Ultimo aggiornamento: 20 Settembre 2022
Ten. Colonnello Pilota – Comandante Aviazione Civile
gregario dx (n° 5 - 8) e 2° fanalino (n° 9), alle Frecce Tricolori dal 13/12/1963 al 15/10/1969
Socio del “Circolo della P.A.N.” dal 2000 deceduto il 30 ottobre 2021
di Assenzio Gaddoni
da “Circolo della PAN” – Notiziario riservato ai Soci del Circolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale, anno 23, n° 43, 1.03.2022, pagg. 4 e segg.
Il rito funebre è stato celebrato in forma strettamente privata nella Chiesa di San Timoteo a Casal Palocco (Roma), assieme ai famigliari, erano presenti alcuni amici ed i colleghi del Corso Rostro tra i quali il suo amico fraterno il Generale Mario Arpino.
La bara è stata scortata da militari dell’Aeronautica, mentre la preghiera dell’Aviatore è stata letta da un Ufficiale A.M. in uniforme.
Come ho conosciuto Giampaolo
Il 16 ottobre 1969 il Magg. Giampaolo Schievano giunge al 2° Stormo, arriva dalle prestigiose “Frecce Tricolori”, due mesi prima avevamo salutato il “grande” Mario Squarcina con il rammarico di avere perso l’occasione di proseguire l’addestramento acrobatico iniziato, dove, sotto la “sua” guida, avevamo ottenuto ottimi miglioramenti, per i giovani Piloti l’arrivo di Giampaolo ne rappresentava l’ideale proseguimento… eravamo rinfrancati.
Come avevo avuto la fortuna/privilegio di volare con Squarcina, rendendo altresì omaggio a tutti i Piloti anziani del 103° Gruppo che mi hanno addestrato al volo operativo ed in particolare al volo acrobatico in formazione, ho fatto diversi voli acrobatici in ala, rigorosamente sempre a sinistra, del G.91 di Giampaolo dove ho fissato meglio i parametri e le correzioni di prospettiva già apprese da Squarcina.
Giampaolo era molto soddisfatto ed io più di lui… era molto loquace e non taceva ne critiche ne apprezzamenti, era una persona autentica; il grande attaccamento per l’Aeronautica e per il volo traspariva in ogni suo atteggiamento, anche se non tralasciava mai di manifestare con franchezza le proprie opinioni sempre e solo finalizzate al miglioramento del profilo addestrativo ed operativo.
Poi nel 1972 improvvisamente ci saluta… si congeda dall’Aeronautica e passa all’Alitalia, confesso mi è molto dispiaciuto sia per il rapporto professionale che avevo instaurato sia perché ho sempre pensato che l’Aeronautica stesse perdendo un ottimo Ufficiale.
Dopo essere stato eletto Presidente del “Circolo della P.A.N.” ogni tanto ci sentivamo al telefono ed era come tornare indietro nel tempo, gli argomenti erano sempre quelli: il volo, le “Frecce Tricolori”, il G.91 ed una malcelata “nostalgia” per l’Aeronautica Militare.
Più volte l’ho invitato a scrivere suoi ricordi e/o aneddoti da inserire nel Notiziario del “Circolo della P.A.N.” … ma niente.
Ora che ci ha lasciato ho scoperto che un collega del Corso ROSTRO è riuscito nel 2019 a fargli scrivere un breve sunto del suo cammino in Aeronautica che doverosamente riporto.
Nella terza foto, Giampaolo SCHIEVANO (leader). Assenzio GADDONI (greg. sx), Ivano POFFE (greg. dx), Renato PIZZEGHELLO (fanalino)
Ricordi di Giampaolo Schievano scritti nel 2019
G-91 PAN..… Che beo!
Lasciata la natia Vicenza, nel 1956 inizio la mia carriera in Aeronautica Militare come allievo del Corso Rostro dell’Accademia Aeronautica. Nel 1960, completato l’iter addestrativo su M-416, T-6 e T-33, il sogno giovanile diventa realtà e vengo assegnato al 155 Gruppo “Pantere” della mitica 6^ Aerobrigata di Ghedi. Volo per circa tre anni su quel gran ”cavallo da guerra” che era l’F-84F Thunderstreak “mordendo l’ala” a piloti del calibro di Cumin, Squarcina, Ceoletta, Vanorio.
A parte l’efficacia operativa ripetutamente dimostrata dal Reparto nel Ruolo cacciabombardiere, alla Sesta l’acrobazia collettiva era di casa; i “Diavoli Rossi” sono stati una delle migliori formazioni acrobatiche nella storia dell’acrobazia collettiva mondiale.
Praticamente, al termine di ogni missione operativa si effettuavano sessioni acrobatiche. Insomma, furono anni fantastici vissuti intensamente, sia in volo che a terra; l’84F era una gran macchina sia nell’impiego operativo che nell’impiego acrobatico.
Alla fine del 1962, mio malgrado, assieme a due miei famosi compagni del Corso Rostro, vengo inviato all’Accademia Aeronautica in qualità di Ufficiale d’inquadramento del Corso Aquila III. In quel periodo riesco a svolgere una discreta attività di volo coll’MB-326 alla SVBIA di Lecce, volando spesso coll’amico Riccardo Peracchi. L’indimenticabile Riccardo volava il suo incredibile programma di presentazione del Macchino con un’armonia di movimento dei comandi da virtuoso musicista. Io lo seguivo con mani e piedi sui comandi e non ho mai più visto nessuno muoverli con tanta maestria.
Nell’autunno 1963 arriva la chiamata tanto attesa: il 313 Gruppo AA di Rivolto, le neo costituite “Frecce Tricolori”, il cui leader era Vittorio Cumin, grande Pilota e Comandante. Arrivato a Rivolto, inizio l’addestramento con l’F-86E (Canadair SABRE Mk4). Rispetto all’’84F richiede più attenzione nel pilotaggio: in decollo lo devi ruotare alla velocità giusta se no rischi di finire in secondo regime, in volo non puoi “stringere” come con l’84F se no rischi il “G stallo”, nei passaggi ad alta velocità tende a “delfinare”, comportamento deleterio sopra tutto nell’incrocio dopo la “bomba”.
Al delfinamento ad alta velocità si ovviava col “metodo Nencha”, cioè trimmando a picchiare durante la fase di discesa del rientro dalla bomba; tale metodo era stato escogitato dal Com.te Andrea Nencha, leader del team dei “Lanceri Neri” della 2^ Aerobrigata, nostri predecessori quale team acrobatico AM negli anni 1957 e 1960.
Comunque, il Sabre era complessivamente un ottimo aeroplano.
Il 28 dicembre 1963, assisto all’arrivo dei primi due FIAT G-91 PAN assegnati al 313°. Atterrano a Rivolto provenienti da Torino Caselle, pilotati dai Com.ti Di Lollo e Cumin. Il G-91 PAN è una vera meraviglia: piccolo, compatto, con quella colorazione blu scuro che mette in risalto le decorazioni tricolori… non posso non pensare tra me e me “che beo! El xe proprio beo e i aerei bei i voea anca ben!”.
Nei primi mesi del ’64 continuo a volare col Sabre e contemporaneamente inizio la transizione sul G-91 PAN.
Col 91 mi trovo subito a mio agio, ti da veramente la sensazione che le ali ti spuntino dalla schiena; sono diventato una “riserva” e spesso faccio voli d’allenamento con Di Lollo leader e Meacci gregario sinistro.
A fine ’64 divento titolare, inizialmente come Pony 7 e successivamente come pony 5. Leader è adesso Danilo Franzoi. Mi addestro anche come riserva Pony 1. Rimango in Pattuglia fino al 1969.
Fra i moltissimi aneddoti e ricordi che affiorano alla mia mente, ricordo il tonneau più lento mai visto fare col 91, ad opera di quel gran “manico” di Renato Ferrazzutti ed un suo passaggio rovescio risolto in modo molto “brillante”. Il 91 aveva la tendenza a mettere giù il muso in volo rovescio e se non avevi una velocità adeguata, pur dando tutta la barra a picchiare, lui continuava a scendere di muso, per il resto, il comportamento in volo era entusiasmante, con un buon rapporto di peso- potenza e un incredibile rateo di rollio.
Col G-91 PAN non ho mai avuto grossi problemi tecnici: ricordo un paio di avarie elettriche, una al generatore e l’altra alla batteria, di cui la seconda in volo notturno, risolte comunque positivamente, e un’altra idraulica durante l’esecuzione del doppio tonneau che è stata un po’ più “da naso”, ma risolta anch’essa bene.
Dal ’69 all’inizio ’72 vengo assegnato al 2° Stormo di Treviso S. Angelo, dove ho volato sia nei ranghi del 14° Gruppo che del 103°. A Treviso ho volato sia sull’R che sul T. Nel 1971 il Comando di Stormo mi nomina “team leader” incaricato dell’addestramento del gruppo di piloti che dovrà partecipare alla competizione NATO BEST HIT che si terrà in Turchia sulla base di Eskisehir dal 7 al 15 luglio ’71.
Durante l’addestramento per questa importante competizione volo spesso come istruttore sul G-91T che abbiamo in “prestito” da Amendola, in missioni di navigazione e tiri con armamento reale sul poligono di Maniago.
1964 – Piloti Frecce Tricolori (Schievano chinato primo a dx)
1965 – Piloti Frecce Tricolori (Schievano primo in piedi a sx)
1966 – Piloti Frecce Tricolori con Il Presidente della Repubblica SARAGAT e il C.S.M.A.. Gen. S.A. REMONDINO (Schievano primo chinato a sx)
1967 – Piloti Frecce Tricolori (Schievano 3° chinato da sx – Barberis 1° chinato a dx)
Un frammento di un lontano ricordo di Paolo Barberis a proposito del compianto Cap. Schievano (Pony 5)
«Sono passati più o meno 50-55 anni e i ricordi cominciano a svanire… tuttavia mi è rimasto impresso quando durante uno dei consueti voli di addestramento del mattino con il grande Vittorio CUMIN Capo formazione, il quale non lesinava certo i “G” , una mattina sbottò : ”Toio gastu magna’ ovi?”».