del Texas. Ore e ore di volo rese possibili dall’abnegazione dei tecnici della PAN che hanno lavorato instancabilmente garantendoci l’efficienza di tutti i velivoli per ogni manifestazione aerea.”

Antonino Vivona (Pony 6)

“Columbus 1992 è stata l’avventura più entusiasmante ed impegnativa della mia esperienza in Aeronautica Militare.
Grazie alla professionalità di tutti gli Ufficiali e Sottufficiali delle Frecce Tricolori e all’Aeronautica Militare Italiana, siamo riusciti a portare con orgoglio il Tricolore e le abilità dei Piloti Militari italiani negli USA. Ovunque siamo stati, l’entusiasmo e l’apprezzamento per le “Frecce” è stato incredibile. Ora che le Frecce sono in procinto di ripetere questa meravigliosa avventura, auguro loro di poter vivere le stesse splendide ed intense emozioni.”

Umberto Rossi (Pony 7)

“Il trasferimento da Hamilton a Timmins è stato uno dei voli più esaltanti che abbia mai fatto fino a oggi.
350NM di volo a bassa quota, in 12 velivoli, sul territorio dell’Ontario, sorvolando laghi, foreste, isole e parchi di immensa bellezza. È stato straordinario ammirare l’immensità e la maestosità di questa natura, incontaminata e rigogliosa. Finalmente a Timmins siamo riusciti a volare un programma alto completo, in quanto ad Hamilton abbiamo effettuato solo il programma basso con rotazioni, sia in prova, sia durante le due manifestazioni.”

Flavio Danielis (Pony 8)

“Sono Pony 8, ultimo entrato nella formazione del 1992. L’addestramento era avvenuto con un’abbondante dose di correzioni e richiami: stretto, largo, lento, piede, brusco, in ritardo ecc., ma alla fine potevo iniziare le manifestazioni con una buona confidenza. Il tour in USA cadeva a metà stagione quindi, sia per il caldo che per le basi a quota elevata, i motori spingevano meno. Se a ciò aggiungiamo anche che, per migliorare la spettacolarità, forse il leader ‘tirava un filino di più’ l’alona finale col carrello, per me che ero l’ultimo a destra, la cronica mancanza di motore, nel passaggio più fotografato era un incubo.”

Pierluigi Fiore (Pony 9)

“Ricordo bene quando ero project officer nei voli di trasferimento della missione Columbus del ’92: impossibile dimenticare le difficoltà operative di un tour di quel calibro, spostare una pattuglia così numerosa da una sponda all’altra dell’oceano presentava criticità a volte davvero scoraggianti. Poi però arrivi dall’altra parte, cominci ad esibirti davanti agli americani e soprattutto per i connazionali che vivono lì: le loro lacrime, i loro abbracci, il loro orgoglio, sono emozioni che ti ripagano di qualsiasi sforzo, uno dei più bei ricordi che porterò mai con me.”

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