Ultimo aggiornamento: 7 Maggio 2025
da aeronautica.difesa.it, 6 maggio 2025 [ fonte ]
Frecce Tricolori: gen. Landi sull’incidente a Pantelleria: “i piloti hanno dimostrato una preparazione eccezionale”
da ageei.eu, 6 maggio 2025 [ fonte ]
(AGEEI/Aerospazionews) – “I tre piloti hanno dimostrato una capacità e una preparazione eccezionali, qualsiasi cosa sia successa in quel volo non sono tanti i piloti che l’avrebbero risolta così bene”.
È quanto ha detto il gen. Carlo Landi, commentando con AGEEI/Aerospazionews l’incidente delle Frecce Tricolori durante un volo di addestramento oggi a Pantelleria.
Landi è un generale in pensione dell’Aeronautica Militare, ha prestato servizio come navigatore e sperimentatore del cacciabombardiere “Tornado” ed ora è coordinatore del “Progetto Volare Sicuri” per promuovere la sicurezza del volo. “Facciamo gli auguri ai nostri piloti, che hanno seguito procedure provate migliaia di volte. Un incidente può capitare a tutti in certe condizioni, ma risolverlo portando a terra tutti i velivoli non è cosa che si improvvisa o che sanno fare tutti. L’unica cosa che si può dire ora”, ha concluso il gen. Landi, “è che abbiamo piloti ottimamente preparati e con procedure ottimizzate per tutelare la sicurezza del volo e degli spettatori”.
Scontro in volo tra due Frecce tricolori: atterraggio di emergenza a Pantelleria, un pilota ferito
Da accertare le cause dell’incidente durante l’esecuzione di una figura durante un’attività di addestramento. In un video il momento del contatto, coinvolto anche un terzo velivolo: tutti e tre gli aerei costretti ad atterrare nell’aeroporto siciliano, uno è finito fuori pista. L’Aeronautica Militare: «Separazione anomala»
di Christian Seu
da ilpiccolo.it, 6 maggio 2025 [ fonte ] riportato anche in Messaggero Veneto, 7 maggio 2025, pp. 2 – 3
La manovra del cardioide è una delle più complesse tra quelle che propongono i piloti della Pattuglia acrobatica nazionale dell’Aeronautica militare. Ed è proprio durante quell’acrobazia che nel pomeriggio di martedì 6 maggio, durante un addestramento inserito nelle attività dell’open day del distaccamento aeroportuale di Pantelleria, che tre delle dieci Frecce tricolori si sono toccate, costringendo i piloti a separarsi dalla formazione e avviare le manovre per l’atterraggio di emergenza. E uno degli aerei, per un problema al ruotino, è finito nell’erba che costeggia la pista dell’aeroporto dell’isola siciliana.
Incidente tra Frecce tricolori nei cieli di Pantelleria: il video dello scontro
Due piloti sono stati portati precauzionalmente in ospedale: hanno riportato soltanto lievi contusioni. Considerata la dinamica poteva andare decisamente peggio: la bravura e la prontezza di riflessi degli ufficiali della Pan hanno evitato una tragedia: ad ammirare le evoluzioni delle Frecce, a terra, c’erano centinaia di appassionati. Appena giovedì scorso erano stati 15 mila ad assistere al tradizionale appuntamento del Primo maggio con l’ultimo addestramento della Pan a Rivolto.
Un problema al ruotino
A Pantelleria si stava svolgendo l’apertura al pubblico del distaccamento dell’Aeronautica militare. La base ha aperto i cancelli alle 11. L’esibizione delle Frecce tricolori era prevista per le 14.30. L’incidente si è verificato attorno alle 15.30. I fotogrammi sgranati dei video ripresi da chi assisteva allo show della Pan, e condivisi immancabilmente sui social, danno l’idea della dinamica dell’incidente.
In un video pubblicato sul profilo Facebook di Pantelleria Experience e realizzato da Roberta Monopoli, in particolare, si vedono le dieci Frecce tricolori che salgono in gruppo in verticale per poi separarsi in due gruppi uno di 4, uno di 5 e un aereo in solitaria. Nel gruppo di destra, con quattro velivoli, durante il volo rovesciato un aereo ne tocca un altro con un’ala e quest’ultimo sembra toccarne un altro ancora. I piloti sono riusciti a riportare gli aerei a terra senza precipitare: uno ha terminato la pro-pria corsa su un declivio erboso per un problema al ruotino, “appoggiandosi” al lato della pista dell’aeroporto.
Il pilota di questo aereo, Luca Battistoni, 32 anni, avrebbe riportato lievi traumi alle ginocchia ed è stato portato in ospedale. I velivoli coinvolti sarebbero Pony 6, Pony 8, Pony 9, gli Aermacchi Mb.339 utilizzati dal 1992 [1982, ndr] dalla Pan.
La nota dell’Aeronautica
L’Aeronautica militare in una nota spiega che «una separazione anomala della formazione, durante la manovra del cardioide, ha imposto l’interruzione del programma acrobatico». «Quattro velivoli della seconda sezione – continua la nota – il cosiddetto “rombetto” , dimostrando padronanza delle procedure, si sono pertanto separati dal resto della formazione, tre dei quali dirigendosi successivamente all’atterraggio sull’aeroporto di Pantelleria. I restanti velivoli della formazione sono atterrati all’aeroporto militare di Trapani – aggiungono dallo Stato Maggiore –. Durante l’atterraggio a Pantelleria, un velivolo, a causa di un problema tecnico di controllabilità al ruotino anteriore, è uscito fuori pista al termine della corsa di decelerazione al suolo. Il pilota non ha riportato alcun problema di salute».
Il sindaco
«Doveva essere una giornata di festa. Poi è successa una collisione in volo tra due aerei delle Frecce tricolori. I piloti sono stati bravissimi a riuscire a portare a terra gli aerei. Non ci sono stati feriti – ha riferito il sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona, che era in aeroporto al momento dell’incidente –. Lo scalo non ha subito danni e ha riaperto poco dopo».
Fedriga: «vicinanza»
Solidarietà alla Pan e ai piloti coinvolti è arrivata anche dalle istituzioni del Friuli Venezia Giulia: «Esprimo la mia più sincera vicinanza e quella dell’intera comunità del Friuli Venezia Giulia agli equipaggi delle Frecce tricolori coinvolti oggi nell’incidente avvenuto a Pantelleria – ha detto il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga –. Rivolgo un pensiero di pronta guarigione al pilota rimasto ferito, con l’augurio che possa ristabilirsi al più presto». Vicinanza è stata espressa anche dal presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, e dal deputato Walter Rizzetto.
Fedriga: «Regione vicina a un simbolo di eccellenza»
«Esprimo la mia più sincera vicinanza e quella dell’intera comunità del Friuli Venezia Giulia agli equipaggi delle Frecce Tricolori coinvolti oggi nell’incidente avvenuto a Pantelleria. Rivolgo un pensiero di pronta guarigione al pilota rimasto ferito, con l’augurio che possa ristabilirsi al più presto». È quanto ha dichiarato ieri il governatore Massimiliano Fedriga. «Le Frecce rappresentano un simbolo di eccellenza, professionalità e passione che da sempre unisce il Paese e rende onore anche alla nostra regione, che ha l’orgoglio di ospitare la loro base a Rivolto», ha aggiunto Fedriga.
Rizzetto: «La grande preparazione ha limitato i danni»
«Auguri di pronta guarigione al pilota delle Frecce tricolori che oggi è rimasto ferito nel corso dell’esibizione a Pantelleria. La mia vicinanza all’Aeronautica Militare per quanto accaduto questo pomeriggio a due aerei della pattuglia acrobatica. Grazie alla loro encomiabile preparazione i velivoli sono riusciti ad atterrare, limitando i danni. Ringrazio le forze dell’ordine e le squadre di emergenza che hanno prontamente attivato le procedure di sicurezza previste in questi casi», ha detto il deputato Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera.
Video dal profilo Instagram di Sicilia in volo
Le foto sottostanti mi sono state condivise via whatsapp e non ne conosco la fonte originaria. Sono quindi pronto alla eventuale rimozione o acceditamento
Foto dal profilo Facebook di The Aviationist
«Qualcosa di anomalo durante la prima figura»
L'intervista Generale Urbano Floreani
Il comandante ha volato come "Pony 8" e "Pony 3" fino al 2006: «Non esistono manovre più difficili di altre. Non ci sono sensori, si vola a vista: come in auto»
di Cristina Antonutti
da Il Gazzettino, 7 maggio 2025, pp. 7
«I piloti hanno dimostrato un’assoluta padronanza delle procedure di sicurezza, che hanno funzionato perfettamente».
Il generale di Brigata Aerea Urbano Floreani, comandante del 5° Reparto Comunicazione dello Stato Maggiore Aeronautica, lo dice con orgoglio, anche perché conosce benissimo il brivido e i rischi del volo acrobatico. Dal 2000 al 2006. prima come Pony 8 e poi come Pony 3, si è addestrato sui cieli di Rivolto e si è esibito in tutto il mondo con la formazione della Pan, qualificandosi anche come istruttore di specialità nelle categorie acrobazia e tattiche operative CBR.
Generale Floreani, che cosa è successo a Pantelleria?
«In seguito a un’apertura anomala della figura del cardioide, il comandante ha deciso di riportare a terra in sicurezza gli aeroplani. I quattro velivoli del “rombetto”, la seconda sezione, si sono quindi separati dal resto della formazione. Tre aerei sono atterrati a Pantelleria, gli altri a Trapani. Prima dell’atterraggio, Pony 8 ha avuto un ulteriore problema al ruotino anteriore ed è uscito di pista. Dietro dì lui sono atterrati Pony 9 e 6».
È una figura difficile quella che stavano eseguendo?
«La manovra del cardioide avviene dopo il decollo, quando ci si presenta. Prevede la separazione della formazione, con il solista che si stacca. in questa apertura di separazione, durante la fase di volo rovescio, a Pantelleria qualcosa di anomalo è successo e questo ha imposto l’interruzione del volo. L’intero programma delle Frecce Tricolori ha difficoltà tecnicamente elevate, ma non esistono manovre più difficili, alcune possono esserlo per alcuni gregari, dipende dalla posizione che si ricopre all’interno della pattuglia».
I piloti si accorgono se stanno per urtare un altro velivolo? Hanno a disposizione dei sensori?
«Non ci sono sensori. Volo e addestramento sono a vista. A bordo non ci sono apparecchiature che ti indicano quanto sei vicino o lontano a un altro aereo, questo vale per tutti i velivoli militari. È come andare in autostrada e rispettare le distanze: naturalmente in volo c’è anche la verticalità».
Lei è un ex pilota della Pan. Come si comincia?
«Il pilota comincia nel rombo della formazione, poi cavalca l’ala a mano a mano che avanzano gli anni. Io ho cominciato come Pony 8. poi sono diventato Pony 3. C’è una regola da rispettare: si vola sempre a sinistra o sempre a destra della formazione, perché ci sono tecniche di pilotaggio diverse».
Quanto dura l’addestramento di un top gun?
«L’assegnazione avviene attorno a maggio, così da esordire a maggio dell’anno successivo. Ci vuole un anno tra avvicinamento e addestramento prima di acclimatarsi. Si comincia a volare in coppia, poi in tre… Ci vogliono almeno sei mesi di addestramento. Quando l’occhio è acclimatato. si vola dietro a uno esperto per entrare nell’ottica di un volo pesante, si costruisce la formazione e questo vale per tutte le posizioni. Io per tre anni sono stato Pony 3, però volavo dietro per addestrare gli altri piloti in una posizione in cui avevo già volato».
I rischi delle Frecce, parla l'ex comandante che era a Ramstein
Giampaolo Miniscalco: "Il dramma è che i piloti non hanno più la possibilità di addestrarsi tutti i giorni in numero sufficiente”
di Lillo Montalto Monella
da rainews.it, 7 maggio 2025 [ fonte ]
Era Pony 8 a Ramstein in quel tragico 28 agosto del 1988 il Generale di squadra aerea dell’Aeronautica Militare, Gianpaolo Miniscalco.
“Dopo la riforma conseguente a quel tragico incidente le Frecce Tricolori sono state l’unica compagine addestrativa mondiale di alto livello che non ha avuto per più di 35 anni incidenti significativi, questo è un record mondiale”
Miniscalco, ex comandante delle Frecce Tricolori, oggi in pensione, non entra nel merito della dinamica dell’incidente di Pantelleria — che è oggetto di indagine.
Sottolinea tuttavia che per il tipo di addestramento necessario, servono aeroplani, mentre il numero di MB-339 va sempre più assottigliandosi:
“Doveva durare inizialmente 33 anni, poi 40, poi 45, oggi siamo arrivati a circa 50 anni e non è ancora stato sostituito, questo ha portato a una diminuzione degli aeroplani che sono disponibili ogni giorno ad andare in volo (…) essendo vecchi i tempi di manutenzione si allungano, la flotta si è ridotta quindi il grave dramma è che i piloti non hanno più la possibilità di addestrarsi tutti i giorni in numero sufficiente”.
Un problema collegato alla capacità dell’industria italiana di far fronte al ricambio tecnologico:
“E’ stato selezionato una 15ina di anni fa un aeroplano che si chiamava macchi 345, dopo 15 anni non è ancora finito lo sviluppo di questa macchina (…) l’anno scorso è stato deciso di passare al fratello grande, macchi 346, che però non è che potrà arrivare immediatamente”.
Calendari di volo più fitti, quelli di un tempo, ma c’erano più aerei a disposizione.
“Il calendario va valutato alla luce della disponibilità di macchine e di addestramento, l’anno scorso le Frecce Tricolori sono state negli Stati Uniti, sono un po’ vittime del loro successo (…) e magari fare anche tanti sorvoli a Roma in occasione di cerimonie ti distacca dalla necessità di fare addestramento e volare in sicurezza (…). Purtroppo quando non si può volare con la continuità e nelle condizioni previste dai programmi addestrativi, alla fine c’è sempre uno scotto da pagare”.
Nel video Gianpaolo Miniscalco-Generale squadra aerea: immagini Andrea Rinaldi – Montaggio Marco Rasi