Ultimo aggiornamento: 7 Luglio 2022

testo e foto (tranne quelle di testa e fondo articolo)
da giorgiociarini.it [ fonte ]

Dal 27 al 30 aprile si è svolta la 5^ edizione dell’IMAS International Marrakech Air Show, la location che ha ospitato il Salone è la parte militarizzata dell’Aeroporto di Marrakech, qui vi trovano abitualmente sede l’Ecole de Pilotage (T 6C Texan II), la Pattuglia Acrobatica “March Verte” (Cap 232) e l’Ecole de Technique della Forces Royale Air (Forza Aerea del Marocco).

Il Marocco come paese ospitante dell’evento, si propone come una piattaforma strategica per un ingresso privilegiato nel continente africano, dove trovare opportunità di investimento nell’area, facendo leva sul modello unico di stabilità del paese nord africano nella zona.

Per l’edizione del 2016 sono stati previsti 70.000 mq espositivi, 200 compagnie provenienti da tutto il mondo, 40 delegazioni ufficiali, una trentina di conferenze con un totale di sessanta relatori.

L’evento si è sviluppato in quattro giorni, mercoledì, giovedì e venerdì a vantaggio esclusivo degli operatori di settore e delle delegazioni, nonché degli organi di stampa, mentre il giorno di chiusura del sabato, il salone è stato aperto anche al pubblico.

La grossa novità della 5^ edizione del salone è stata ad appannaggio dell’Italia, infatti l’organizzazione dell’evento è stata assegnata ad un azienda italiana, la GiPlanet, gruppo leader nell’organizzazione di eventi espositivi con sede a Piove di Sacco (Padova).

Il Salone è stata un ottima opportunità per molte aziende mondiali di mettersi in mostra in un mercato in ascesa, sia per quanto riguarda il settore della Difesa, di quello Aerospaziale, di Comunicazione fino a quello dell’Aviazione Civile, tra le molte aziende presenti le più rappresentative sono state sicuramente Lockheed Martin, Boeing Company, Bell Helicopter, Bombardier, Dassault Aviation, Embraer, Gulfstream, MDBA, Thales, Textron Aviation, Pratt&Witney, CATIC, Air Tractor Inc. General Atomics AS e Beechcraft. Queste e molte altre, impossibile elencarle tutte, hanno avuto a disposizione ampi spazi con stand sia all’aperto che al chiuso e chalet dove ospitare le delegazioni.

Le industrie aeronautiche che maggiormente hanno “investito” con una presenza “significativa” di velivoli portati al salone sostanzialmente sono state:
Dassault Aviation, Bell Helicopter, Gulfstream, Air Tractor Inc, Textron Aviation ed Embraer, evidentemente perchè hanno già usufruito di commesse da parte di società e/o agenzie marocchine, o perché ritengono di avere prodotti che possono essere appetibili a tale mercato.

Per esempio Gulfstream era presente con due modelli G 450 e G 650 per il mercato executive, mentre Dassault ha portato il concorrente Falcon 900LX. Textron Aviation tramite le proprie “controllate” Beechcraft e Cessna ha portato tre modelli per il mercato civile, un King Air, un Citation ed un Caravan ed un modello per il ramo militare, l’AT 6, versione armata co-prodotta con Lockheed Martin del T 6C Texan II già in servizio nella Ecole de Pilotage della Forces Royale Air. L’Air Tractor era presente con un possente AT-802U in versione armata, in pratica un “A 10A Thunderbolt II” ad elica, offerto per la sorveglianza armata e l’attacco di precisione, dotato di una sensore L3 Wescam MX-15Di e di un sistema ROVER può operare da piste semipreparate e trasportare 3.629 kg di carichi esterni, tra cui lancia razzi, cannoni e bombe a caduta libera, vanta inoltre di un autonomia pari a 10 ore per effettuare missioni ISR (Intelligence – Surveillance – Reconnaissance).

Embraer era presente con un Super Tucano e Bell Helicopter con un Bell 407SG con i colori della Forza Aerea degli Emirati Arabi Uniti, sempre Bell ha “spinto” durante il salone la nuova versione AH 1Z dell’immortale “Cobra” come elicottero da attacco, peccato non ne fosse presente neanche un esemplare!

Precedentemente all’apertura del salone c’è stato un rincorrersi di voci tra gli addetti ai lavori che dicevano che durante l’edizione di quest’anno ci sarebbe stata la presentazione ufficiale, anche con una presentazione in volo, del nuovo velivolo militare che avrebbe sostituito i vetusti F 5E Tiger II in forza alla Royal Moroccan Air Force, scelta ricaduta, “sembra”, sul CAC/PAF Joint Fighter JF 17 “Thunder”, caccia multiruolo monomotore di produzione congiunta cinese e pachistana (Chengdu Aircraft Industry Corporation- Pakistan Aeronautical Complex), noto in Cina anche come Fighter – China FC 1 Fierce Dragon (Xiaolong), in verità al salone non c’è stata alcuna traccia del velivolo in nessun ambito.

L’Italia è stata rappresentata, per la parte industriale, da Finmeccanica, ora “Leonardo”, dal primo gennaio del 2016 infatti quest’ultima è la nuova dicitura ufficiale dell’insieme di industrie aeronautiche/aerospaziali italiane.

Durante l’incontro con i rappresentanti dell’Ufficio Stampa di “Leonardo” abbiamo avuto modo di cogliere la nuova filosofia con il seguente press release.
Il nuovo modello organizzativo e operativo della One Company dal primo gennaio 2016 non ha solo ridefinito la struttura di Finmeccanica, al fine di renderla più coerente con le esigenze di clienti e mercati e quindi più pronta a sostenere la specifica missione di creazione di valore per tutti gli stakeholder, ma ha anche inteso riscriverne l’identità. Ed è proprio nel momento storico in cui Finmeccanica cambia, in cui ridefinisce obbiettivi e priorità, disegna nuovi modelli di sviluppo e si propone con un nuovo ruolo, che si avverte la necessità di un nome nuovo che la rappresenti e costituisca il primo e più importante punto di sintesi tra i valori che la caratterizzano e che ne sostengono le strategie.

Operare nell’aerospazio, difesa e sicurezza è una missione complessa, e un impresa che si propone di farlo deve saper anticipare e gestire le sue evoluzioni, rapide e spesso imprevedibili, integrando tecnologie e capacità diverse. Per essere competitivi ai massimi livelli, l’azienda deve essere capace di vedere lontano, di immaginare come sarà il futuro, di comprendere in quale realtà vivrà e quali risorse saranno necessarie per crescere secondo la nuova visione.

Nel nome Leonardo si riconoscono radici profonde, universalità e senso del futuro. Leonardo rappresenta una storia italiana fatta di conquiste scientifiche e di eccellenza tecnologica, di elaborazione del pensiero filosofico e matematico, di ricerca applicata a ogni campo del sapere, dalle arti all’architettura, dalla scienza alla musica. Allo stesso modo i principi che hanno ispirato l’opera di Leonardo da Vinci e dei suoi contemporanei sono alla base del percorso industriale della nuova Finmeccanica, azienda dalla grande storia imprenditoriale, che ha contribuito a segnare lo sviluppo economico e tecnologico del paese, portando lavoro e innovazione in settori strategici e stabilendo una solida base – in termini d’intelligenza, creatività e know how – per esportare l’eccellenza tecnologica italiana nel mondo. Leonardo rappresenta il valore universale del pensiero, dell’analisi, della ricerca.

Non c’è settore delle attività di Finmeccanica che non abbia trovato in Leonardo da Vinci uno studioso attento, mosso dalla curiosità scientifica e dal desiderio di affrontare scenari inesplorati. Ha immaginato il volo umano, concepito macchine volanti, ideato fortificazioni e macchine da guerra, approfondito gli studi di ottica e prospettiva, studiato l’astronomia e il movimento dei pianeti. Ma ancor più che nell’intuizione di concetti, tecnologie e strumenti che sarebbero stati sviluppati in epoche successive che formano oggi il nucleo della attività dell’azienda, si riconosce in questo nome – e nel periodo di riferimento, il Rinascimento, al quale idealmente accostiamo la stessa rinascita di Finmeccanica – un valore più generale, universale appunto, che è quello del rinnovamento del pensiero, dell’intuizione del nuovo metodo scientifico, della costruzione delle basi portanti dello sviluppo del sistema economico e industriale italiano. Leonardo rappresenta la fiducia nel futuro, nelle infinite capacità dell’essere umano, nei traguardi che la gente immagina ancor prima di aver concepito gli strumenti necessari a raggiungerli. L’uomo rinascimentale che supera le barriere della conoscenza con le sole armi del pensiero, dell’intelligenza e della sperimentazione, è oggi l’immagine della nuova Finmeccanica, un principio ispiratore, un modello nel quale riconoscersi, il cui impegno è rivolto al futuro.

Garantire crescita e sviluppo dell’azienda e delle nuove generazioni, alle quali assicurare gli strumenti per sostenere le sfide di un sistema industriale globale in continua evoluzione, del Paese, nel quale Finmeccanica ha l’ambizione di proporsi come strumento essenziale per costruire l’Italia del domani che guarda al mondo. E infine per il mondo stesso, per il quale lavorare ogni giorno affinché sia un luogo in cui vivere in modo più sicuro, più equo, più sostenibile.

La componente industriale italiana ha preso parte al salone di Marrakesh con il duplice scopo di sviluppare ulteriormente il capitolo C 27J Spartan, i quattro velivoli ordinati sono già stati tutti consegnati; ma soprattutto in previsione di una commessa futura di elicotteri a favore di AgustaWestland per la sostituzione degli elicotteri Puma in servizio presso la Forces Royales Air e la Gendarmerie Royale.

Mentre per la parte aeronautica la scelta dell’incarico di rappresentare l’Italia è “ricaduta” sulla nostra Pattuglia Acrobatica Nazionale delle “Frecce Tricolori”. Come delegato ad alto livello dello Stato Maggiore Aeronautica Militare era presente a Marrakech il Generale di Squadra Aerea Maurizio Lodovisi, Comandante della Squadra Aerea, accompagnato dal rappresentante dello Stato Maggiore della Difesa (SMD) Capitano di Vascello Cosimo Russo in qualità di Addetto Militare presso l’Ambasciata d’Italia a Rabat.

Nella giornata di venerdì, una volta conclusa l’esibizione in volo della nostra Pattuglia Acrobatica, abbiamo potuto incontrare il Comandante della PAN, Tenente Colonnello Jan Slangen che ci ha illustrato alcune problematiche e caratteristiche della trasferta nel paese nord africano.

Slangen ci ha ricordato che la prima partecipazione delle Frecce Tricolori nel paese risale al lontano 1983, per volere dell’allora Re del Marocco Hassan II ci fu un esibizione a Marrakech poi ne seguirono altre invece a Rabat, l’esibizione alla 5^ edizione dell’IMAS è stata la prima uscita ufficiale della stagione. Tra le varie difficoltà che i nostri piloti hanno dovuto affrontare in occasione della trasferta, ci sono state quelle climatiche con temperature elevate e agli standard non ottimali della struttura aeroportuale ospitante; inoltre si è aggiunta quella della mancanza del solista “Pony 10”, causata da un infortunio, non grave, accorso al pilota qualche settimana antecedente la trasferta.

Le capacità del Team Acrobatico hanno permesso che tutto si svolgesse nel migliore dei modi e senza alcuna incertezza. In occasione del Marrakech Air Show c’è stato anche l’esordio del Capitano Emanuele Savani “Pony 8” nel ruolo di 3° Gregario Destro. La PAN ha portato, come di consuetudine, i colori del nostro paese in una nazione amica e con forti motivazioni di crescita economica, in perfetta sinergia con l’industria aeronautica italiana e a favore del “Sistema Italia”.

Poche invece le forze aeree presenti, la Forca Aerea Portuguesa era presente con due Alpha Jet del Esq 103 provenienti dalla Base Aerea di Beja, entrambi i velivoli sfoggiavano una livrea special colours, la Francia era presente con un Rafale C dell’Armée de l’Air proveniente dalla Base di Mont de Marsan (EC 02.030), la Gran Bretagna con un nuovissimo A 400M “Atlas” della Royal Air Force direttamente da Brize Norton, gli Stati Uniti erano rappresentati da un C 130J-30 proveniente da Ramstein (Germania) e con un KC 135R basato a Mildenhall (Inghilterra), rappresentando di fatto l’USAFE (United States Air Force Europe), per completare l’elenco abbiamo una presenza “insolita” raffigurata in un M 28TD della Forza Aerea polacca, che tra l’altro ha “abbandonato“ il salone anzitempo partendo da Marrakech il venerdì mattina. Nelle giornate di venerdì e sabato anche la presenza di un C 17A Globemaster III della United Arab Emirates Air Force è stata “sfuggente” in quanto ha utilizzato lo scalo civile prospiciente l’area utilizzata dall’IMAS per la sosta e le operazioni di carico e scarico a supporto della Pattuglia Acrobatica “Al Fursan”.

Un motivo per cui ho deciso di inserire l’IMAS nei miei programmi aeronautici risale al 2014, quando guardando le stupende immagini scattate durante l’edizione di quell’anno dell’amico Giovanni (Colla), sorvoli di formazioni composte da F 16, F 5, Mirage F 1 e miste con tanker della Forza Aerea marocchina pensai subito che la prossima occasione non poteva sfuggirmi, soprattutto perché era, ed è una delle pochissime possibilità di vedere e poter fotografare i loro velivoli, così detto fatto, presenti all’IMAS 2016. Come ci si aspettava le Forze Armate del Marocco hanno avuto un ruolo preponderante come presenza di velivoli ed elicotteri nella parte statica, ma purtroppo per noi, nell’edizione 2016 la parte dedicata ai sorvoli è stata completamente stravolta e praticamente azzerata con un unico passaggio di quattro F 16C in formazione all’apertura delle esibizioni in volo del sabato….. Da rimarcare anche l’assenza della locale Pattuglia Acrobatica “Marche Verte” nell’appuntamento “clou” del sabato, tenendo presente che quest’ultima giornata decretava la chiusura dell’evento ed era anche l’unica aperta al pubblico, occasione sfruttata appieno dalla popolazione locale che ha potuto così partecipare numerosa.

Sempre rimanendo nel campo delle esibizioni in volo della Royal Moroccan Air Force riportiamo che nella giornata di giovedì un solitario CH 47C(M) ha “accennato” ad un sorvolo dell’area con un carico appeso al gancio baricentrico, e sinceramente non si è capito se fosse qualcosa legato all’evento o altro…., per chiudere definitivamente il capitolo segnaliamo che forse la parte in volo più “appariscente” di tutte le giornate è stato il lancio di alcuni paracadutisti da un Casa Cn 235 che sancivano la chiusura delle esibizioni!

In statica la Forza Aerea “Forces Royale Air”, ha esposto un caccia F 16C Block 52, un T 6C Texan II, un C 27J Spartan, un CL 415, due elicotteri, un AB 205 ed un CH 47C(M), anche in statica, stranamente assenti per questa edizione C 130, Mirage F 1EH e F 5; presente invece la Marine Royale (Morocco Navy) con un AS 565MB Dauphin. Completa la presenza della Gendarmerie Royale (Forza di Polizia del Marocco) con tutti i velivoli in dotazione, PUMA, Alouette II, EC 135, EC 145, AS 355F1 ed un ULM Tornado, contornati da una serie di autoveicoli e attrezzature per il soccorso.

Un intero hangar dell’Ecole de Pilotage è stato adibito a padiglione espositivo dove le Forze Armate marocchine hanno evidenziato tutte le loro attività, ogni stand esponeva una specifica tematica, per citarne alcuni, storico, tecnico manutentivo, attività di soccorso ecc. ecc.

Le Pattuglie Acrobatiche che si sono esibite al Marrakech Air Show, ovviamente oltre a quella italiana già citata, sono state quella spagnola, “Patrulla Aguila” dotata di Casa 101, quella proveniente dagli Emirati Arabi Uniti denominata “Al Fursan” “The Knights”, basata sull’MB 339NAT; oltre alla sempre impeccabile esibizione delle Frecce Tricolori devo ammettere che l’esibizione degli emiratini è stata notevole, ma soprattutto si è potuto notare “l’impronta lasciata” dalla collaborazione iniziale con la nostra PAN, sicuramente anche il fatto che viene utilizzato lo stesso velivolo crea una similitudine inevitabile, e come abbiamo potuto constatare di persona anche dalla presenza ai comandi di un 339NAT di un pilota italiano.

Foto dalla pagina Facebook dell’International Marrakech Air Show

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Post comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.