Ultimo aggiornamento: 29 Aprile 2019

Il leader Moretti ricorda come la città, con Stefano Rosa, fu tra le prime a rilanciarle dopo Ramstein

di Col. Pil. Alberto Moretti, già Leader e Comandante delle Frecce Tricolori
da “Senigallia notizie” – 19 luglio 2012 [ fonte ]

Tutto comincia quel lunedì dopo la dolorosa tragedia che coinvolse tre dei nostri migliori Piloti e decine di spettatori che erano andati in aeroporto per divertirsi ed emozionarsi alle acrobazie dei numerosi piloti partecipanti.
Con spirito di servizio, e tanto coraggio, cominciammo a ricostruire pian piano le Frecce Tricolori in condizioni non facili e con una stampa avversa che non smetteva di chiedere la chiusura del Reparto dell’AM più famoso al mondo.
Il 1989 fu un anno di transizione: poche manifestazioni e formazione di 9 aerei senza solista.
Il 1990 avevamo anche il solista ma le richieste che erano state presentate allo Stato Maggiore erano veramente poche. Molti degli organizzatori, Presidenti di prestigiosi aeroclubs, che prima di Ramstein facevano a gara per accaparrarsi la presenza della PAN erano diventati timorosi e fortemente condizionati dalla psicosi dell’incidente e delle possibili conseguenze civili e penali di un loro eventuale coinvolgimento. In alcuni casi pochi coraggiosi furono fermati da zelanti prefetti o sindaci codardi. Le scuse accampate erano sempre relative alla sicurezza: “la manifestazione era in prossimità del centro abitato”, oppure “a ridosso dell’area di manifestazione corre l’autostrada e la distrazione degli automobilisti che guardano le Frecce può generare ingorghi se non incidenti”. Eravamo insomma diventati scomodi da gestire.
Fu proprio esaminando questa situazione generale di estrema difficoltà che mi ritrovai a pensare ad un nuovo corso per le esibizioni della PAN, che coinvolse anche tutti gli altri protagonisti del più bello spettacolo del mondo, in primis gli aeroclubs federati all’Aeroclub Italia.
L’idea fu quella di trasferire sul mare le manifestazioni aeree. Una cornice di sicurezza elevata con possibilità di avere un’audience nettamente superiore a quella raggiungibile nei piccoli sedimi aeroportuali dove normalmente ci si esibiva.
Per attuare il progetto fortemente innovativo intervenni su due fronti.
Il primo fu quello della mia Forza Armata, che accettò la proposta di trasferire sui litorali delle città italiane le manifestazioni aeree.
Il secondo fronte, più impegnativo, fu quello di convincere l’Aeroclub Italia a non ostacolare questo progetto, anzi convincere alcuni Presidenti di aeroclub a provarci ad uscire dagli aeroporto e confrontarsi con il territorio e le Amministrazioni delle città. Fu necessario un cambio di mentalità ed un approccio diverso da parte di tutti.
Fu così che per iniziare questo nuovo corso mi affidai ad un passaparola che raggiungesse le persone giuste a partecipare a questo formidabile cambiamento.
Stefano Rosa, allora Pilota solista della PAN, amico da anni e concittadino senigalliese del Presidente dell’aeroclub di Ancona Luciano Moroni svolse la missione delicata di convincerlo a chiedere la manifestazione sul mare della città di Senigallia. La procedura andò a buon fine e nell’estate del 1991 ci fu la prima manifestazione sul litorale con grande soddisfazione da parte di tutti.
Ma Senigallia, insieme a Lignano, hanno a mio avviso il merito di essere state le prime città in Italia ad avviare questo corso ed il merito va alle persone che ho citato.
Oggi il 90% delle manifestazioni delle Frecce si svolgono sul mare e molte sono le città a richiedere la presenza della PAN. Molti sindaci si sono resi conto che lo spettacolo offerto ai propri concittadini, ma soprattutto ai molti turisti ed appassionati, è apprezzato e produce tanti vantaggi per la città.
Grazie ai pionieri di questa bella storia aviatoria cominciata nei primi anni novanta che continua a vivere e creare emozione e passione. Grazie a coloro che hanno saputo credere in un sogno da condividere con gli altri: il volo.
Le Frecce Tricolori torneranno a Senigallia il prossimo 4 agosto.

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