Ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2024
Un’uscita che, nel mondo social che ormai si innesta direttamente nella vita reale, non è sfuggita ed è stata segnalata
di Giulia Zennaro
da ilgazzettino.it, 6 novembre 2024 [ fonte ]
VENEZIA – “Frecce tricolori di m****”. Un’insegnante del liceo Foscarini, Elena Nonveiller, rischia un provvedimento per aver postato sul suo profilo Facebook una foto con questo testo, in occasione della Festa delle Forze armate di lunedì.
Un’occasione che, oltre ad aver portato a Venezia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha visto anche l’esibizione della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori, evidentemente poco gradita alla docente (dopo che nei giorni precedenti c’era stato qualche mugugno da parte dei residenti per le “prove” dell’esibizione).
Insulto social
Un’uscita che, nel mondo social che ormai si innesta direttamente nella vita reale, non è sfuggita ed è stata segnalata, si presume, anche alla scuola che, però, non è stato possibile contattare per avere commenti in merito.
Cosa rischia l’insegnante del Foscarini per aver scritto questo post? «Gli scenari possibili sono due, amministrativo e penale – spiega Luigi Zennaro, vicepresidente dell’associazione nazionale presidi e rappresentante dei dirigenti scolastici di Venezia – Il Dpr 62/2013, il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, stabilisce anche l’atteggiamento che il dipendente deve tenere sui social, non infangando la reputazione dell’amministrazione pubblica. Spetta al dirigente scolastico valutare il tipo di provvedimento amministrativo da adottare (ad esempio una censura) e, se nel corso delle sue indagini ravvisa un reato penale, presentare denuncia alla procura della Repubblica». In questo caso, se dovesse essere presentato un esposto per il contenuto del post in oggetto, l’ipotesi di reato sarebbe quella di vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate, ai sensi dell’articolo 290 del codice penale.
I precedenti
La situazione dell’autrice di questo post, ricorda (anche se è diversa) quella della professoressa del liceo veneziano Marco Polo, Fiorenza Pontini, licenziata dopo alcuni post razzisti pubblicati sui social. In quell’occasione erano stati gli stessi alunni del liceo a segnalare i contenuti all’ufficio scolastico. Prima del licenziamento era arrivata una sanzione di due mesi per aver rivolto epiteti razzisti a un comandante della guardia di finanza originario del sud Italia. Il liceo Foscarini di Venezia (uno degli istituti più prestigiosi del Veneziano), dove insegna la professoressa Nonveiller, autrice del post contro le contro le Frecce tricolori, era balzato agli onori della cronaca nazionale in occasione della scorsa maturità, quando le studentesse Lucrezia Novello, Linda Conchetto e Virginia Gonzales y Herrera avevano fatto scena muta all’orale in protesta per i voti bassi allo scritto di greco dati, secondo loro, a causa di tensioni tra il commissario esterno e il docente della loro sezione.
Tutte e tre le maturande erano state promosse con voti tra 67 e 71
Venezia, offese alle Frecce Tricolori dalla prof: «Criticavo rumore e smog». Il caso arriva al ministro
Il post Facebook dell'insegnante di un liceo. Il senatore Speranzon (FdI): vergognoso per una docente. Indagine interna
di Anna Maselli
da corrieredelveneto.corriere.it, 7 novembre 2024 [ fonte ]
È bufera sul caso della professoressa del liceo veneziano Foscarini Elena Nonveiller che lunedì mattina, sul suo profilo Facebook, ha scritto «Frecce tricolori di m…» che ora finisce sul tavolo del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Un epiteto colorito rivolto al passaggio di jet diretti sopra piazza San Marco per la festa del 4 novembre. Il post non è sfuggito a chi ora la accusa di aver offeso le Forze armate: «È vergognoso che chi dovrebbe educare i nostri ragazzi al rispetto delle istituzioni si esprima contro i valori della Patria», dice il senatore veneziano Raffaele Speranzon che annuncia un’interrogazione al ministro Valditara. «È un’indecenza che chi è pagato dallo Stato per istruire i cittadini di domani, insegni invece ad odiare la Patria ed i suoi simboli». Rincara la dose la deputata di Fratelli d’Italia Maria Cristina Caretta che definisce Nonveiller «cattiva maestra», schierandosi a favore delle Frecce tricolori «il simbolo più bello della nostra Patria. L’eventualità che questa docente continui a percepire uno stipendio sarebbe una vergogna intollerabile».
La spiegazione della docente
La professoressa nella giornata di mercoledì ha spiegato le sue ragioni: «Nessuna offesa ai militari e tantomeno al presidente Mattarella, che stimo profondamente. Il post, scritto in un momento di stizza, si riferiva unicamente alle Frecce tricolori che sono super inquinanti, rumorose e pericolose». Nonveiller, residente a Cannaregio, lunedì mattina si trovava al Lido per far visita alla madre e ne ha approfittato per portare a passeggiare il cane sulla spiaggia, davanti all’hotel Des Bains. Il passaggio della pattuglia acrobatica l’ha fatta sobbalzare: «Mia mamma è cardiopatica — dice la docente — e come me si è spaventata. Un rumore assordante che ha fatto tremare le finestre senza contare che l’aereo volava basso sfiorando l’albergo».
«Un simbolo ormai superato»
Per Nonveiller le Frecce sono un simbolo ormai superato che andrebbe sostituito con qualcos’altro di meno impattante: «Questi aerei influiscono moltissimo sulle emissioni di Co2, disturbano la migrazione degli uccelli per non parlare dei costi spropositati ogni volta che si alzano in volo». Stupefatta di quanto accaduto Nonveiller è al contempo serena: «Gli studenti mi hanno dimostrato solidarietà e chi mi conosce sa che in 25 anni di insegnamento sono sempre stata ineccepibile». Animalista, ambientalista e iscritta all’Anpi è figlia di un ex insegnante della scuola navale Morosini e ha avuto un nonno ufficiale di marina senza contare che, insegnando geografia, «ho invitato diverse volte i militari a scuola per spiegare i confini e il comportamento da tenere in mare». La docente potrebbe incorrere in un provvedimento disciplinare mentre la scuola sta valutando, in silenzio, il suo caso. In precedenza l’insegnante del Marco Polo, Fiorenza Pontini, fu licenziata dopo alcuni post razzisti pubblicati sui social.
Insulto della 'prof' sui social alle Frecce tricolori: "Non volevo offendere le Forze armate"
La dirigente scolastica del liceo di Venezia ha avviato una indagine interna. La replica della professoressa su Facebook: "Ce l'ho con l'inquinamento acustico e atmosferico e la pericolosità"
da rainews.it, 6 novembre 2024 [ fonte ]
Una frase postata nel profilo social di un’insegnante non è passata inosservata.
“Frecce tricolori di m….” è il contenuto del ‘post incriminato’ pubblicato lunedì scorso, in occasione della visita a Venezia del presidente Mattarella, del ministro Crosetto e dell’esibizione sui cieli di Piazza San Marco della pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori. Il commento della professoressa, uno dei tanti già presenti dal giorno precedente sui social da parte dei residenti del centro storico per i rumori provocati dalle prove dell’esibizione delle Frecce, sta diventando un caso.
La dirigente scolastica del Liceo Europeo Foscarini, Alessandra Artusi ha detto: “Me ne sto occupando da stamane, è un fatto molto grave e insensato”. “Da oggi sto compiendo le verifiche per quanto di mia competenza – sottolinea Artusi -e non è escluso che possano essere presi provvedimenti disciplinari“.
La replica della prof sui social
“E chi ha offeso le forze armate? Ce l’ho con l’inquinamento acustico e atmosferico (gas serra) provocato, nonché con la pericolosità (non solo per le persone fisiche ed edifici, ma anche per animali, specialmente volatili e uccelli migratori) per non parlare dei costi”. Ha replicato così stamane su Facebook la prof dopo che il precedente messaggio e le successive polemiche. “Tra l’altro – scrive – passo per ‘fomentatrice’ di qualsiasi evento sgradevole accaduto nell’Istituto scolastico, di cui, ovviamente, non ho nessuna responsabilità”. Secondo la docente “si ipotizza pure che io nelle mie classi non faccia altro che parlare male delle Forze armate (sic!). Ma quando mai? Viviamo in un regime o cosa? Mi pare proprio di sì”.
Foto dal profilo X di Luigi Brugnaro