Ultimo aggiornamento: 5 Aprile 2019
di Nico Nanni
da “Friuli nel Mondo”, agosto 2000, anno 49, n° 551
Alzi la mano chi, transitando lungo la statale “Pontebbana” dalle parti di Codroipo non rischia di fare un incidente se nel cielo stanno volteggiando le “Frecce Tricolori” in addestramento. E, ancora, alzi la mano chi non si sente rimescolare il sangue quando vede passare la formazione che lascia nel cielo la scia tricolore.
Sono esattamente 40 anni che ciò avviene. Infatti, alla fine del 1960 lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Italiana decise la costituzione della Pattuglia Acrobatica Nazionale con sede stabile a Rivolto in Friuli, costituzione divenuta operativa nel 1961. Nacque cosi quello che in gergo militare si chiama il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, ma che perla gente sono da allora semplicemente le “Frecce Tricolori”. Con la formazione di 9 velivoli più il solista le “Frecce” sono la più numerosa compagine acrobatica del mondo, riconosciuta universalmente come una delle più prestigiose.
Le “Frecce Tricolori” vanno considerate le eredi dell’acrobazia aerea militare collettiva italiana, che ha avuto la sua prima espressione sempre in Friuli, a Campoformido (località, che di recente ha dedicato alla Pattuglia un monumento) nel 1930. Fu il Colonnello Rino Corso Fougier, pioniere e iniziatore del volo acrobatico collettivo in Italia, a convincere nel 1930 lo Stato Maggiore che il perfetto pilota in senso sportivo poteva poi, come militare, utilizzare con la massima efficacia l’aeroplano nel suo impiego bellico e acquisire sicurezza, padronanza, sensibilità e coordinazione in qualsiasi assetto di volo. Da allora una serie di pattuglie acrobati-che si formò presso i vari Reparti dell’Aeronautica. Ecco, allora, il “Cavallino Rampante”, i “Getti Tonanti”, le “Tigri Bianche”, i “Diavoli Rossi e i “Lancieri Neri” susseguirsi nei cieli d’Italia e del mondo con le loro acrobazie, entrando nella leggenda. Quando 40 anni fa vennero costituite le “Frecce Tricolori”, quella Pattuglia chiuse idealmente l’anello storico che era iniziato con Fougier.
Dalla sua costituzione la Pattuglia Acrobatica Nazionale (P.A.N.) non si è mai fermata e anno dopo anno è andata aumentando la propria attività e il proprio prestigio nel mondo. I programmi di volo (alto, basso o piatto in funzione delle condizioni meteo) sono costituiti da una precisa sequenza di manovre acrobatiche, di separazioni e ricongiungimenti che sono stati studiati in ogni dettaglio per assicurare la massima sicurezza di spettatori e piloti. Ogni anno, dal Primo Maggio, con la manifestazione riservata ai Club Frecce Tricolori, fino ad autunno inoltrato, la P.A.N. esegue oltre 40 manifestazioni aeree e diversi sorvoli in cerimonie solenni di rilevanza nazionale. Dal 1961 a oggi le “Frecce Tricolori” hanno volato in quasi 2100 manifestazioni, riscuotendo successo e indiscusso rispetto in tutti i Paesi d’Europa, Nord Africa, Medio Oriente, Canada e Stati Uniti d’America.
Nella stagione invernale vi è la fase di preparazione e di addestramento, sia per mantenere lo standard di preparazione e di qualità sia per preparare i piloti neo-assegnati alla Pattuglia. Oltre all’addestramento acrobatico, però, le “Frecce” svolgono anche addestramento operativo perché il 313° Gruppo potrebbe essere impegnato assieme ad altri reparti in caso di emergenza nazionale.
Oggi le “Frecce Tricolori” volano su Aermacchi MB-339A/PAN, un aereo di grande maneggevolezza, lungo quasi 11 metri, alto 3,58 e con un’apertura alare di 10,250 metri. Ha sostituito i gloriosi G 91, che per anni sono stati utilizzati dai piloti della P.A.N.
Se per l’Italia è motivo di prestigio avere come messaggeri nel mondo le “Frecce Tricolori”, per il Friuli è un onore e un privilegio ospitarle.
“Il Friuli – al à vût scrit il grant scritôr Ippolito Nievo – è un piccolo compendio dell’universo…”.
Si rindin cont di chest fat ancje lis Frecis Tricolôr di Rovilt, propit biel ch’a svualin a cjâf in ju juste parsore di Lignan, intune splendide zornade di soreli.