Ultimo aggiornamento: 17 Giugno 2024

Le spettacolari acrobazie a Cogne ed a Courmayeur

Si tratta di aerei Siai Marchetti - Ex Frecce Tricolori i piloti

di Beatrice Mosca
da La Stampa, 15 febbraio 1984, p. 15

AOSTA — Domenica mattina, con la complicità di una bella giornata, quattro aerei Siai Marchetti, SF 260 appartenenti al «team» acrobatico italiano «Alpi Eagles» (il primo in Italia nel suo genere, sponsorizzato attualmente da Retequattro) hanno compiuto le loro evoluzioni nel clelo dl Courmayeur e dl Cogne, dove si sono svolte le gare di sci dei pubblicitari e la gran fondo «Marciagranparadiso».

Gli uomini alle «cloches» dei quattro apparecchi a elica sono altrettanti ex piloti della pattuglia acrobatica nazionale «Frecce Tricolori»: Pietro Purpura (capo formazione con 6500 ore di volo), Angelo Boscolo (gregario di destra, 3500 ore dl volo), VIncenzo Soddu (gregarlo di sinistra, 3200 ore dl volo) e Sergio Valori (fanalino con 3250 ore di volo).

Come è nato questo primo «team» acrobatico civile balzato alla cronaca lo scorso anno per aver compiuto la trasvolata dell’AtIantico?

«Questi piloti – risponde lo speaker della pattuglla, Renato Rocchl, anch’egll proveniente dalle Frecce Trlcolori – dopo aver lasciato la pattuglia acrobatica nazionale hanno svolto per qualche anno mansioni dl piloti civili. La passione per iI volo acrobatico, l’esigenza di rivivere le emozioni del passato, li hanno fatti ritrovare e dal loro antico entusiasmo sono nate le “Alpi Eagles”».

Gli impegni di questa pattuglia acrobatica, al suo secondo anno di attività, sono stati incessanti fin dal momento della loro formazione. Lo scorso anno sono state 62 (o 82… numero non chiaramente leggibile nell’articolo sorgente, ndr) le manifestazioni alle quali il «team» ha partecipato, di cui 15 negll Stati Uniti.

«Con il nostro spettacolo – ha detto ancora Renato Rocchl – siamo stati e saremo presenti a molte gare di formula 1. A Zeltweg in Austria e a Montecarlo, ad esempio, siamo di casa. Attualmente siamo in attesa del calendario delle manifestazioni alle quali potremo partecipare e che sarà stilato dall’Aeroclub d’Italia in collaborazione con l’Aeronautica Militare. Sappiamo già che lavoreremo molto in Svizzera, Belgio, Austria, Olanda e Germania».

Le acrobazie offerte dalle «Alpi Eagles» (le «aquile delle Alpi») sono veramente eccezionali. A Cogne i «passaggi» al suolo sono stati così azzardati che molti spettatori hanno avuto paura.

«Per noi – ha aggiunto Renato Rocchi – è un piacere far conoscere nel mondo apparecchi italiani come gli SF 260 Questi piloti, inoltre, venendo dalla scuola della pattuglia acrobatica nazionale hanno un’esperienza tale che gli permette di dare spettacolo con questi aeroplani ad elica in cui conta molto il gioco di potenza dei motori».

Che cosa ha significato per questi piloti poter ritornare a volare da «civili»?

«L’esibizione di domenica – ha risposto Pietro Purpura – ci ha permesso di fare un tuffo nel passato e rievocare un momento della “meravigliosa avventura” vissuta con le Frecce Tricolori».

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