Ultimo aggiornamento: 15 Maggio 2019
Numerose le persone che hanno preso parte all'evento: circa duemila tra studenti di molte scolaresche e appassionati giunti da tutta la Lombardia
da ilgiorno.it – 13 maggio 2015
Brescia, 13 maggio 2015 – È festa a Ghedi per i cento anni dell’aeroporto militare, sede del prestigioso Sesto Stormo, il cui stemma araldico è costituito dal ‘diavolo rosso ghignante’. Per l’occasione si sono alzate in volo le Frecce tricolori. In pista, al fianco dei tornado militari, hanno sfilato anche alcune auto storiche che prenderanno parte alla Mille Miglia storica che partirà da Brescia giovedì pomeriggio. Numerose le persone che hanno preso parte all’evento: circa duemila tra studenti di molte scolaresche e appassionati giunti da tutta la Lombardia.
“È stato davvero emozionante partecipare alle celebrazioni per il centesimo anniversario della fondazione dell’aeroporto Luigi Olivari di Ghedi. Si tratta infatti di una struttura conosciuta in tutto il mondo per la professionalità degli aviatori e per l’importanza storica che ricopre”, ha commentato l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali, a margine delle celebrazioni per la ricorrenza dello scalo militare bresciano. “È un vero e proprio vanto per l’intero territorio bresciano e lombardo – ha continuato – ed è di fatto una delle aerobasi più rilevanti a livello mondiale dell’aeronautica militare, sia per ciò che rappresenta a livello storico che per la valenza operativa”. “Questa base è sempre stata pionieristica per quanto riguarda la visione e la proiezione evolutiva dell’aeronautica militare – ha concluso Bordonali – e sono convinta che queste due prerogative saranno mantenute anche in futuro”.
Passaggio delle Frecce sopra la pista di Ghedi
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I 100 anni di Ghedi
di Magg. Massimo Cionfrini
da aeronautica.difesa.it – 15 maggio 2015
“Cent’anni di storia non sono un traguardo, ma un’opportunità di riflessione, di analisi e di costruttive considerazioni per cercare di pianificare il futuro attraverso una maggiore consapevolezza del passato. Un passato fatto di 100 anni tutti da guardare con rispetto, passione, tanta passione e competenza che insieme ad una incredibile spinta motivazionale, etica e morale sapevano guidare gesta eroiche e decisioni coraggiose“. Con queste parole, il Comandante del 6° Stormo, Colonnello Andrea Di Pietro, giovedì 13 maggio, è intervenuto alla cerimonia di celebrazione del centenario dell’Aeroporto Militare di Ghedi (BS). Nel suo discorso ha voluto rivolgere un saluto alle rappresentanze straniere presenti e un pensiero ai colleghi del “Task Group Devil” attualmente schierato in Kuwait.
La cerimonia militare è stata presieduta dal Comandante la Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea Maurizio Lodovisi, accompagnato dal Comandante delle Forze di Combattimento, Generale di Divisione Aerea Nicola Lanza de Cristoforis. Il Generale Lodovisi, ex del Reparto, ha ripercorso le tappe fondamentali dell’Aeroporto di Ghedi, della storia di questa Base, il cui valore è stato ribadito anche dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa: “Etica, competenza e passione sono i pilastri che sorreggono il personale dell’Aeronautica Militare e voi ne siete un validissimo esempio“.
Dopo il passaggio della Pattuglia Acrobatica Nazionale, nel pomeriggio le auto storiche della 1000 Miglia, per l’evento gemellata con l’Aeroporto Militare di Ghedi, si sono sfidate in una prova di regolarità cronometrata, i cui vincitori sono stati premiati domenica 17 maggio con un trofeo messo in palio dai Diavoli Rossi.
Gli oltre 4000 ospiti intervenuti, hanno anche potuto ammirare una mostra fotografica, di cimeli e di velivoli storici ed attuali del 6° Stormo.
Per il 100° Anniversario, è stata scoperta una lapide commemorativa con dedica di Gabriele D’Annunzio del 1921 al Tenente Luigi Olivari, “Asso” della Prima Guerra Mondiale e Medaglia d’Argento al Valor Militare. E’ stato inoltre apposto il primo Annullo Filatelico sulle cartoline commemorative realizzato da Poste Italiane ed è stato pubblicato il libro “Ghedi 100, cimento e tempra di eroiche giovinezze” di Giovanni Merigo che, attraverso testimonianze, citazioni e aneddoti, ha saputo cogliere lo spirito di questa base e dei suoi aviatori che grazie alla loro passione e tenacia hanno reso grande questo aeroporto.
Cerimonia e parte della mostra statica
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Celebrati i 100 anni dell’aeroporto militare di Ghedi
di Luigi Sani
da aviation-report.com – 20 maggio 2015
Mercoledì 13 maggio, presso l’aeroporto militare “Alfredo Fusco” di Ghedi (Brescia), si è svolta la cerimonia per la celebrazione del centenario dell’aeroporto, attuale sede dei famosi “Diavoli Rossi” del 6° Stormo.
Fondato nel 1915 in occasione della Grande Guerra (1915 – 1918) per proteggere la città di Brescia, l’aeroporto è stato successivamente dedicato, nel 1921, alla memoria del tenente pilota Luigi Olivari, Medaglia d’Argento al Valor Militare. A questo asso dei cieli, eroe della prima guerra mondiale, ed alla base, D’Annunzio volle dedicare alcuni versi: “Questo campo di Ghedi, cimento e tempra d’eroiche giovinezze devote all’olocausto infinito, è oggi riconsacrato al puro nome di Luigi Olivari e nello splendore dei suoi puri occhi che, non tra gli uomini e non tra le aquile, ebbero eguali nel fissare il sole e la morte”.
La giornata si è aperta con l’ingresso alla base di una trentina di prestigiose auto storiche partecipanti alla “Mille Miglia”, in partenza proprio da Brescia il giorno successivo. Gli equipaggi presenti si sono poi impegnati in una prova di regolarità Mille Miglia “Trofeo Diavoli Rossi”, premio non collegato alla gara su strada.
Alle 10,30 si è tenuta una breve cerimonia con la presentazione di un magnifico filmato dedicato alla storia della base e dell’Aeronautica Italiana. Poi i saluti e le parole del Capo di Stato Maggiore Generale SA Pasquale Preziosa, del Colonnello A.A.r.n.n. Pilota Andrea di Pietro, Comandante del 6° Stormo, del Comandante della Squadra Aerea, Generale Maurizio Lodovisi e del Generale di Divisione Aerea, Nicola Lanza de Cristoforis, Comandante la 1^ Regione Aerea di Milano. Hanno partecipato inoltre le massime autorità civili e militari della Regione Lombardia: l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali il Sindaco di Ghedi, i Labari dell’Associazioni Combattentistiche e d’Arma, e la rappresentanza del personale USAF nella base.
Il CSM dell’Aeronautica Militare nel suo discorso ha voluto sottolineare l’importanza della storia centenaria di Ghedi e di un’epopea che è ancora oggi in corso: “Quella di Ghedi è una storia centenaria fatta di vitalità di capacità e di affidabilità, che merita ammirazione e rispetto. Da Goliardo Mosca e Fusco, a Scarpetta, dagli incredibili assi di Borzoni si mitici Diavoli Rossi di Squarcina. Nomi che hanno reso fiero il nostro paese e che hanno segnato un’epopea intessuta di gesta eroiche, sudore, sangue e onore. E’ un’epopea che oggi si rinnova in cui rivivono tutti i nostri uomini; di ieri e di oggi. Ne sono state esempio le operazioni Odyssey Dawn e Unified Protector in Libia durante le quali i Tornado di Ghedi hanno fornito un prezioso contributo in termini di supporto e operatività.”
E ancora un passo importante del discorso del Gen. Preziosa: “il paese ha bisogno dell’efficienza dell’Aeronautica Militare perchè ha bisogno di sicurezza. Ne ha bisogno e ha il diritto di averla e la nostra Forza Armata è qui a garantirla.”
Ancora una volta il CSM dell’Aeronautica punta il dito su un aspetto assolutamente imprescindibile per la Forza Armata: la gestione e il continuo miglioramento del patrimonio umano e tecnologico che contribuiscono all’elevata qualità professionale e capacità che oggi contraddistinguono l’Aeronautica Militare in Italia e all’estero.
Il Colonnello Di Pietro Comandante del 6° Stormo ha voluto ricordare e salutare chi è ancora in servizio attivo presso lo Stormo, gli ex appartenenti e chi non c’è più. Un commosso ricordo è per i quatto piloti scomparsi nel tragico incidente dello scorso anno nei cieli di Ascoli Piceno.
“Un accorato pensiero va anche ai nostri colleghi in questo momento lontano da Ghedi, in particolare al nostro contingente, il Task Group Devil schierato in Kuwait per il supporto alle operazioni della coalizione internazionale.”
Un cenno è andato anche al futuro del reparto: “Un futuro che, in un clima di importante razionalizzazione di risorse, non ha tuttavia mai messo in discussione qualità, operatività, innovazione; aspetti che vedremo concretizzarsi già dal prossimo anno con la riorganizzazione di tutta la flotta Tornado su questa base.”
Ricordiamo infatti che la Forza Armata ha previsto la chiusura del 50° Stormo di Piacenza e il contestuale trasferimento del suo gruppo di volo, il 155°, con i suoi velivoli Tornado in versione ECR / SEAD a Ghedi per unirsi ai tre attuali gruppi di volo del 6° Stormo: il 102° OCU, il 154° e il 156° in attesa dell’entrata in servizio nei prossimi anni del sostituto del Tornado, l’F-35 JSF Lightning II.
Ghedi diventerà così una delle MOB – Main Operating Base per i velivoli F-35, con la fine della vita operativa del Tornado prevista intorno al 2025.
Altri contenuti erano previsti per i tanti ospiti, con il passaggio di una formazione di Tornado, la mostra statica con due F-16 USA da Aviano, un F-16 belga, un Tornado tedesco, oltre ad un Aermacchi 326 ed un folto gruppo di velivoli storici ad elica appartenenti alla HAG (Historical Aircraft Group).
All’interno dei sei shelter affiancati, l’area coperta prevedeva mostre fotografiche, desk dei vari reparti con gadgets, un’area con simulatori di volo, l’esposizione di divise storiche e caschi di volo, veicoli della Grande Guerra e della Seconda G.M. italiani, americani e tedeschi; inoltre straordinari reperti e relitti di velivoli precipitati, recuperati dal Gruppo Air Crash PO. La vendita del volume “Ghedi 100” di Giovanni Merigo, ha permesso la raccolta di fondi per la realizzazione di una stele dedicata ai quattro piloti scomparsi nel tragico incidente dello scorso anno nei cieli di Ascoli Piceno.
Al termine della cerimonia ospiti e partecipanti sono defluiti sul piazzale antistante l’Hangar del 156°, dove un Tornado in mostra statica esibiva la speciale colorazione relativa ai 100 anni di Ghedi.
Assieme allo Special Colour, erano disposti con cura un secondo Tornado ed alcune auto storiche Mille Miglia, a formare una quinta scenografica per un’emozionante foto di gruppo con le autorità e la formazione della Pattuglia Acrobatica Frecce Tricolori.
La PAN è giunta puntualissima e dopo un ampio giro per il posizionamento, ha letteralmente “infilato” la linea dello schieramento con un nastro tricolore che ha tinto il cielo della base.
L’esibizione delle Frecce Tricolori
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Trofeo Diavoli Rossi - 6° Stormo - Aeroporto Militare di Ghedi - 13 Maggio 2015
“Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchIta dI una bellezza nuova: la bellezza della velocItà!” F.T. Marinetti
di Luigi Sani
da “La freccia rossa” – Notiziario ufficiale del club Mille Miglia, n° 51 Dicembre 2015, pp. 6 e segg.
Uniti dal comun denominatore della velocità, i mondi dell’aeronautica e dell’automobilismo sportivo – all’inizio del ventesimo secolo, negli anni detti dell’ardimento – hanno avuto radici affini, soprattutto nel territorio bresciano.
Tra la città e la pianura, dal 1904 al 1909, proprio gli anni nei quali Marinetti pubblicava il “Manifesto del Futurismo”, le celebri “Settimane Bresciane” esaltavano il brivido della velocità per terra e per aria, con gare ed esibizioni di automobili e aeroplani.
La spasmodica ricerca dello sviluppo tecnologico e il gusto dell’impresa furono elementi fondamentali sia della Mille Miglia sia delle tante imprese – alla ricerca di nuovi primati – compiute dai velivoli dei primi decenni del Novecento.
Per celebrare questa antica amicizia, già negli anni scorsi la rievocazione della Mille Miglia aveva fatto tappa alla Base dell’Aeronautica Militare di Ghedi.
Per rinsaldare il forte legame che corre tra la Freccia Rossa e il Diavolo Rosso, il comando della Base ha deciso di invitare alcune vetture che saranno poi protagoniste della Mille Miglia 2015 alle celebrazioni per il centenario dell’Aeroporto, intitolato alla Medaglia d’Argento al Valor Militare Tenente Pilota Luigi Olivari, Asso della Prima Guerra Mondiale e primo caduto della 91a Squadriglia – “Squadriglia degli assi” – ricordato anche da Gabriele D’Annunzio che, a lui ed al Campo di Aviazione di Ghedi, ha dedicato i seguenti versi: “Questo campo di Ghedi / cimento e tempra di eroiche giovinezze / devote all’olocausto infinito e oggi riconsacrato al puro nome di Luigi Olivari e nello splendore dei suoi puri occhi / che non tra gli uomini e non tra le aquile ebbero eguali nel fissare il sole e la morte.”.
Mercoledì 13 maggio, il giorno prima della partenza, con lo scopo di festeggiare il primo secolo di vita, la Base dell’Aeronautica ha ospitato aeroplani di varie epoche e Aeronautiche anche di altri Paesi. A questi si sono unite circa ottanta vetture d’epoca che, prima di procedere alla punzonatura della Mille Miglia in Piazza della Vittoria, hanno disputato alcune prove cronometrate di regolarità sulla pista dell’Aeroporto.
La manifestazione ha preso il nome “Trofeo Diavoli Rossi”, la cui organizzazione è stata affidata da 1000 Miglia Srl al Club Mille Miglia Franco Mazzotti.
Si è trattato di un’iniziativa che avrebbe entusiasmato il bresciano che più di tutti seppe coniugare il volante automobilistico con la cloche d’aeroplano: Franco Mazzotti, l’ideatore del nome Mille Miglia e fondatore della corsa. Il giovane clarense compì numerose imprese aviatorie, dai peripli del continente africano ai tentativi di record attraverso l’oceano Atlantico. Ottimo pilota automobilistico, con il grado militare di tenente e nel ruolo di “capitano-pilota” del gruppo SAS, Servizi Aerei Speciali, a soli 37 anni, scomparve con il suo aereo, un Savoia-Marchetti S.M. 75, abbattuto sul Canale di Sicilia, il 14 novembre 1942. Alla memoria, gli fu assegnata la Medaglia d’Argento al valore aeronautico con la seguente motivazione: «Valoroso giovane pilota, contribuiva ad apportare lustro e prestigio all’Aeronautica italiana affrontando vittoriosamente rischi e difficoltà in straordinarie imprese pionieristiche condotte nei cieli d’Europa e oltremare 1930 – 1934».