(Ultimo aggiornamento: )

di Luigi Perinetti e Giancarlo Colombatto
da “Cose nostre”, anno XLII, n° 11 (459), p. 28

Cinquant’anni fa, ed esattamente 28 dicembre 1963, i primi due G.91PAN, modificati negli stabilimenti della Fiat Aviazione e portati in volo da Caselle a Rivolto del Friuli (Udine) dal tenente colonnello Di Lollo (Comandante di Gruppo) e dal capitano Cumin (Capo formazione) vennero presi in carico dalle Frecce Tricolori (313° Gruppo Addestramento Acrobatico).
Erano gli esemplari n° 18 e 20, matricole M.M.6238 e M.M.6240. da un lotto di 20 aerei superstiti della pre-serie dei G.91, caratterizzata dal musetto a punta, provenienti dal 103° Gruppo, della nostra Aeronautica Militare. All’epoca il 103° Gruppo si stava riequipaggando con i nuovi Fiat G.91R/1, identificabili per il musetto spigoloso contenenti le apparecchiature fotografiche Vinten. uguali al ‘nostro’ G.91 che fa bella mostra nella rotonda sulla provinciale all’ingresso di Caselle
Per 18 anni, dal 1964 al 1981, il piccolo Fiat G.91 fu l’aereo con la quale la Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), meglio conosciuta come “Frecce Tricolori”, divenne artefice di innumerevoli esibizioni acrobatiche. non solo in Italia ma In tutta Europa, destando ogni qualvolta, nel pubblico una sensazione di stupore e meraviglia per la perfezione nello svolgimento della varie figure disegnate nel cielo. Con questo aereo la PAN Iniziava una nuova era, sia da parte dei piloti, sia da parte degli specialisti, che dovevano gestire i nuovi velivoli in contemporanea con gli ultimi Canadair C.L.13 Mk.4 ‘Sabre’ (F-86E), che hanno operato in seno alla PAN dal 1961, anno di costituzione della formazione acrobatica sino al 1963. I velivoli nella versione ‘PAN’ vennero dotati dei più potenti motori modello Fiat 4023.02. con alcune modifiche per meglio adattarli all’acrobazia, costruiti dalla casa torinese su licenza della britannica Bristol (Orpheus 803.02).
I comandi di volo “desensibilizzati”, erano stati resi più rigidi, per evitare pericolose e accidentali oscillazioni durante le formazioni molto serrate, con l’introduzione dello smorzatore di beccheggio. Venne realizzato anche un impianto per le fumate posizionato in serbatoi sub alari, in seguito oggetto di ulteriori interventi per “aggiungere” i colori verde, bianco e rosso. Le stive dell’armarnento, private delle armi, ospitavano normalmente dei contrappesi sagomati, ma in caso di necessità il sistema d’armi p-teva essere facilmente rimesso, per riportare gli aerei alla configurazione operativa e per mantenere i piloti addestrati al tiro nei poligoni. In seguito le stive furono adattate per installare nuovi impianti radio e apparecchiature per l’aggiornamento dei fumogeni. La prima uscita in pubblico dei G.91 delle Frecce Tricolori, ebbe luogo il 2 giugno 1964, con una formazione di nove velivoli con il sorvolo su Roma in occasione della festa della Repubblica. La prima esibizione completa avvenne proprio a Caselle, il 7 giugno. durante lo svolgimento del 1° Salone Internazionale dell’Aeronautica, a quel tempo la più importante rassegna aeronautica italiana. Durante le diciotto stagioni di manifestazioni aeree e addestrative. le perdite dei G.91PAN ammontarono a 12 velivoli ed a 8 piloti: per reintegrare gli aerei entrarono nelle file della Pattuglia il 2° prototipo (n.c. 2, M.M. 566) ex Reparto Sperimentale di Pratica di Mare (Roma) e cinque G.91R/1 e R 1/A. Logicamente i G.91, usurati dalle innumerevoli esibizioni che ne logoravano precocemente la cellula, l’Aeronautica Militare pensò di riequipaggiare le “Frecce Tricolori”, a partire dal 1985 [1982, N.d.R.], con i nuovissimi Aermacchi MB-339, in versione PAN.
Oggi, dopo tanti anni di onorato servizio, anche questo ultimo velivolo è ormai giunto al termine della sua carriera in seno alla PAN, e quanto prima verrà sostituito dal nuovissimi Nenia Aerrnacchi M-345 HET. ultima versione di questo aereo derivato dal Siai Marchetti S-211. L’annuncio di un primo lotto di M-345 I-IET è stato dato ufficialmente nel mese di giugno, durante lo svolgimento dell’ultimo Salone aeronautico parigino di Le Bourget .
Certamente i G.91 con le sue ali a freccia, nelle figure acrobatiche si presentavano all’occhio esperto molto più piacevoli rispetto alle figure rappresentate con l’ala diritta dei seppur ottimi MB-339, e i futuri M-345, anch’essi dotati di ala a freccia, ci faranno rivivere la classica sagoma dei mitici G.91, velivoli usciti dalle catene di montaggio degli stabilimenti di Torino e di Caselle, progettati da Giuseppe Gabrielli. Chissà se riusciremo nuovamente a rivedere nel nostro cielo le splendide figure acrobatiche delle Frecce Tricolori.

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