(Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre 2019)

Nessun altro al mondo vola in una formazione con dieci aerei e nessun altro pilota si esibisce senza mai scomparire dalla vista del pubblico

da ladigetto.it, 10 ottobre 2019 [ fonte ]

Dai dettagli più tecnici su aerei e figure acrobatiche, alle piccole curiosità personali in materia di sport, il capitano Gaetano Farina e i dieci piloti che compongono le Frecce Tricolori (l’unica pattuglia acrobatica composta da così tanti elementi) si sono messi a nudo, incalzati dalle domande di Deborah Schirru e Massimo Arcidiacono e dal calore del pubblico del Festival dello Sport.
«Non siamo abituati a trovarci tra coloro che emozioniamo dal cielo – hanno dichiarato – ma per noi è motivo di orgoglio, sentire la gente vicina, così come lo è poter rappresentare il nostro Paese e il suo valore, in tutto il mondo.»

Tra le massime rappresentazioni del tema della seconda edizione «Il fenomeno, i fenomeni», ma anche di cosa significhi «squadra», i piloti della Pattuglia Acrobatica Nazionale, sono piloti militari, scelti per far parte delle Frecce Tricolori per i loro prerequisiti tecnico-professionali e per le loro predisposizioni caratteriali.
«Serve una certa esperienza, quantificata in ore di volo, ma anche uno spiccato senso della condivisione», – ha sottolineato il capitano Federico De Cecco, ultimo arrivato nel team.
«Ma allo stesso tempo, serve anche una grande preparazione fisico-atletica, – ha ribadito il maggiore Stefano Vit. – Lo sforzo di gestione degli aerei è notevole, in quanto si tratta di vecchi modelli, nei quali lo sforzo umano non è quasi mai compensato da servocomandi.»

Una fatica per la quale serve tanto allenamento, dagli sport di altro genere – il nuoto, la corsa, la bici – praticati nel tempo libero, a una lunga serie di voli di addestramento, che si intensifica nella stagione invernale, quando vengono meno le esibizioni e si arriva anche a tre uscite nei cieli per giornata.
Una fatica che, nonostante non siano ancora presenti nella squadra, non è preclusa alle donne, come ci ha tenuto a chiarire il comandante Farina.
«Le donne non sono nelle Frecce Tricolore per sola questione di statistica. Sono da poco piloti dell’aeronautica, quindi sono numericamente inferiori. Nel tempo sono certo che le cose cambieranno, ci sono tutte le carte in regola perché accada.»

Ma tra battute, risate e tanti applausi, c’è stato il tempo anche per svelare qualche questione più prettamente tecnica: dal soprannome dei piloti «pony», che rimanda al 1961, quando l’ultima rappresentante nazionale a livello acrobatico, prima della nascita delle Frecce Tricolori, fu quella del Quarto Stormo del Cavallino Rampante, a specifiche sugli aerei – addestratori di 10 metri per 10 – ad ancora, questioni di volo.
Ogni esibizione dura dai 25 ai 30 minuti e si compone di 18 figure acrobatiche, che cambiano a seconda delle condizioni atmosferiche –- è stato spiegato – che si rifanno direttamente alla tradizione degli anni ’30, anche se modificate nel tempo per necessità tecniche.

Le varie acrobazie, eseguite da un gruppo di 5 piloti guidato da «pony 1», uno di quattro guidato da «pony 6» e un solista, sono eseguite a distanza ravvicinata, fino a due metri tra un aereo e l’altro, e coordinate dal comandante.
«Ognuno di noi, chiaramente, ne ha una preferita e una che trova più ostica. La paura esiste, ma mi piace dire che è come una stanza buia che, con l’allenamento, rendiamo una stanza buia di casa nostra, – ha concluso Farina. – Forse, la cosa che tutti condividiamo come più emozionante, resta allora il momento in cui stendiamo il tricolore, simbolo d’Italia.»
E proprio il sorvolo della città con stesura del tricolore, sarà quello che eseguiranno venerdì dalle 13 nel cielo di Trento, in occasione del Festival.

Foto © Marco Oss

I Piloti delle Frecce Tricolori al Festival dello Sport

da md80.it, 20 ottobre 2019 [ fonte ]

Nell’ambito della seconda edizione del Festival dello Sport, manifestazione della Gazzetta in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, il 10 ottobre 2019 si è svolto un incontro con i Piloti della PAN – Pattuglia Acrobatica Nazionale, chiamato “I fenomeni del cielo”.

Md80.it era presente all’incontro.

Nella sala Depero, sold out, tutti i piloti del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, meglio conosciuto come Frecce Tricolori, hanno incontrato il pubblico, questa volta a tu per tu con chi solitamente li ammira con il naso all’insù mentre sono chiusi nei loro cockpit.

L’incontro è stato moderato da Massimo Arcidiacono di RCS e Deborah Schirru.

Seppur brevemente, tutti piloti sono intervenuti, toccando aspetti prettamente tecnici ed altri più privati o umani.

Dopo qualche veloce cenno storico sulla costituzione dei Gruppi Acrobatici che, a rotazione, hanno rappresentato le prime pattuglie acrobatiche dell’ A.M. fino alla costituzione della PAN nella veste odierna, si è passati alla spiegazione della genesi del nome “Pony”.

È stato presentato il velivolo in dotazione, l’Aermacchi MB-339 PAN, prima di passare ad una breve spiegazione storica e descrizione delle figure costituenti il programma del display delle Frecce Tricolori, con i 3 programmi a disposizione in base alle condizioni meteo e al ceiling, oltre al ruolo e alle funzioni del solista.

I Piloti hanno poi descritto il percorso formativo necessario per entrare a far parte di questa élite. Naturalmente le Frecce Tricolori non sono solo i Piloti: esiste una grande squadra che li supporta svolgendo molti ruoli indispensabili. Il Comandante ha spiegato che spostare questa “Piccola Carovana”, fatta di uomini, mezzi e 10 velivoli, non è cosa che possa essere lasciata al caso. Tutto viene previsto minuziosamente e dietro le quinte c’è un grande lavoro di pianificazione per ogni trasferta, dal semplice sorvolo in occasioni particolari o durante gli airshow.

È emerso che l’addestramento ed i 30 minuti circa di esibizione si debbano considerare dei veri gesti atletici di alto livello. Il Maggiore Stefano Vit, Pony 1, ha detto: “Il pilotaggio di un velivolo acrobatico ad alte prestazioni è assimilabile in tutto e per tutto ad un performance sportiva”.

Più o meno tutti piloti svolgono attività sportiva: alcuni hanno un trascorso da agonista nel nuoto, come il capoformazione, altri praticano lo sci; il comandante Farina si dedica al ciclismo e la sua bicicletta è personalizzata in livrea e colori rigorosamente PAN.

I Piloti hanno parlato anche della gestione della paura e del controllo delle emozioni.

Al termine dell’incontro il Comandate, Maggiore Gaetano Farina, ha gentilmente risposto ad una breve intervista in esclusiva per md80.it.

D: Ci sono previsioni per consegna del sostituto dell’MB-339?
R: Per quanto riguarda la pattuglia dal 2023/24, mentre altri come il Reparto Sperimentale lo avranno in dotazione già dal prossimo anno.
D: Dovrete cambiare le figure o adattarle al nuovo velivolo, il passaggio macchina comporterà un periodo di stop o potrà essere fatto durante l’inverno?
R: Tutte le ipotesi sono per ora premature, prima dobbiamo provarlo e vedere come sarà il comportamento in volo, fare le opportune valutazioni e poi agire secondo le necessità contingenti.

Il comandante ha dato appuntamento a tutti per il 19-20 settembre 2020 a Rivolto per festeggiare il 60° compleanno della PAN.

Inoltre, una tappa del Giro d’Italia 2020 partirà dalla base di Rivolto.

Ringraziamo il Maggiore Farina e l’addetto alle pubbliche relazioni Capitano Riccardo Chiapolino per averci facilitato l’intervista.

Foto © Mauro Sebastiani

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