Ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2020
Il Segreto delle Frecce Tricolori
a cura del Magg. Filippo Conti
da Sicurezza del Volo, Anno LXIII, n° 307, gennaio/febbraio 2015, p. 16 e segg.
…sono i primi anni ’20 un gruppo di piloti, presso l’aeroporto di Campoformido (Udine) inizia ad eseguire figure acrobatiche con lo scopo di impiegarle durante i combattimenti e sfruttare al massimo le potenzialità dell’aeroplano per ottenere la superiorità aerea…
Nasce così la tradizione acrobatica nazionale espressa oggi dalle “Frecce Tricolori”; sarà poi compito del Maggiore Mario Squarcina, nel Marzo 1961, far “nascere” il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, che ad oggi rappresenta la massima espressione della professionalità, dello spirito di squadra, della dedizione e dell’eccellenza organizzativa, con gli inevitabili riflessi positivi anche nel settore della Sicurezza Volo.
Noi della Rivista SV siamo andati a chiedere agli uomini e alle donne delle Frecce Tricolori quali sono i “segreti” che permettono loro di svolgere una così peculiare missione mantenendo i massimi standard di sicurezza.
Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico ha sede presso il 2° Stormo di Rivolto, responsabile di fornire alla “Pattuglia” tutto il supporto logistico necessario.
Forse, infatti, in molti non sanno che la Pattuglia Acrobatica Nazionale “PAN”, oltre ad assolvere il popolare compito di rappresentare la Forza Armata ed il Paese negli air show nazionali ed internazionali, è a tutti gli effetti un’unità operativa dell’Aeronautica Militare, che mantiene il proprio personale addestrato anche per le operazioni reali, a similitudine degli altri reparti operativi.
Ad accoglierci al nostro arrivo è il Colonnello Francesco Frare, al quale chiediamo come viene svolta al 2° Stormo l’attività nel campo della Sicurezza Volo.
Il Comandante ci illustra la particolarità del 2° Stormo dove l’attività di volo si concentra in modo intenso per sei mesi sul cielo campo e per sei mesi fuori dall’aeroporto, presso le altre basi italiane oppure all’estero.
“La nostra attività principale è supportare la Pattuglia Acrobatica Nazionale, che opera con un numero di velivoli molto elevato all’interno del CTR (Control Traffic Region) e a bassa quota, abbiamo quindi impostato la nostra attività di prevenzione proprio partendo da questa peculiarità.
Questo significa operare a stretto contatto anche con gli altri aeroporti vicini, come Aviano, Casarsa, sede di un reparto di elicotteri dell’Esercito, con i gruppi di volo di Istrana e le numerose aviosuperfici della zona, con il fine di coordinare al meglio l’attività di volo ed evitare ogni potenziale situazione di conflitto di traffico aereo”.
Per far ciò il Comandante ci spiega che vengono svolti almeno quattro meeting di Sicurezza Volo durante l’arco dell’anno, che vedono coinvolti appieno l’Ufficiale Sicurezza Volo delle Frecce Tricolori, l’Ufficiale
SV/ATM, e l’Ufficiale SV del 2° Stormo.
Inoltre vengono effettuati Seminari SV con le avio superfici e i campi di volo che si trovano vicini all’aeroporto.
Molta attenzione viene data al programma di prevenzione F.O.D. (Foreign Object Damage), vista la presenza di numerosi mezzi civili che operano nelle vicinanze della linea volo, e svolti briefing per sensibilizzare tutto il personale su tale problematica.
Inoltre, il piano WASH (Wildlife Avoidance Strike Hazard) è stato arricchito dall’introduzione della “falconeria”, che è risultata efficace per allontanare alcune specifiche specie di volatili, residenti sul sedime aeroportuale e fonte di potenziali pericoli per l’attività di volo.
Il Comandante Frare viene da un reparto cacciabombardieri, ha partecipato e organizzato molte esercitazioni e gli chiediamo cosa ha portato della sua esperienza qui a Rivolto per migliorare gli aspetti di prevenzione; ci ricorda allora con piacere la sua esperienza come Comandante di Gruppo Volo ad Amendola, dove ha avuto modo di avere tra i suoi piloti il Maggiore Parmitano, l’astronauta, il Tenente Colonnello Jan Slangen, attuale comandante delle Frecce Tricolori e il Capitano Fabio Capodanno solista della PAN ”ascoltare con attenzione i propri uomini… mettere in atto un’azione di comando differenziata su ognuno… lavorare sulle persone come fattore moltiplicatore… condividere l’obiettivo e svolgere una corretta azione di controllo… questo è quello che porto delle mie esperienze cercando di fare un efficace azione SV…“.
Salutato il Colonnello Frare ci incontriamo con il Tenente Colonnello Francesco Candian, Capo Ufficio Operazioni e Ufficiale Sicurezza Volo del 2° Stormo.
Il Tenente Colonnello Candian ci tiene subito a manifestare il suo apprezzamento relativamente all’evoluzione dell’approccio alla SV negli ultimi anni “viviamo la SV come il mezzo per preservare le risorse… non puoi essere un’organizzazione altamente specializzata, …senza una giusta cultura della Sicurezza Volo…”.
“Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico è un Reparto autonomo, che dipende direttamente dal Comandante delle Forze da Combattimento (CFC) di Milano e che, quindi, presenta delle peculiarità differenti rispetto ad un classico Gruppo Volo, mentre il 2° Stormo non ha un Gruppo Volo alle dipendenze; questa particolarità fa sì che durante i consigli SV abbiamo due Ufficiali Sicurezza Volo, con dipendenze gerarchiche diverse, e per superare questa situazione e risolvere i problemi bisogna sempre usare il “buon senso”.
Il Comandante chiarisce meglio facendoci un esempio: presso i locali della PAN è assolutamente vietato consumare alcolici e fumare.
Essendo frequenti le visite istituzionali presso l’Aeroporto di Rivolto, la differente policy tenuta dal Comando Stormo poteva causare la non osservanza delle regole durante il transito presso la PAN e ciò è emerso in uno dei consigli SV; bisognava quindi uscire con una policy nuova e, utilizzando il buon senso, abbiamo deciso di vietare il consumo di alcool al circolo o in circostanze di rappresentanza.
In sostanza, ancorché rispettando le nostre rispettive gerarchie, moltissime problematiche vengono risolte in modo funzionale”.
Il rapporto “funzionale”, quindi, diventa fondamentale, da qui l’importanza del continuo e costante confronto con l’Ufficiale SV delle Frecce Tricolori; l’attenzione degli Ufficiali SV, infatti, punta direttamente al problema, non facendosi distogliere da attriti personali o meri rapporti gerarchici.
Chiediamo al Tenente Colonnello Candian quali sono le azioni utilizzate per mitigare il fenomeno del wildlife strike.
“Attualmente l’allontanamento volatili viene effettuato con il sistema denominato “scare crow”, e utilizzando la falconeria; viene inoltre effettuato lo sfalcio d’erba ad una altezza tale da rendere inospitale l’habitat per i volatili e vengono sparati colpi a salve.
In futuro miriamo ad un controllo selettivo delle specie, tramite un rapporto di stretta collaborazione con la Provincia, per garantire e mettere in atto tutte le possibili misure mitigatrici atte a evitare il wildlife strike”.
Salutiamo il Capo Ufficio Sicurezza Volo del 2° Stormo facendo un ultima domanda: ”rischieramento elicotteri olandesi per addestramento in montagna, esercitazione Grifone, ogni 1 Maggio apertura
stagione a Rivolto e tantissime altre attività. Il prossimo anno anche il 55° anniversario PAN e l’11° raduno pattuglie acrobatiche programmato per il 5 e 6 Settembre. Come vi state preparando qui al 2° Stormo?” “Abbiamo iniziato una grossa attività dal punto di vista logistico, coordineremo tutta una serie di incontri e riunioni con i principali attori per definire ogni minimo dettaglio sugli aspetti SV”.
Ci dirigiamo al 313° Gruppo Addestramento Acrobatico dove troviamo ad attenderci il Capitano Fabio Capodanno, solista e Ufficiale Sicurezza Volo delle Frecce Tricolori, e il Capitano Filippo Barbero, prossimo solista per la stagione 2015.
Giusto il tempo di salutare gli amici della Pubblica Informazione e i due Ufficiali ci fanno accomodare nella sede del Gruppo Volo, una mansarda molto accogliente, con coppe, poster e foto che rappresentano i momenti più significativi delle Frecce Tricolori.
Chiediamo subito se c’è una differenza tra le Frecce e gli altri Team acrobatici internazionali. Il Capitano Capodanno ci spiega che l’iter addestrativo e la permanenza in una posizione all’interno della formazione, in genere, durano un periodo maggiore e la possibilità di ricoprire ruoli come n°1 (Capo formazione), 6 (1° fanalino) e 10 (solista) s i ha solo una volta maturata un’esperienza di almeno quattro stagioni acrobatiche.
Perche il compito di Ufficiale Sicurezza Volo viene svolto dal “solista”? Fabio ci risponde con un battuta: “non lo so, dovresti chiederlo al Comandante!”. Poi, però, si fa serio e spiega che il solista è l’unico che ha svolto la sua attività di volo sia all’interno della formazione che “fuori” (proprio come solista) ed è uno dei piloti con maggiore esperienza insieme al Comandante, al Capo Formazione e al numero 6.
In più è la persona che, in virtù delle sue peculiarità, si confronta ogni giorno con i limiti dell’attività e del velivolo.
“L’Ufficiale SV deve essere cosciente dei propri limiti e di quelli dell’attività che viene svolta e non deve mai osare in nessuna situazione, né improvvisare!”
“Se sei al Reparto ti addestri per qualcosa che potrebbe succedere, mentre qui il rischio da gestire è quotidiano… quel qualcosa che potrebbe succedere io ce l’ho tutti i giorni a fianco… un aereo da cinque tonnellate …quindi non c’è differenza tra addestramento e realtà …questa è… realtà SV…”
Quindi, “non è come in un volo addestrativo di un reparto, dove vengono simulate situazioni di pericolo… hai sbagliato ti avrebbero abbattuto… no! Qui saremmo morti oggi… la differenza è che qui non puoi simulare una minaccia, qui la minaccia è presente e costante… il ferro e la terra non sono simulabili!”.
Filippo interviene dicendo che tale rischio viene mitigato nel quotidiano, volando in doppio comando, effettuando briefing e de-briefing con video e registrazioni, che vengono analizzate in modo maniacale nei minimi dettagli, ma, soprattutto, creando la mentalità SV, finche ciò non diventi una vera e propria filosofia di vita, e utilizzando, soprattutto nel rapporto istruttore-allievo, strumenti come il CRM, la cultura del Flight Leader, il Team Bulding.
Chiedo: ”come viene svolto il tuo incarico di Ufficiale SV all’interno delle Frecce Tricolori?”. “Svolgo il mio incarico quotidianamente, essendo sempre presente ma mai invadente, per creare un ambiente sereno che stimoli la comunicazione e il confronto reciproco; lavoro sempre sul team, mi piace il concetto di “spogliatoio” in termini sportivi, non tanto per diffondere la mentalità SV ma per convincere una persona che questa è la mentalità adatta e vincente per far bene il nostro lavoro.
“Come gestite il fatto di essere sempre “sotto i riflettori?” Ora che vi ho conosciuto alla fine siete persone normali”. “Questo è il piu’ bel complimento che ho ricevuto.”
Salutiamo con questa battuta il Capitano Fabio Capodanno e il Capitano Filippo Barbero per recarci dal Tenente Colonnello Jan Slangen, Comandante delle Frecce Tricolori.
Al Comandante chiediamo cos’è la Sicurezza Volo per le Frecce Tricolori. “Una forma mentis, un continuo analizzare i rischi e gli eventi passati; ciò ci permette di prendere le decisioni corrette e di continuare a crescere e migliorarci“.
“Comandante, come gestisce il suo team?”
“Un aspetto caratterizzante del team in generale è l’interdipendenza, ossia il reciproco influenzamento dei componenti. C’è l’interdipendenza del destino, che si ha quando gli individui divengono consapevoli che, in qualche modo, il loro destino è collegato a quello del gruppo; la seconda è l’interdipendenza del compito, quando cioè esiste un obiettivo da perseguire, tale che i risultati di ciascun membro hanno implicazioni sui risultati degli altri…
Questa interdipendenza, la ricerca di un ottimale equilibrio tra collaborazione e competizione all’interno di un team, è da ritenersi uno delle difficoltà principali nella gestione del team work”.
“Uno dei miei compiti è far si che il mio personale passi da una interdipendenza ad una vera e propria integrazione. Ciò permette di armonizzare, coordinare e rendere sinergiche le azioni individuali, garantendo al team di essere positivo e funzionale al suo obiettivo”.
Ed è proprio sulla base di questa tipologia organizzativa che le Frecce di oggi svolgono la loro attività.
La permanenza media di un pilota in formazione è di quattro anni per i gregari e qualche anno in più per le “figure chiave”, di seguito descritte, per le quali è necessario un bagaglio di esperienza maggiore per poter svolgere più efficacemente il proprio compito.
“Pony0” è il Comandante, responsabile di tutta la gestione, addestramento e impiego delle Frecce Tricolori. È supportato nel suo compito da:
“Pony1” Capoformazione: è il leader in volo e responsabile dell’attività di volo della formazione;
“Pony6” primo fanalino: è il leader della seconda sezione e responsabile dell’addestramento;
“Pony10” solista: è il responsabile dell’addestramento del suo successore.
Ogni pilota ricopre una posizione in formazione e un incarico specifico a terra. Successivamente, in base all’esperienza maturata, ogni pilota cambia, in media ogni due anni, la sua posizione all’interno della formazione e, a rotazione, vengono ridistribuiti anche gli incarichi a terra.
Queste continue variazioni di ruoli e compiti comportano un continuo impegno addestrativo (istruire ed essere istruiti) per ogni componente del team, ma sono delle “strategie difensive” messe in atto per prevenire e mitigare il rischio di fenomeni negativi quali l’overconfidence o la complacency, dovute principalmente ad una attività ripetitiva.
“La Just Culture viene molto enfatizzata, ne abbiamo esempi tutti i giorni. Il nostro obiettivo è il miglioramento continuo e per far ciò c’è bisogno della gestione della critica, ogni volta c’è una condivisione dell’errore per migliorare”.
“Anche nel settore manutentivo, il fatto di non avere tanti motori a disposizione per la nostra attività ci ha fatto concentrare gli sforzi sulla problematica del FOD e del wildlife strike e abbiamo iniziato una campagna di informazione interna al personale che lavora in area volo, attraverso incontri formativi e informativi…
Inoltre abbiamo modificato la procedura di taxing, per preservare i motori da possibile FOD, pur tenendo in considerazione le esigenze sceniche”
“Comandante perché l’Ufficiale SV è il solista?” Il Comandante mi conferma quanto detto da Fabio! Forse agli occhi del pubblico può apparire il più folle ma, nella realtà del dietro le quinte, è il pilota che sa lavorare in squadra più degli altri, perché proviene dal volo in formazione e successivamente ha dovuto imparare il duro lavoro del solista…
“Qual è il segreto delle Frecce Tricolori, Comandante?” “L’umiltà e il fatto di mettersi in gioco per affrontare una crescita continua, lavorare per creare un ambiente che favorisca armonia tra gli uomini, la serenità non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza… l’esempio continuo, l’attaccamento al passato e alle sane tradizioni aeronautiche, è questo quello che ci portiamo in volo nei cieli”.
Noi facciamo questo per rappresentare tutto il personale dell’Aeronautica Militare e vogliamo continuare a mantenere un rapporto di interdipendenza con i Reparti …siamo uomini e donne militari e poi uomini e donne delle Frecce Tricolori.
Salutiamo il Comandante facendogli omaggio della nostra borsa porta casco per incontrarci con il Maggiore Mirco Caffelli, Capoformazione delle Frecce Tricolori (Pony 1).
Il Capoformazione è responsabile di guidare la formazione durante tutte le figure acrobatiche, deve avere una visione d’insieme, che non si riferisce solo al volo nei suoi aspetti tecnici ma ai rapporti umani.
“Nel nostro lavoro tabelle e matrici sono sì importanti, ma per me l’SV si esprime attraverso il “Buon Senso!!” …ci conosciamo talmente bene con i ragazzi che già da un semplice buongiorno riesci a capire come sta l’altro… il mezzo dubbio produce il dubbio completo e il dubbio completo ti fa sbagliare; questa è una cosa che ho appreso dai miei istruttori… la comunicazione è fondamentale!”.
“Maggiore Caffelli perché è così importante la comunicazione?” “La comunicazione, alla base del CRM, è uno strumento per creare sinergia tra persone che hanno diverse skills ma deve essere una comunicazione completa e non solo verticale; una comunicazione distorta e non efficace porta a incomprensioni e conflitti, che potrebbero diventare problemi in volo. Usare il buon senso, saper ascoltare e comunicare, essere assertivi quando necessario, permette di risolvere le questioni in modo diretto e veloce”.
Quanto è difficile dire non vengo in volo perché ho una preoccupazione? “Mentre è facile dire ho un forte raffreddore, oggi non volo, è molto difficile dire non vengo in volo perchè ho una grossa preoccupazione. Ecco che tocca all’altro capire che c’è qualcosa che non và ed è compito dell’istruttore, che lo conosce molto bene, parlare con il suo addestrando e, se lo ritiene necessario, cambiare anche il programma di addestramento della giornata”.
Il Maggiore Mirco Caffelli ci presenta il Capitano Luca Galli che nel 2015 ricoprirà il ruolo di Pony 9, proveniente dal 154° gruppo del 6° Stormo di Ghedi ed ultimo in ordine di arrivo alle Frecce Tricolori, gli chiediamo come percepisce la sicurezza volo al 313° Gruppo Volo.
“L’impressione che ho della Sicurezza Volo è quella di uno strumento che ci permette di migliorarsi… capire dov’è stato fatto l’errore e capire il metodo ottimale per far si che ciò non accada in futuro. Il confronto con gli altri che sono disposti a darti una mano sempre, ti fa crescere in modo esponenziale. Venivo da una linea dove avevo imparato a lavorare in sintonia con il navigatore, per poi tornare sul MB 339 che qui, in pratica, è single seat; sono stato costretto a cambiare di nuovo la mia mentalità e in questo l’ambiente SV mi ha dato una grossa mano”. Gli chiediamo come sia il rapporto istruttore allievo nonostante una esperienza di circa 800 ore fatte al reparto. Devi partire dall’idea che chi ti addestra è più esperto di te sulla macchina con cui stai volando, sulla tipologia di volo, per cui devi prima fare un grosso lavoro su te stesso… metterti nelle condizioni mentali di ripartire da zero per crescere, il tuo istruttore non è li solo per giudicarti ma soprattutto per passarti la sua esperienza.”
Salutiamo il Capitano Luca Galli e andiamo dal Capitano Daniele Baldo, Capo Servizio Efficienza Aeromobili (SEA) e controllo di qualità manutenzione; circa ottanta persone alle dipendenze; “come viene svolta l’attività di Sicurezza Volo nell’ambito manutentivo?”.
“I velivoli assegnati alle Frecce compiono un’attività peculiare perché il volo non dura tantissimo, ma il velivolo viene impiegato più volte al giorno sottoponendo la cellula ad un forte stress. Per questo interpretiamo la SV come uno mezzo che ci permette di preservare le risorse. Facciamo dei briefing con cadenza regolare sullo Human Factor per far passare essenzialmente il concetto della trasparenza e cerchiamo di ottenere il massimo dalle persone, ponendo molta attenzione alle dinamiche di Gruppo. Trasparenza, equilibrio e comunicazione questi i messaggi che cerchiamo di trasmettere sempre, lavorando e agendo sia sulla linea gerarchica che in modo orizzontale…”.
Chiediamo al Capitano Baldo se esistono e vengono segnalati efficacemente gli inconvenienti manutentivi. Ci viene mostrato il programma con cui vengono gestite le segnalazioni inconvenienti mediante un modulo in rete, che viene inviato direttamente al Capo Sezione e poi viene raccolto e analizzato.
Tale sistema è stato istituito nel 2013, dopo una serie di prove e sperimentazioni; il programma crea una matrice di rischio e fa un’analisi della Segnalazione di Inconveniente. Il Capitano continua dicendoci che durante i briefing mattutini vengono letti e commentati gli inconvenienti SV; il tutto viene poi messo sul server di gruppo e ognuno può andare a rivederli in modo tale che l’informazione sia a disposizione di tutti.
Ci rechiamo alla torre di controllo dove incontriamo il Capitano Cristian Modonutti Ufficiale SV/ATM.
Gli chiediamo come vengono gestite le problematiche di traffico su Rivolto.
“La gestione del traffico aereo all’interno del CTR di Rivolto è particolare perché sono sempre voli in formazione; abbiamo sempre bisogno di personale esperto in torre di controllo e per questo mettiamo molta attenzione alla turnazione del personale in servizio, cercando sempre di considerare la giusta esperienza dei controllori e aggiungendo un supervisore durante l’attività di intenso traffico”
“Capitano come svolge la sua attività di Ufficiale SV/ATM?” “Effettuiamo regolarmente briefing SV con il personale che opera in linea volo e organizziamo una giornata SV in cui partecipa tutto il personale della base. Anche il seminario SV fatto con l’Aeroclub d’Italia ci ha permesso di fare opera di prevenzione, vista la numerosa presenza dei piloti che operano nelle vicinanze dell’aeroporto e ai quali abbiamo illustrato la nuova struttura dello spazio aereo”.
È arrivato il momento di tornare a Roma, nell’uscire noto una “strana sirena” e chiedo al Primo Maresciallo Sergio Kozari, responsabile della sezione tecnica, cosa sia e come funziona “è il nostro sistema di allarme in caso di incivolo. Il principio di funzionamento dell’intero sistema, chiamato “fox”, è semplice ma efficace. Tutto si basa sullo scambio di messaggi (words) aderenti ad un protocollo prestabilito che consente di inviare i
comandi di attivazione e tacitazione allarme.
Nello specifico, alla pressione del pulsante d’allarme il comando viene propagato a tutte le unità/sirene poste nei punti chiave dell’aeroporto e poi Il feedback dell’avvenuta ricezione d’allarme viene riportato sul display dell’unità centrale. Il sistema “fox”, pertanto, consente di avere un costante controllo dell’efficienza delle varie unità e della rete, aumentando considerevolmente il grado di sicurezza del servizio reso…
Inoltre è nostra intenzione implementare l’architettura del nuovo sistema attraverso l’attivazione di un portale web per la gestione grafica di un quadro sinottico”.
Salutiamo la base di Rivolto con le Frecce Tricolori che dipingono il cielo con le loro evoluzioni pensando a quanto lavoro c’è dietro ogni singolo attimo della loro giornata.