Ultimo aggiornamento: 15 Maggio 2020
Omaggio all'ex pilota, polemiche sul sorvolo delle Frecce
di Edo Calligaris
da ricerca.gelocal.it/ilpiccolo, 15 luglio 2013 [ fonte ]
ROMANS Una formazione delle Frecce tricolori, composta da 10 aerei, è sbucata improvvisamente l’altro pomeriggio solcando il cielo sopra la chiesa parrocchiale di Romans d’Isonzo. Proprio in quel momento si stavano celebrando i funerali di Angelina Tellòn, moglie del romanese Vittorio Cumin, classe 1929, pioniere dell’aeronautica militare italiana.
Il popolare Vittorio, infatti, orgoglio del paese, ha ricoperto il ruolo di Pony 0 nel 1968 e 1969, vale a dire che per due anni è stato il comandante delle Frecce tricolori, dopo la posizione di Pony 2 ricoperta nel 1962, quando la formazione era comandata da Mario Squarcina, romanese d’adozione, poi di Pony 1 nel 1963, 1964, 1965, 1966 e 1967.
È stato un passaggio breve, quello effettuato dalla formazione delle Frecce tricolori sopra i cieli di Romans, eseguito per onorare la memoria di Angelina, che assieme al marito Vittorio e alla figlia Antonella vivevano a Udine. Ammalata da tempo, Angelina è stata assistita con amore e continuità fino all’ultimo momento dal marito e dalla figlia stessi.
La formazione delle Frecce tricolori ha compiuto un breve giro attorno al campanile di Romans, riempiendo l’aria con la sua classica scia rumorosa, che ha fatto uscire dalla case gran parte dei romanesi, come accadeva nei primi anni Sessanta, quando Vittorio, agli inizi di carriera, era solito attraversare, quasi giornalmente a bassa quota il centro abitato di Romans per salutare la sua gente.
Il rito funebre è stato concelebrato da don Stefano Goina assieme a don Graziano Marini, alla presenza di molti romanesi e di una rappresentanza del nucleo di Romans, dell’associazione Arma Aeronautica, presente in chiesa con il suo labaro. Al termine del rito religioso il feretro ha lasciato Romans per la cremazione.
Un passaggio breve, appunto, ma che è subito diventato un caso.
Appena lanciata la notizia sul sito web de Il Piccolo, ieri pomeriggio, non sono mancati i commenti alla notizia. Qualcuno ha obiettato che, per quanto comprensibile, l’omaggio delle Frecce tricolori ha comportato un esborso di soldi pubblici in un momento in cui anche il settore militare è alle prese con riduzioni di budget.
Le Frecce tricolori, che ieri hanno partecipato all’Air Show di Chioggia, non avevano sorvolato Roma in occasione della Festa della Repubblica proprio per la necessità di contenimento dei costi. Molto probabilmente il sorvolo su Romans rientrava in una normale seduta di addestramento.
«Le Frecce su Romans? Volo pianificato»
di Edo Calligaris e Luca Perrino
da ricerca.gelocal.it/ilpiccolo, 16 luglio 2013 [ fonte ]
Il giorno dopo profuma già di storia a Romans d’Isonzo, l’improvviso quanto prestigioso, per l’intero paese, passaggio delle Frecce tricolori, ovvero della Pattuglia acrobatica nazionale, che in formazione completa hanno sorvolato la chiesa parrocchiale nel momento in cui al suo interno venivano celebrate le esequie di Angiòlina Telò, consorte dell’illustre concittadino Vittorio Cumin, ex comandante delle Frecce tricolori nel 1968 e 1969.
Un gesto che l’intera comunità ha apprezzato molto, sia nei confronti di Angiòlina, che in paese contava molte amicizie, sia nei confronti del popolare Vittorio, che rappresenta una delle figure più illustri cui il paese abbia dato i natali.
Ieri a Romans non si parlava d’altro, comprendendo pienamente che quel breve passaggio dei dieci aerei ha firmato una pagina importante per la storia del paese. Un passaggio arricchito dall’immagine che qualcuno è riuscito a scattare immortalando il gruppo dei dieci aerei mentre sorvolavano la chiesa a fianco al campanile.
A molti romanesi, che hanno superato ormai la soglia dei 60 anni di vita, è parso di fare un balzo all’indietro di circa mezzo secolo, quando nei primi anni Sessanta il temerario Vittorio Cumin, giovane pilota, quasi giornalmente lasciava la base di Rivolto per sfrecciare a bassissima quota lungo via Latina a Romans, dove viveva la mamma “Vina” ed i suoi parenti, richiamando in strada l’intero paese. (e. c.)
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RIVOLTO Il sorvolo di sabato pomeriggio sui cieli di Romans d’Isonzo proprio nel momento in cui si stavano celebrando i funerali Angiòlina Telò, moglie del generale Vittorio Cumin? A Rivolto, al quartier generale delle Frecce Tricolori, gli addetti ai lavori smentiscono categoricamente che si sia trattato di un omaggio “voluto”, quindi pianificato, alla moglie di chi è stato, negli anni Sessanta, una colonna della Pattuglia Acrobatica Nazionale, divenendone poi il comandante.
Il maggiore Andrea Soro, speaker e responsabile delle relazioni esterne della Pan, non entra nelle polemiche, ma intende chiarire come si sono svolte le cose nel pomeriggio di sabato. «I dieci Aermacchi MB339 – spiega Soro – si sono alzati in volo da Rivolto attorno alle 14 con destinazione l’aeroporto veneziano di Tessera. Qui, come previsto dal piano di volo, si doveva effettuare, com’è avvenuto, uno rischieramento dei velivoli per il rifornimento prima delle prove ufficiali in vista dell’airshow di Chioggia del giorno successivo. Un trasferimento che, vista la distanza, si è svolto a bassa quota, coprendo una rotta che, dalla base friulana e poi a nord dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari, ha toccato Grado, Lignano Sabbiadoro ed anche il cielo di Romans d’Isonzo. Ecco, quindi – continua – il perché della nostra presenza proprio quando si svolgevano le esequie della signora Angiòlina che, voglio sottolinearlo, oltre ad essere stata la moglie del generale Cumin, è stata una persona sempre molto vicina alle Frecce Tricolori».
Quindi, nessun omaggio “voluto” o pianificato, anche perchè, spiegano alle “Frecce” a margine della versione ufficiale, è impensabile che dieci velivoli militari si alzino in volo senza autorizzazione per qualsiasi destinazione o missione od omaggio che sia. Qualsiasi sia la destinazione od il destinatario.
Da sottolineare che i dieci Aermacchi MB339 sono rientrati domenica sera a Rivolto, immediatamente dopo la manifestazione aerea di Chioggia, con il medesimo piano di volo. Ed anche in questa occasione sono stati in molti a notarli, vista l’altezza non certo “impegnativa” della loro rotta.
La versione ufficiale delle Frecce è però in contrapposizione a quanto emerge a Romans dove si dà invece per assodato che il sorvolo era un segnale di vicinanza all’ex comandante.
Dopo la pubblicazione della notizia si sono scatenati i commenti sul sito de Il Piccolo. Opinioni nettamente in contrapposizione circa la comparsa sui cieli di Romans delle Frecce.
La Pan sarà protagonista il 18 agosto per “W Lignano 2013” ed il 25 agosto per il “Grado Air Show”. (l. p.)
«È stato un gesto di grande umanità»
di Edo Calligaris
da ricerca.gelocal.it/ilpiccolo, 17 luglio 2013 [ fonte ]
ROMANS «Non toccateci Vittorio, per nessun motivo al mondo. Non innescate delle inutili quanto gratuite polemiche, che mai potrebbero offuscare la gloria di questo nostro straordinario concittadino, leggendario ex pilota delle Frecce Tricolori e persona eccezionale, di cui tutti noi in paese andiamo particolarmente fieri ed orgogliosi, da almeno mezzo secolo».
È stato questo uno dei tanti commenti raccolti di primo mattino ieri a Romans d’Isonzo, dopo aver appreso delle polemiche che si sono accese attorno la passaggio delle Frecce Tricolori, sabato pomeriggio sopra la chiesa del paese, nel momento in cui al suo interno venivano celebrate le esequie di Angiòlina Telò, moglie di Vittorio Cumin, uomo leggenda delle Frecce tricolori, che lo stesso ha comandato nel 1968 e 1969.
Il passaggio delle Frecce su Romans è stato accolto da tutti in paese come un fulmine a ciel sereno, nessuno a quanto pare lo sapeva, nemmeno il sindaco Davide Furlan, che sentito il botto pensava a uno dei tanti passaggi aerei che si rinnovano nei nostri cieli, ma nessuno nemmeno prospettava in quel momento un passaggio radente della pattuglia acrobatica nazionale, tant’è che nel momento del transito degli aerei, i molti fedeli presenti in chiesa, inondata dal rumore, si sono guardati l’un l’altro col massimo dello stupore, chiedendosi cosa fosse stato quella sorta di improvviso boato, imputandolo in un primo momento alla sfrecciare o al sussulto di un mezzo pesante passato davanti alla chiesa.
Solo dopo un po’ tutti hanno capito che si era trattato del passaggio di un aereo militare, collegando l’insolita presenza ai gloriosi trascorsi dell’ex pilota locale Vittorio Cumin. Poi, alla fine del rito religioso, tutti fermi sul sagrato della chiesa a chiedersi se si era trattato proprio di aerei, quanti erano sfrecciati, da che parte erano giunti, verso dove si erano diretti e se la loro presenza era veramente legata alla cerimonia funebre della consorte di Vittorio Cumin.
Ci è voluto del tempo e la testimonianza di diverse persone, vicine agli interessati e all’Arma aeronautica, per fare un quadro completo della situazione e apprendere che si era trattato del passaggio delle Frecce Tricolori in formazione completa, vale a dire 10 aerei. Il tutto reso forse un po’ più difficoltoso dal desiderio di riservatezza mostrato per l’occasione dalla famiglia, che non aveva nemmeno annunciato pubblicamente la celebrazione delle esequie di Angiòlina a Romans.
«È stato un gesto di grande umanità, di riconoscimento, gratitudine, solidarietà e vicinanza – si ritiene a Romans nei confronti di una persona che ha fatto la storia delle Frecce tricolori e non capiamo il perché si voglia fare a tutti i costi polemica se la formazione ha inteso salutare una persona cara e a loro vicina, allungando di qualche chilometro il percorso nell’ambito della prevista esercitazione per l’esibizione del giorno dopo a Chioggia».
Qualcuno rincara pure la dose dicendo che «qualche politico va a fare la spesa con l’auto blu e tanto di scorta al seguito, passando spesso inosservato, mentre questi, che si rendono protagonisti di un bellissimo gesto, vengono subito additati e condannati».
Un gesto, quello del passaggio delle Frecce Tricolori sui cieli di Romans, che è stato ampiamente apprezzato dall’intero paese, dove nessuno ne era al corrente e nessuno se l’aspettava, ma è stato fortemente gradito, tant’è che sabato pomeriggio al termine delle esequie, sono stati in molti a chiedere di rendere pubblico, attraverso le pagine di questo giornale, il passaggio della formazione al gran completo sul centro abitato di Romans.
E qui i ricordi cominciano ad allungarsi e la storia di Romans si fonde con la storia delle Pattuglia acrobatica nazionale, sapendo che le Frecce Tricolori sono state fondate dal mitico Mario Squarcina, che guarda caso alla fine della Seconda guerra mondiale ha vissuto per alcuni anni a Romans, militando pure nella squadra calcistica locale, in cui ha giocato pure Vittorio Cumin, prima di passare alla Pro Gorizia in serie C. Un’amicizia, quella che legava Vittorio Cumin al compianto Mario Squarcina, che nel novembre 2008 è stata gradevolmente rievocata a Romans, nel corso di un Martedì d’Autore organizzato dal Circolo Acli Mario Fain e dal gruppo di ricerca I Scussons, in cui ospite d’onore è stato Vittorio Cumin, mentre era pure presente Marco Lant, allora comandante delle Frecce Tricolori. Una serata in cui sono state raccontate tante vicende inedite, che oltre a Squarcina e Cumin hanno interessato anche altri pionieri del volo acrobatico. Per l’occasione vennero pure rievocati dai presenti tra il pubblico, i passaggio radenti lungo via Latina a Romans, dell’allora giovane pilota Vittorio Cumin, che nei primi anni Sessanta deviava spesso il percorso della sua esercitazione quotidiana e da Rivolto sorvolava Romans, richiamando in strada l’intero paese.
Immagini certo d’altri tempi, ma difficili da dimenticare per i tanti che hanno ancora davanti agli occhi quel velivolo color argento, che prima volteggiava attorno al campanile per poi sfrecciare lungo con le ali in verticale lungo via Latina, dove abitava la sua famiglia. Era un gesto d’affetto di Vittorio verso la sua stessa famiglia ma pure nei confronti del paese, che in lui ha sempre tratto motivo d’orgoglio.
«Per noi era come una mamma». Nessun costo aggiuntivo
ROMANS Le Frecce Tricolori sabato pomeriggio hanno sorvolato apposta Romans d’Isonzo per rendere onore alla signora Angiòlina Cumin della quale, nella parrocchiale del paese, si stavano celebrando i funerali. La deviazione è stata fatta nel corso del trasferimento da Rivolto a Venezia. Risolto il giallo.
A parte leggerete il comunicato ufficiale dell’Aeronautica Militare, che conferma nel dettaglio quanto Il Piccolo aveva riportato nell’edizione cartacea di lunedì e in quella web di domenica.
Si è trattato di un toccante segno di riconoscenza che i piloti della Pattuglia acrobatica nazionale hanno voluto dedicare al generale Vittorio Cumin, già comandante delle Pan sul finire degli anni Sessanta, e della sua signora definita «la mamma adottiva di decine di piloti delle Frecce Tricolori».
Sabato scorso le Frecce si erano levate in volo da Rivolto e si stavano dirigendo all’aeroporto veneziano di Tessera, dove era previsto il rischieramento prima di effettuare le prove dell’Air Show di Chioggia in programma il giorno successivo. Semplicemente hanno effettuato una lieve modifica al corridoio aereo prestabilito.
Nulla di male, anzi. Una bella storia, anche se qualcuno, libero di esprimere la sua opinione, sul nostro sito web, ha parlato di spreco di risorse pubbliche.
Il Piccolo aveva semplicemente ricordato, in modo asettico e oggettivo, che in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno, la Pan non si era levata verso Roma per la necessità del contenimento dei costi della Difesa.
Tale rilievo non è piaciuto alla figlia del generale Cumin, la quale dopo aver insultato la redazione nel corso di una sgradevolissima telefonata, non contenta si è fatta rappresentare dallo studio legale Ponti per smentire la notizia. Che invece è vera ed è confermata dall’Aeronautica militare.
Nella pleonastica richiesta di smentita, il legale chiosa che Vittorio Cumin, ai tempi del suo comando della Pan, non era solito sorvolare “giornalmente” il paese di Romans dove risiedeva, ma “occasionalmente”.
Quale infamante peccato abbiamo commesso utilizzando l’avverbio sbagliato? Il legale si affretta a interpretare il senso dell’articolo «con l’unico scopo di ingenerare nel lettore l’errata convinzioni che quella di sabato fosse un’iniziativa esclusivamente finalizzata a rendere omaggio alla moglie del generale Cumin».
Il giornale ha semplicemente raccolto il positivo stupore della comunità di Romans, che in larga parte si è stretta attorno alla famiglia Cumin. (r. c.)
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Ho letto con attenzione l’articolo de Il Piccolo sul passaggio delle Frecce Tricolori a Romans, durante il funerale di Angiòlina Cumin, consorte del compianto generale Vittorio Cumin, uno dei due fondatori della Pattuglia Acrobatica Nazionale insieme con il generale Mario Squarcina, altro grande pilota acrobatico dell’epoca.
Mi sono posto nei confronti delle considerazioni presenti nell’articolo con animo equidistante e direi anche critico sul nostro operato.
È evidente che sebbene cerchiamo di fare sempre il meglio, non siamo scevri da errori o valutazioni non corrette. Ma in questo caso, non mi sento di dover riconoscere alcun errore su quello che hanno fatto i piloti delle Frecce Tricolori sabato scorso.
La PAN sorvolando il funerale di Angiòlina Cumin ha reso onore a una grande donna e direi anche ad una grande italiana alla quale la Pattuglia Acrobatica Nazionale deve molto, forse tanto quanto al marito Vittorio.
Angiòla come spesso avveniva tempo addietro per le mogli dei comandanti, è stata un felice e preziosissimo complemento dell’azione di comando di Vittorio Cumin.
È stata la mamma adottiva di decine di piloti delle Frecce Tricolori, è stata colei che ha ascoltato e compreso ragazzi di 20 anni alle prese con un’attività esaltante, ma complessa e rischiosa.
È stata colei che ha incoraggiato, quando lo sconforto sembrava prendere il sopravvento e ha accolto le confidenze che quei ragazzi non potevano certo affidare ad un ambiente formale e necessariamente rigido.
Non si è tirata mai indietro, neanche quando era necessario portare alle famiglie le notizie più brutte e disperanti come quella di un pilota caduto in servizio. Lo ha fatto, lo ha sempre fatto con quella umanità e forza morale che la contraddistinguevano.
Le Frecce hanno contratto un debito di affetto e di riconoscenza incommensurabile nei confronti di Vittorio e di Angiòlina Cumin e per questo, anche se al di fuori del programma delle manifestazioni aeree della PAN, hanno voluto onorare la memoria di Angiòlina con il sorvolo di Romans durante un trasferimento già pianificato alla volta di Venezia Tessera per l’esibizione del fine settimana a Chioggia.
Questo volo non ha comportato alcun costo aggiuntivo in quanto di durata pre-pianificata per consentire l’atterraggio a Tessera con una quantità di carburante non superiore a quanto previsto dalle norme di sicurezza.
Durante il volo la Pan ha sorvolato Grado e Lignano prima di atterrare a destinazione suscitando la gioia e l’ammirazione dei numerosissimi Fan italiani e stranieri presenti lungo tutto il litorale.
Un volo di “servizio” in funzione dell’esibizione nei cieli di Chioggia, di fronte a un pubblico, come sempre, ammirato ed entusiasta.