Ultimo aggiornamento: 2 Maggio 2022
Il presidente dei familiari delle vittime delle Forze armate Accame: costi troppo alti per la Difesa. Dal Friuli subito il no di Pdl, Pd e Udc. Ma la Lega apre: «Tagliare le spese, a cominciare dalle missioni»
da “Messaggero Veneto” – 6 giugno 2012 [ fonte ]
UDINE. A distanza di sei anni dagli strali dell’ex senatrice di Rifondazione comunista, Lidia Menapace, [ qui gli echi avuti in Consiglio Regionale del Friuli, ndr ] che aveva accusato le Frecce Tricolori d’essere uno spreco, di fare baccano e inquinare, contro la Pan si scaglia oggi l’Anavafaf (Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti) che propone, visto il momento di crisi in cui versa il Paese, di depennare la pattuglia acrobatica dalla spesa della Difesa. Una presa di posizione che viene da un’associazione vicina all’aeronautica e che colpisce uno dei simboli più amati dagli italiani, un vero e proprio vanto per il Belpaese e in particolare per il Friuli che ospita la pattuglia nella base di Rivolto e la considera ormai parte integrante dell’identità regionale.
Non stupisce, dunque, che le voci dei parlamentari friulani si levino per lo più e al di là dei colori politici in favore della pattuglia, salvo una. Se dal Pdl di Isidoro Gottardo al Pd di Ettore Rosato e Ivano Strizzolo fino all’Udc di Angelo Compagnon arriva una levata di scudi contro la proposta dell’Anavafaf, quest’ultima trova invece sponda tra le file del Carroccio e in particolare nell’onorevole Massimiliano Fedriga, che la definisce «valutabile». A “sottoscriverla”, sollevando un nuovo polverone attorno alla pattuglia acrobatica, è stato ieri Falco Accame, il presidente del sodalizio che assiste i familiari delle vittime arruolate nelle forze armate secondo il quale i costi elevatissimi delle Frecce sarebbero oggi incompatibili con la situazione di ristrettezza economica in cui versa il Paese. Da qui la proposta di dismettere la Pan dall’Aeronautica e dal bilancio della Difesa.
«Le pattuglie acrobatiche fanno degli show aerei che richiamano moltissime persone, ma questa attività – afferma Accame – non c’entra niente con i compiti dell’aeronautica militare. In molti paesi le pattuglie acrobatiche sono affidate a civili e si finanziano con gli introiti degli show aerei, mentre in Italia le Frecce Tricolori fanno capo ai bilanci della Difesa e i loro costi sono elevatissimi. Basta pensare – conclude Accame – che a loro disposizione c’è un intero aeroporto, quello di Rivolto, con centinaia di dipendenti».
Non si tocchino ai friulani Rivolto e la Pan, difesi ieri a spada tratta dalla gran parte dei “nostri” parlamentari. «In questo periodo di crisi e di anti-politica, in cui tutti dicono quel che vogliono, il problema è un altro, come ha dimostrato il 2 giugno il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: i simboli di una nazione non possono essere considerati uno spreco», dichiara secco Isidoro Gottardo (Pdl). «Bisogna tener conto della crisi e adoperarsi per ridurre le spese, ma prendersela con la Pan, ambasciatrice dell’Italia nel mondo quanto a tecnologia e capacità, non ha senso – afferma Ettore Rosato (Pd) -. Questa proposta rischia di diventare una bandiera. Di soldi da tagliare ce ne sono molti, anche nel ministero della Difesa, ma non alla pattuglia acrobatica che ha già limitato la sua attività».
Per Ivano Strizzolo (Pd) l’origine di tutti i mali sta nella mancata lotta all’evasione fiscale. «Oggi il Governo e il Parlamento sono chiamati a scelte impopolari dopo anni passati senza aver combattuto l’evasione. Questa dev’essere la lotta del nostro futuro. Non quella tra un’associazione meritevole di grande rispetto e le Frecce Tricolori che, oltre a rappresentare un patrimonio per il Friuli e l’Italia, consentono un tale ritorno economico in termini di promozione da garantirsi in buona parte l’autofinanziamento». Angelo Compagnon (Udc) liquida la proposta come «folcloristica». «Che si debba spender meno e si debbano eliminare gli sprechi siamo tutti d’accordo, ma che si speculi su uno dei fiori all’occhiello del nostro paese, proponendo di chiudere ciò che funziona per far finta di risparmiare questo mi pare inaccettabile».
Di diverso avviso è invece Massimiliano Fedriga (Ln) che, dicendosi pronto a valutare la proposta dell’Anavafaf, punta il dito contro le forze armate. «Sono la prima fonte di spesa che bisognerebbe tagliare drasticamente – dichiara –, tanto che la Lega sta attualmente valutando il taglio delle missioni all’estero per finanziare l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa».
La lettera del Presidente del 1° Club Frecce Tricolori, Remigio Villanova, sottoscritta anche dal Club di Conegliano
… E ci risiamo…
Per l’on. Falco Accame le Frecce Tricolori sono un rospo che non riesce a deglutire…
Mi son chiesto come mai un militare arrivato agli apici della carriera, un onorevole che si è dedicato ai militari, vuole ostinatamente eliminare questo fiore all’occhiello dell’ITALIA e delle FORZE ARMATE.
Invidia…ripicche personali ….sicuramente niente a che vedere con la volontà degli ITALIANI.
Gli ITALIANI amano le cose belle: la Ferrari, le Frecce Tricolori, l’Aermacchi, la Vespucci, Valentino con i suoi abiti e… poche altre eccellenze.
Gli ITALIANI non amano gli sprechi e mi chiedo per questo, se l’on. Accame non voglia dare veramente il buon esempio, rinunciando al suo vitalizio di parlamentare, che riceve da moltissimi anni, sperando che altri parlamentari seguano il suo esempio e si impegnino ad eliminare veramente le moltissime cose VERGOGNOSE, che riescono comunque a portare avanti, in barba alle richieste di tanta gente.
Gli ITALIANI, ovunque essi si trovino, amano le FRECCE TRICOLORI.
Passando sopra l’ALTARE DELLA PATRIA, dispiegando il NOSTRO TRICOLORE, la PATTUGLIA ACROBATICA NAZIONALE ci fa fremere di vera italianità.
E allora on. Accame, continui pure su questa strada…dimostri fino in fondo le grandi capacità e la lungimiranza del “nostro” corpo politico.
Ci tolga anche queste pochissime grandi emozioni…. e non riceverà sicuramente “ne baci…ne abbracci…”
VIVA LE FRECCE TRICOLORI.
Dott. Remigio Villanova
Presidente del Primo Club Frecce Tricolori
in rappresentanza di 128 Clubs presenti in Italia e nel Mondo.
Frecce Tricolori, un costo forse non ancora sostenibile
Privatizzare la PAN? Ma quanto costa l'orgoglio nazionale? Quanto può spendere il Belpaese?
da aerohabitat.eu, 14 luglio 2012 [ fonte ]
Dopo quanto ebbe a sostenere la senatrice Lidia Menapace: le Frecce Tricolori sono «inutili, rumorose e inquinanti», alla richiesta d Falco Accame di “sospensione dell’attività e successiva privatizzazione delle Frecce Tricolori, perché non sono di alcuna utilità operativa”, ecco ora porsi considerazione intorno al costo degli Aermacchi 339 ed alla sostenibilità finanziaria per il Belpaese.
In un’epoca di spending review con la progressione dei tagli al Bilancio della Difesa. Con una riduzione del numero delle esibizioni della Pan e l’identificazione dei costi relativi del solo carburante e manutenzione, senza contare il costo dello staff (piloti, meccanici e assistenza varia) oltre alla gestione dell’aerobase di Rivolto. Una infrastruttura aeroportuale militare ad esclusivo servizio della pattuglia nazionale.
Secondo gli informati la spesa sarebbe di circa 8 milioni annui, in rapporto a 2 mila ore di volo per 4mila euro di costo unitario. Che nel 2009 avrebbe inciso intorno all’1,2% del bilancio dell’Aeronautica Militare Italiana.
Ma, probabilmente, ci sono i costi di ogni Air show. I trasferimenti nella città delle manifestazioni. In Italia ed all’estero. Che fare quindi? Aspettare un imprenditore/benefattore italiano o un lungimirante finanziatore arabo/russo in grado di modernizzare una flotta di acrobatica ormai obsoleta. Gli Aermacchi 339 sono stati progettati negli anni ’70. E’ dal 1982 che la PAN vola MD 339 PAN. Probabilmente la flotta dovrebbe essere sostituita con i nuovi Aermacchi 346. Ma quanto costano, chi dispone di finanziamenti, anche distribuiti con piani di ammortamento decennali, per sottoscrivere un costo intorno 20 milioni di euro cadauno? Acquisendone almeno undici MB 346 con relativi ricambi con propulsori?
L’Aeronautica Militare avrebbe sottoscritto un ordine di 15 velivoli, un primo lotto di 15 Master, ma da impiegare come addestratori avanzati. Non per l’acrobazia della PAN.
Traguardi di immagine per il Belpaese, di efficienza, di nuove tecnologie progettuali e del volo, di sostenibilità ambientale devono, necessariamente essere posti. Anche per le centinaia di migliaia di appassionati della pattuglia acrobatica nazionale. Ma per assicurare ancora, anche in futuro, una immagine, un simbolo di un Paese la PAN abbisogna di considerevoli finanziamenti.
E’ una considerazione che deve essere posta da tutti. In prima fila, lo devono capire anche i sostenitori, i soci, i membri dei Club delle Frecce Tricolori sparsi in Italia e nel mondo.
A riguardo Aerohabitat propone la coinvolgente lettera inviata da Rino Romano per conto dell’Associazione delle Frecce Tricolori.
L’onorevole Falco Accame, attualmente presidente dell’Anavafaf (Ass.Naz.Assistenza Vittime arruolate nelle Ff.Aa. e famiglie dei caduti) propone al Governo undici proposte per la riduzioni delle spese militari, una delle quali è la “Sospensione dell’attività e successiva privatizzazione delle Frecce Tricolori, perchè non sono di alcuna utilità operativa”. Una proposta alquanto bizzarra da parte di un militare come l’ammiraglio Accame che peraltro gode anche del vitalizio per la sua attività di parlamentare che fu anche presidente della difesa e che quindi conosce bene l’attività operativa delle Frecce Tricolori e dell’impegno di questo Gruppo vanto e prestigio della Nazione. Noi dell’associazione Club Frecce Tricolori “spaventati” che proposte assurde possano far breccia nel Parlamento abbiamo riunito le forze e scritto al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Generale Sa Giuseppe Bernardis che fu anche Comandante delle Frecce Tricolori dal 1983 al 1986 la seguente lettera confivisa da tutti i Club Frecce Tricolori d’Italia.
«È a nome di tutti i Club “Frecce Tricolori” e di quanti considerano l’Aeronautica Militare patrimonio del nostro Paese, che Le chiediamo cortesemente di dedicarci pochi minuti del Suo tempo per leggere queste righe scritte a cuore aperto. Senza retorica riteniamo che, in tempi particolarmente difficili come quelli che stiamo vivendo, sia di fondamentale importanza avere dei valori condivisi e punti di riferimento positivi, come la nostra amata Pattuglia Acrobatica Nazionale. In un momento di crisi globale, dove il taglio ai costi della pubblica amministrazione è sì doveroso ma non necessariamente sistematico, o peggio ancora indiscriminato, vorremmo richiamare un’affermazione del Presidente della Repubblica Napolitano: “I simboli di una Nazione non possono essere considerati uno spreco”. La Pan è ambasciatrice dell’Italia nel mondo quanto a tecnologia e capacità, è l’emblema di una tradizione cinquantennale intrisa di impegno, sacrificio e altissima professionalità che non dovrebbe essere messa in discussione da un’interpellanza parlamentare. Come noto, gli Emirati Arabi hanno chiesto alla nostra Pattuglia di essere affiancati per l’apprendistato della fase addestrativa al volo acrobatico collettivo favorendo, nel contempo, un concreto indotto economico all’industria aeronautica italiana; nel 2005 la Pan ha ricevuto il premio “The King Hussein Memorial Sword” per l’eccellenza nel volo acrobatico; nel 2008 è stata insignita del Premio Leonardo, destinato a coloro che si sono distinti nella valorizzazione dell’eccellenza italiana nel mondo; nel 2010 il Ministro degli Esteri Frattini ha consegnato loro il “Winning Italy Award” 2010 con la stessa motivazione. Si tratta di riconoscimenti importanti e meritati che testimoniano il raggiungimento di competenze e professionalità di assoluto livello. Per questo motivo, e per tanti altri che però abbiamo sottaciuto per non abusare della Sua disponibilità, ci rivolgiamo a Lei, Comandante, quale massimo esponente dell’Arma Azzurra, perché le Frecce Tricolori continuino a disegnare il nostro Tricolore nei cieli di tutto il mondo, perché continuino ad emozionare e ad emozionarci, perché i nostri figli possano sognare come noi abbiamo fatto prima di loro, perché ci possa ancora essere una lacrima di commozione negli occhi di coloro che credono che il nostro Paese meriti un futuro migliore. Non sappiamo se siamo stati capaci di manifestare adeguatamente i nostri sentimenti, ma sappiamo con certezza che era nostro vivo desiderio darLe un segno tangibile della nostra solidarietà e vicinanza. La ringraziamo di cuore per l’attenzione che ha voluto riservarci e con l’occasione desideriamo augurare a Lei e all’Aeronautica Militare sempre maggiori fortune e successi».
I Club Frecce Tricolori d’Italia *Presidente Club 77 di Monfalcone.