Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio 2022
In cielo le Frecce e velivoli di ogni tipo
Ben 27 tra aerei ed elicotteri impegnati in una spettacolare parata in programma giovedì prossimo
Le «prove» da Rivolto potrebbero condizionare il traffico di Ronchi
di Luca Perrino
da Il Piccolo, anno 123, n° 259, 30 ottobre 2004, p. 18
Si concluderà con il sorvolo di piazza Unità delle Frecce Tricolori che stenderanno sul cielo di Trieste il tricolore più lungo del mondo, la parata aerea in programma giovedì 4 novembre in concomitanza con la cerimonia conclusiva delle manifestazioni per il cinquantesimo ritorno della città all’Italia. Una presenza, quella della Pattuglia Acrobatica Nazionale, che farà venir in mente il passaggio che, il 26 ottobre 1954, vide protagonista una formazione di 24 F84-G “Thunderjet” della 51.a Brigata aerea di Treviso-Istrana al comando del colonnello Gino Calmieri.
Una presenza in grande stile, quella che arriverà dall’aria, per la parata militare di giovedì: ben 27 velivoli tra aerei ed elicotteri. In particolare si potranno ammirare le evoluzioni del nuovo caccia Eurofighter «Typhoon», che ha da poco raccolto il testimone del mitico F104, degli F-16, Tornado, Amx, fino ai C-130J e G222 da trasporto. La Marina Militare sarà rappresentata dagli Av-8 a decollo verticale, mentre Esercito e Carabinieri porteranno in volo alcuni elicotteri. Una «chicca» sarà la presenza di uno storico G46, mentre, condizioni meteo permettendo, è previsto su piazza Unità il lancio dei paracadutisti.
In attesa della cerimonia gli aerei, che per l’occasione saranno tutti rischierati sulla base di Rivolto, effettueranno alcune prove in volo martedì e mercoledì, dalle 14 alle 16.30. Due giornate in cui i «Notam», una sorta di avviso ai naviganti, porranno delle restrizioni al traffico aereo civile. A Ronchi dei Legionari si lavora per limitare al massimo i disagi ai passeggeri. Ma è anche possibile che alcuni voli siano destinati a «saltare».
Un legame particolare quello che l’aviazione ha con Trieste e non solo perla presenza degli F84 nel giorno dell’ingresso dei soldati italiani in città. Nel 1926, con la tratta Torino-Trieste operata dagli idrovolanti Cant-10 Ter della Sisa, veniva inaugurata la prima linea aerea civile in Italia.
La presenza ufficiale dell’Aeronautica Militare a Trieste risale al 2 Ottobre del 1945, quando la stazione meteorologica riprese il suo regolare servizio di rilevamento e trasmissione di dati meteo. Raccolse l’eredità della struttura operante già dal 1925 e che si occupava esclusivamente di assistenza meteorologica all’Idroscalo.
Tremila militari in parata e sulle navi
La mattina del 4 novembre sulle Rive il momento culminante: in cielo le Frecce tricolori, elicotteri e paracadutisti
Presenti il presidente Ciampi, i ministri Fini e Martino, ma si prevedono altri arrivi eccellenti
di Silvio Maranzana
da Il Piccolo, anno 123, n° 260, 31 ottobre 2004, p. 17
Quasi millecinquecento militari, carabinieri, finanzieri e poliziotti in parata. Quattro unità militari ormeggiate dinanzi alla piazza con complessivamente altrettanti uomini d’equipaggio. Ventisette tra aerei e elicotteri che incroceranno in cielo.
I numeri sono importanti, ma non tanto quanto l’impatto che sarà fornito da alcune situazioni altamente suggestive: l’arrivo del presidente Ciampi sulla macchina scoperta scortato dai corazzieri a cavallo, la «carica» a passo di corsa dei bersaglieri, il glorioso profilo della nave scuola Amerigo Vespucci, il passaggio sempre emozionante delle Frecce tricolori. Escluse alcune edizioni della parata del 2 giugno a Roma, quella di giovedì 4 novembre, per celebrare il cinquantennale del ritorno dell’Italia a Trieste sarà, secondo l’assessore comunale ai grandi eventi Fulvio Sluga, la più importante cerimonia militare svoltasi in Italia dopo il 1968, allorché si festeggiò un altro cinquantennale, quello della vittoria dell’Italia nella Prima guerra mondiale.
Oltre al presidente Ciampi, che sarà a Trieste fin dalla tarda mattina di mercoledì 3 novembre, giorno del patrono della città, presenzieranno alla cerimonia dalla tribuna delle autorità che è già allestita davanti a piazza Unità, il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini e il ministro della Difesa Antonio Martino. È dato per probabile l’arrivo di alcuni altri ministri, per certo quello di uno dei vicepresidenti della Camera e uno dei vicepresidenti del Senato (i presidenti, nella giornata che tradizionalmente celebra le Forze armate, parteciperanno ad altre due cerimonie rispettivamente a Roma e a Bari). Saranno in città alcuni segretari di partito: sicuramente quello dei Ds, Piero Fassino, probabilmente quello della Margherita Pierluigi Castagnetti. Arriverà anche il presidente del-la Corte costituzionale, Valerio Onida e alte cariche della magistratura. Presenti tutte le massime cariche militari, a cominciare dal capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola.
Verranno schierati un reggimento dell’esercito composto da quattro compagnie rispettivamente del Settimo reggimento trasmissioni di Sacile, dell’Ottavo alpini di Cividale, del Quarto Genova cavalleria di Palmanova, del Terzo genio guastatori di Udine, un reggimento della marina composto da due compagnie di cui una sicuramente appartenente al Battaglione San Marco, un reggimento dell’aeronautica composto da due compagnie, un reggimento dei carabinieri composto da tre compagnie, una compagnia della guardia di finanza, una compagnia della polizia, oltre alla banda dell’esercito.
Dopo la cerimonia e i discorsi vi sarà la sfilata e ai reparti citati si aggiungeranno la fanfara e una compagnia dell’Undicesimo reggimento bersaglieri di Orcenigo (Pordenone), a passo di corsa. Gli onori finali al presidente saranno resi dalla fanfara a cavallo dei carabinieri e da un plotone dei carabinieri a cavallo.
La cerimonia si snoderà dinanzi allo scenario della Amerigo Vespucci, della portaelicotter Garibaldi, della nave d’assalto San Giusto e del caccia Audace. In cielo romberanno i nuovi caccia Eurofighter Typhoon, gli F16, i Tornado, gli Amx e i C130J e i G222 da trasporto. Sulla piazza vi sarà un lancio di paracadutisti. Chiuderanno le Frecce tricolori che stenderanno sul cielo di Trieste il tricolore più grande del mondo.
Il cacciatorpediniere Audace attracca davanti alla Prefettura. (Foto Bruni) – L’F104 esposto sulle rive, una delle principali «attrazioni» – Molta curiosità anche per i mezzi corazzati storici
da difesa.it, 3 novembre 2004 [ fonte ]
Domani, 4 novembre 2004, ricorre il 50° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia e, contestualmente celebrata, la festa delle Forze Armate Italiane. Nella splendida cornice di Piazza Unità d’Italia, di fronte al molo Audace, avrà luogo la cerimonia commemorativa dell’ingresso dei primi militari italiani a Trieste che, nel 1954, tra ali di folla festanti e sotto una pioggia battente, segnarono il ritorno della città all’Italia.
La rievocazione, alla quale partecipano il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio CIAMPI, il Ministro della Difesa, On. Prof. Antonio MARTINO, il Presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Dott. Riccardo ILLY, il Presidente della Provincia di Trieste, Dott. Fabio SCOCCIMARRO, il Sindaco di Trieste, Dott. Roberto DIPIAZZA, prevede lo schieramento di circa mille militari in armi appartenenti ai reparti che cinquant’anni orsono entrarono a Trieste sancendone il passaggio all’amministrazione italiana in virtù del “Memorandum di intesa” siglato a Londra il 5 ottobre del 1954.
Quest’anno, a sottolineare l’importanza del duplice evento, sono presenti i massimi vertici militari: oltre al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giampaolo DI PAOLA, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Tenente Generale Giulio FRATICELLI, il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Sergio BIRAGHI, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aera Leonardo TRICARICO ed il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Luciano GOTTARDO.
La manifestazione avrà termine con lo sfilamento dei reparti in armi, di mezzi storici, nonché con l’aviolancio di paracadutisti ed il sorvolo di alcune formazioni aeree, tra cui la Pattuglia Acrobatica Nazionale (frecce Tricolori).
Foto 2 e 3 di Mauro Zorzenoni
Una data da ricordare: "Il 4 novembre è un giorno di memoria e di festa": il Presidente della Repubblica Ciampi celebra la giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate
da difesa.it, 3 novembre 2004 [ fonte ]
Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, rappresentante dell’Unità Nazionale e Capo delle Forze Armate, ha festeggiato la ricorrenza del 4 novembre rendendo omaggio ai caduti presso il Sacrario di Redipuglia ed ha celebrato, a Trieste, il 50° anniversario del ritorno della città all’Italia.
Una corona d’alloro è stata deposta dal Presidente Ciampi sul Monumento ai Caduti del Sacrario di Redipuglia che custodisce oltre 100 mila vittime della Grande Guerra, la maggioranza delle quali rimaste senza nome.
Altre 577 urne, contenenti i resti dei soldati morti in Russia nella Seconda Guerra Mondiale, sono giunte al Sacrario nei giorni scorsi e cinque di queste, per rappresentanza, hanno ricevuto gli onori del Presidente nel corso della cerimonia commemorativa a cui hanno partecipato, tra le autorità, il Vicepremier Gianfranco Fini e il Ministro della Difesa Antonio Martino.
La tradizionale corona d’alloro sull’Altare della Patria è stata deposta, per la prima volta, da un Presidente del Senato, Marcello Pera. Il Presidente Pera ha collocato poi un’altra corona all’ingresso di Palazzo Madama, in memoria dei caduti del Senato nella Grande Guerra.
In piazza dell’Unità d’Italia a Trieste, il Capo dello Stato ha presenziato la celebrazione dei 50 anni dal ricongiungimento della città all’Italia, davanti a migliaia di persone.
Salutato da 21 cannonate a salve sparate dalla nave scuola “Amerigo Vespucci” ormeggiata nel bacino insieme alle navi della Marina militare San Giusto e Audace, il Presidente Ciampi ha assistito alla parata militare e all’esibizione delle Frecce Tricolori della Pattuglia Acrobatica Nazionale.
“Il nostro europeismo non nega, anzi presuppone, l’amor di patria”, ha sottolineato nel suo intervento il Presidente Ciampi. “Il nostro Risorgimento, ispirato a ideali di fraternità fra tutte le nazioni, libere e indipendenti, ci ha trasmesso – insieme con la ritrovata coscienza dell’unità nazionale – una ricca eredità di ideali europeisti, sempre presenti anche nella lunga passione risorgimentale e patriottica di questa città”.
Il Presidente della Repubblica aveva inviato ieri un messaggio alle Forze Armate ricordando quanti combatterono per consacrare l’Unità d’Italia e da Moriago della Battaglia, in provincia di Treviso, aveva commemorato “gli eroi del Piave” e i numerosi caduti nella Grande Guerra della classe 1899 .
Foto sx da quirinale.it – foto dx da carloazegliociampi.it
Spettacolo suggestivo con il sorvolo delle Frecce Tricolori e la nave scuola «Vespucci»
I fuochi artificiali concludono le celebrazioni
Molti hanno potuto ricordare le oceaniche manifestazioni di giubilo del 26 ottobre e del 4 novembre di cinquant'anni fa
da Il Piccolo, anno 123, n° 264, 5 novembre 2004, p. 19
Uno spettacolo di fuochi artificiali ha chiuso ieri la giornata di celebrazioni all’insegna del tricolore. Una giornata di festa e di spettacolo, fra cui il passaggio della pattuglia acrobatica del-le Frecce Tricolori, che ha coinvolto oltre 30 mila persone, molte delle quali testimoni delle giornate di 50 anni fa.
«Il 26 ottobre di cinquant’anni fa ero qui in piazza dell’Unità con mia nonna e avevo solo otto anni. Ricordo ancora che mi sono arrampicato sulla schiena di un bersagliere e gli ho strappato una piuma dal cappello: lui si arrabbiò tantissimo e cercò di inseguirmi, senza riuscirci».
A raccontare con nostalgia di quella storica giornata del 1954 è Lorenzo, 58 anni. A ricordarsi perfettamente anche dell’arrivo del presidente Einaudi a Trieste il 4 novembre del 54 è invece Luigi Masutto, 80 anni, che mezzo secolo fa era consigliere comunale nella giunta del sindaco Gianni Bartoli.
«Anche quel giorno, così come il 26 ottobre, la piazza era piena di gente, c’era un entusiasmo grandissimo. Io ho lavorato per il sindaco Bartoli – dice orgoglioso – era davvero un grande uomo e un gran dirigente, pieno di valori».
Memorie e ricordi che si sono sommati alla novità per i tanti giovani e giovanissimi che ieri hanno partecipato alla grande festa.