Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio 2025

Air show per oltre 600 mila

Aviano / Grande successo per la manifestazione a dieci anni dall'ultima edizione

Acrobazie indimenticabili in cielo degli apparecchi Nato e dell'Est europeo riuniti assieme per l'occasione

di Luca Perrino
da Il Piccolo, anno 115, n° 26, 8 luglio 1996, p. 8

AVIANO – Emozioni a non finire, in tutta la giornata di ieri, per le migliaia di persone che hanno affollato la base aerea di Aviano in occasione di «Ali su Aviano ’96», l’Air Show che a distanza di quasi 10 anni dalla precedente edizione ha fatto rivivere l’emozione di numerose esibizioni in quella che è stata la sede più vicina alle zone delle operazioni della ormai famosa «Deny Flight».

E se fino a qualche mese fa era impensabile che l’aeroporto «Pagliano e Gori» potesse nuovamente ospitare uno spettacolo di simili proporzioni, l’appuntamento di ieri non. ha mancato di attirare la curiosità di almeno 600 mila persone, più di quelle attese alla vigilia. Fin dalle prime ore del mattino migliaia di automobili hanno invaso la statale Pordenone-Aviano, mentre è stato occupato al limite della capienza il parcheggio allestito all’interno della caserma «Zappalà».

Tanti gli eventi che hanno contraddistinto questo appuntamento nella nostra regione, al quale avevano dato la loro adesione ben sedici nazioni diverse: Canada, Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Norvegia, Portogallo, Serbia, Spagna, Svizzera, Turchia, Stati Uniti e naturalmente Italia. Velivoli della Nato e dell’Est europeo accomunati dall’unico, centratissimo obiettivo: quello di offrire uno spettacolo ad altissimo livello.

Ed «Ali su Aviano 1996» è stata anche l’occasione per ammirare la prima esibizione nel nostro Paese del cacciabombardiere ame-ricano F-117, quello che viene considerato come l’aereo invisibile per la sua capacità di eludere l’efficace impiego dei radar nemici. E non basta: ad Aviano hanno fatto la loro bella figura pattuglie come la «Patrouille de France» su Alphajet, o come la Pattuglia acrobat-ca svizzera su PC-7. Apprezzatissima, poi, la rassegna di velivoli presentati dal reparto sperimentale di volo dell’Aeronautica militare italiana: dall’elicottero NH-500 al versatile aereo da trasporto C-222, fino ai più potenti AMX e Tornado. In volo, poi, si sono levati velivoli come l’A-10 o l’F-16, impiegati dall’aviazione statunitense nell’operazione «Deny Flight», un già misterioso Mig-21 dell’aeronautica croata e poi F-18 spagnoli, elicotteri MI-24 cechi, un A-129 «Mangusta» del nostro esercito, fino ad alcuni velivoli civili presentati dalla «Blue Arrods».

E il gran finale, così come voleva il programma, ha visto ancora una volta all’opera la pattuglia acrobatica della nostra aeronautica, quelle Frecce Tricolori che hanno fatto nuovamente spellare le mani delle migliaia di persone presenti. Impeccabile l’esibizione degli MB-339 del tenente colonnello Giampaolo Mini-scalco, a testimonianza della preparazione e della professionalità acquisita da questi validi piloti. Alla fine poi un attimo di tensione, anche, con lo scoppio di una gomma, senza conseguenze, al velivolo del terzo gregario destro Dimitri Marzaroli.

da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura, vol. 4°, Udine, 2000, p. 139

■ 3 luglio – aerobase AVIANO
“per fraternizzare”

incontro tra i due team acrobatici più celebrati nel pianeta cielo: i “Thunerbirds” e le “Frecce Tricolori”.
L’evento aveva il seguente programma:
– ore 14.00 arrivo degli ospiti all’ aeroporto di Aviano
– ore 15.30 evoluzioni aeree dei “Thunderbirds” e delle “Frecce Tricolori”
– ore 16.30 incontro con i piloti e gli specialisti
– ore 17.30 partenza degli ospiti

Tra il pubblico della Base, gli ospiti, gli amici, gli amici degli amici e i passaparola, oltre 12.000 persone erano presenti per godersi uno spettacolo irripetibile.

La precedenza ai “Thunderbirds”
formazione di 4+2 F-16
velivoli con un “look” hollywoodiano, già in linea di volo – piloti e specialisti non perdevano occasione per dar lezione di organizzazione con una regia mirata nel particolare,il tutto in una disciplina che già di per sè faceva spettacolo.
I “Thunderbirds” erano sempre gli eletti. Erano giustamente definiti “i signori dei solo gelidi parametri”,e nel team di 4 o di 6 F-16 formavano un “blocco”compatto, senza una sbavatura, con l’ala sul parametro tenuta a meno di un metro, a una velocità appena subsonica. I piloti componenti la formazione:

Mumm
Cerilli – Seely
Fiebig
Quinn (solo 1) – Modleski (solo 2)

Era la volta delle “Frecce Tricolori”
formazione di 9+1 MB339A/PAN
programma *Alto” con il passaggio finale a grande ala – alla minima velocità con i colori della Bandiera italiana.

Le “Frecce Tricolori” contrapponevano alla potenza, alla velocità, alla precisione millimetrica della formazione americana, una sequenza di figure geometriche perfette nell’esecuzione, una successione incalzante di manovre acrobatiche, eseguite dalla formazione di velivoli più numerosa nel mondo del “collettivo”.

Le “Frecce Tricolori” rimanevano nel mito.

Sono passati 29 anni da quell’incontro-confronto “storico” di Rimini – e il giudizio di allora oggi non cambia.

Scrivevo: “Due esecuzioni che ti toglievanoil respiro. Due scuole diverse. La prima, l’italiana, superlativa per la varietà delle figure, per la dinamicità e la fantasia; l’americana, superbamente perfetta per precisione di manovra e per ” potenza delle macchine.”

I piloti componenti la formazione:

Fiore
Papa – de Rinaldis
Valoti – Walzl – Danielis
Fiaschi – Marzaroli
Miotto
Giovannelli (solo)

Foto di Paolo Soldan

di Pierluigi Fiore
da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura, vol. 4°, Udine, 2000, p. 225

Finalmente, dopo molti anni, si poteva riproporre una Manifestazione Aerea sulla base di Aviano, con l’organizzazione congiunta dell’Aeronautica Militare e dell’USAF, che aveva recentemente riassegnato il 31.st EW, basato su due Gruppi di F-16C, il 510.th “The Buzzards” ed il 5.th “Triple Nickle”.

Si decise che l’evento fosse l’OPEN DAY della 1a R.A., con il supporto logistico americano, offerto con l’entusiastica “guida” del loro Comandante, Col. Chuck Wald.

Noi delle “Frecce”, eravamo tanto coinvolti nell’organizzazione da “meritare” l’onere / onore dell’incarico di Direttore della Manifestazione, assegnato al Com.te Miniscalco.

Questo preambolo solo per specificare quanto noi e gli americani avessimo lavorato insieme,con reciproca stima e soddisfazione, in attesa della giornata che avrebbe dovuto chiudere la fase di preparazione, il 4 luglio, con l’esibizione dei Thunderbirds ed il nostro volo di prova, effettuato in loro onore con i fumi colorati.

L’accesso alla base era riservato agli americani, ai familiari ed agli amici del personale italiano di Aviano e della P.A.N…. quasi 20 mila persone!

La giornata era splendida e noi riuscimmo a fare un volo molto bello, preciso nelle manovre e negli incroci, con un programma “stretto” dai veloci ricongiungimenti della seconda sezione.

I Thunderbirds fecero anche loro una bella esibizione, con i loro invidiatissimi F-16, con manovre, ritmi, musiche e coreografie tipiche del loro repertorio; per tutti gli appassionati italiani uno spettacolo diverso da quelo al quale erano abituati dalle altre Pattuglie europee, ma di sicuro effetto!

Dopo i voli, finalmente, l’atteso incontro con i Thunderbirds, organizzato su un piazzale vicino agli aeroplani. I componenti delle due Pattuglie erano schierati in due file, poste l’una di fronte all’altra, con ogni pilota che poteva parlare con il collega che aveva lo stesso “numero” nell’altra formazione (la loro fila doveva però includere gli ufficiali addetti alle operazioni, alla narrazione, alle pubbliche relazioni…).

Il tutto durò pochi minuti, con scambio reciproco di piccoli gadgets e di impressioni e complimenti sulle rispettive esibizioni.

Avendo frequentato le scuole di volo negli Stati Uniti, io avevo (ed ho tuttora) molti amici piloti da caccia USAF, ma mi trovavo un po’ in imbarazzo di fronte a questi ragazzi,tutti impettiti,con sorrisi un po’ sforzati, che ci stavano trattando come uno dei tanti “impegni” di rappresentanza della giornata.

La leggera tensione si è poi tramutata in uno spontaneo e aperto sorriso quando, al momento della “foto di gruppo”, i Thunderbirds hanno effetuato un militaresco “dietro-front”, si sono tolti gli occhiali da sole e si sono inginocchiati (destro a terra e mani unite sul ginocchio sinistro) con perfetta sequenza, da sinistra verso destra…

Forse anche noi delle Frecce Tricolori abbiamo potuto dare in qualche circostanza l’impressione di un “perfetto” strumento di rappresentanza e pubbliche relazioni, ma in poche altre occasioni, come quella volta, mi sono sentito orgoglioso di appartenere alla Pattuglia Acrobatica ltaliana, della qualità e del modo in cui facevamo il nostro “lavoro”.

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