Ultimo aggiornamento: 20 Giugno 2023

da Il Corriere della Città, anno 5, n° 7, giugno 2013, p. 24

Il 2 Giugno del 1973, in occasione della grande parata militare che si svolgeva a Roma per ricordare l’anniversario della Repubblica, ci fu la consueta e attesissima esibizione aerea delle “Frecce Tricolori”, che come sempre avveniva, si concludeva con uno spettacolare sorvolo sul mare di Torvajanica, affollato di bagnanti, tutti concentrati a godersi le figure del programma.

Il Fiat G91 PAN “Pony 7” pilotato da Angelo Gays, durante una delle ultime fasi del rientro alla base di Pratica di Mare, mentre i velivoli erano ancora in formazione, entrò in collisione col “Pony 4”, pilotato da Antonio Gallus. Sembra che ad innescare la collisione fosse stata una tardiva virata di Gallus, imputata ad un ordine non ricevuto per malfunzionamento della radio. Angelo Gays non si lanciò, pare che abbia perduto immediatamente il controllo, e forse la vita, nella collisione con l’altro velivolo, cadendo non lontano dalla Via del Mare. Il suo il corpo fu raccolto completamente depezzato. Antonio Gallus si eiettò e cadde, qualche chilometro più avanti, nella tenuta di Castel Porziano, dalla parte opposta della pista, con qualche ferita.

Il Pilota Maggiore Angelo Gays era nato a Valperga nel 1942. Ancora ragazzino andava in bicicletta fino a Caselle per ammirare gli aerei. Questa sua passione lo portò ad intraprendere la carriera militare nell’Aeronautica fino a divenire un pilota della pattuglia acrobatica nazionale (PAN) “Frecce Tricolori”. Il memorial intitolato ad Angelo Gays davanti al circolo ufficiali di Pratica di Mare, è un G.91 PAN originale.

Il tenente colonnello Antonio Gallus, nato a Selargius nel 1939, diventato capo formazione nel 1974, morì per un altro incidente di volo il 2 settembre 1981 a 42 anni, nella base aerea delle Frecce a Rivolto (UD). E’ passato tanto tempo, ma a quell’incidente assistettero migliaia di spettatori che letteralmente a piedi nudi corsero via dalla spiaggia verso il luogo della caduta di Gays e probabilmente se ne ricordano ancora bene.

Il monumento che si trova nell'omonimo Parco "Angelo Gays" in via Volta a Cesano Maderno (MI)

9 commenti

  1. Quell’incidente lo ricordo benissimo. Avevo 17 anni quel giorno, stavo con i miei amici al mare a Torvaianica. Al rientro delle Frecce ho visto che due di loro si sono toccati. Uno ha preso la direzione di Ostia, l’altro invece è caduto subito vicino l’aeroporto di Pratica di zmare. Subito con i miei amici abbiamo lasciato la spiaggia e con l’auto ci siamo diretti verso l’incidente. Dopo 5 minuti siamo arrivati sul luogo dell’impatto, non c’era ancora nessuno. A piedi siamo arrivati nei pressi di una grossa voragine, era il punto dove l’aereo aveva toccato terra. Ma l’aereo non esisteva più si era disintegrato in migliaia di pezzi, addirittura un pezzo stava sul tetto di un casolare. Si sentiva odore di bruciato dappertutto. Poi sono arrivate le forze dell’ordine con i soccorsi e ci hanno mandato via. Indimenticabile. Ogni volta che vedo le Frecce sorvolare pe sono a quel pilota deceduto.

  2. Buongiorno,volevo solo questo ricordare questo fatto:all’epoca avevo dieci anni e avevamo una casa a Torvaianica ,ci accorgemmo subito quello che era successo,io e mio padre fummo tra i primi ad arrivare, non c’erano ancora gli operatori dell’aeroporto e gli altri soccorritori,ricordo il grande cratere lasciato dall’impatto e inconsciamente raccolsi tre frammenti del”aereo ancora caldi,uno macchiato di polvere rossa forse perchè a bordo aveva il rosso della bandiera,dopo sono arrivati i soccorsi ed è stato tutto transennato.Onore al Capitano Angelo Gays,che il Signore lo abbia in gloria.Marco Ciaralli

  3. Ero anche io sulla spiaggia di Torvajanica, avevo 10 anni.
    Ricordo la paura e lo stupore di tutti, alcuni amici e parenti più grandi andarono sul luogo dell’impatto e ricordo che a casa avevo dei pezzi del veivolo.
    Purtroppo non li ho più, mi sembra di ricordare che dopo un po’ di tempo mio padre li gettò ritenendo che fosse una cosa morbosa tenenerli, ricordo c’era anche un pezzo di cuoio o stoffa.
    Ci penso ogni volta che le vedo sorvolare!

  4. 1973 ero aviere a PRATICA di MARE Servizio fisso circolo ufficiali mi ricordo perfettamente i due giorni di permanenza della pattuglia acrobatica al circolo ufficiali e la simpatia dei piloti che emanavano con noi di servizio al bar del circolo ufficiali/ mi ricordo perfettamente la mattina a colazione io ho servito il maggiore GAYS un cappuccino mi salutò con un FIVE e mi disse tra un paio d’ore ci vedrete passare… purtroppo li ho visti si passare ma anche cadere! Due giorni dopo un ragazzo arrivo al circolo cercando il comandante perché aveva da consegnare una “ cosa” e me lo dette a me era una busta con il casco del maggiore GAYS che con emozione consegnai al maresciallo responsabile del circolo ufficiali sono DI GIOVANNI EDUARDO!

  5. Buongiorno, ricordo benissimo quei pochi istanti , forti, colmi di paura per le grida di chi aveva avvetito il pericolo per i piloti e per i bagnanti. Non avevo ancora compiuto nove anni ed ero in spiaggia con i miei familiari. Nel ricordo del bambino ci sono ancora i commenti degli adulti che videro nel pilota dell’aereo precipitato, a non più di duecento metri da noi, un eroe che riusci a governare l’aereo fino a fargli sorvolare l’abitato che a quei tempi non arrivava a popolare via Pola, strada a ridossso dell’impatto al suolo.
    E’ un ricordo che porto con me da quasi cinquant’anni , ed un grazie a quel pilota l’ho pensato mille volte, forse sarebbe giusto che glielo dicessero anche le autorità di Pomezia perchè senza pilota quel velivolo non sarebbe mai riuscito ad oltrepassare la litoranea lasciando intatte le case.
    Massimiliano Franco

  6. Ricordo tragico ed indelebile. Avevo undici anni. Dalla casa al mare dei miei vedemmo a distanza il fungo nero provocato dall’aereo precipitato e increduli capimmo. Un altro aereo isolato ci passo’ quasi sopra la casa in direzione della tenuta di Castelporziano. Il resto della formazione rimase professionalmente compatto e atterro’ secondo procedura. Andammo subito sul luogo dell’incidente. Anche noi ragazzini raccogliemmo qualche piccolo frammento d’aereo.

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